Autore Topic: Synecdoche, New York (Kauffman, 2008)  (Letto 2992 volte)  Share 

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Offline kurz

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Synecdoche, New York (Kauffman, 2008)
« il: 01 Dicembre, 2011, 09:47:19 am »




Caden, il protagonista, è un regista teatrale. Va dal dentista e scopre che c'è qualcosa di sbagliato in lui, ma qualcosa di natura sconosciuta. Il film affronta temi come la natura della famiglia, della casa e delle relazioni fra uomo e donna. Il film comincia ad offuscare la natura del reale e della rappresentazione, coerentemente con le prime opere di Kaufman.


Kauffman per la prima volta come regista perde in Synedchoce ogni raffronto con l'umanità. Il film è un'esperienza onirica, in cui è immersa la realtà del protagonista, che non ne è estraniato anzi è il principale regista, di fatti Cotard (il cui nome deriva da una malattia psichiatrica) mette in piedi in un intera opera sulla sua stessa vita ripetuta più volte con attori che recitano la sua vita e le persone a lui legate una moltitudine di volte.
Cotard che dall'inizio del film pesa una condanna a morte derivata da una non definita malattia vive in mondo in cui la morte ha poco senso, lo stesso personaggio del padre che muore in modo strano ricompare poi senza problemi dopo, belle alcune scene come quella della morte della figlia e la scena finale, in cui si toglie la parte da regista per diventare un semplice attore che guidato da una voce finalmente lascia la scena e muore.


Kauffman fa na cosa sinceramente difficile da seguire, non si possono paragonare con la trilogia del sogno di Lynch che a parte Inland EMpire sono molto più seguibili rispetto questo film ed hanno un rapporto ben definito fra attività onirica e realtà (magari pure ammiscato ma sai quello che stai vedendo, non so se mi spiego), buona comunque la sua prova da regista, sperando che faccia un film nu poco più normale visto che il suo stile mi piace.


Voto ***1/2
gesucrì

Offline kurz

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Re:Synecdoche, New York (Kauffman, 2008)
« Risposta #1 il: 01 Dicembre, 2011, 09:57:26 am »
ah inoltre l'attore protagonista (Hoffman) mostreggia, per ovvi motivi l'ho visto in Inglese ed è davvero ben recitato.
gesucrì

Offline wendell

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Re:Synecdoche, New York (Kauffman, 2008)
« Risposta #2 il: 01 Dicembre, 2011, 10:00:58 am »
Il finale :sbav:
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.

Offline kurz

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Re:Synecdoche, New York (Kauffman, 2008)
« Risposta #3 il: 01 Dicembre, 2011, 10:06:52 am »
Il finale :sbav:
!

:sisi:
« Ultima modifica: 01 Dicembre, 2011, 10:11:52 am da kurz »
gesucrì

Offline wendell

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Re:Synecdoche, New York (Kauffman, 2008)
« Risposta #4 il: 01 Dicembre, 2011, 10:16:11 am »
SYNECDOCHE, NEW YORK
Opera assai personale nella quale le classiche categorie di tempo e spazio vengono destrutturate. Stessa sorte tocca ai personaggi che si moltiplicano, reincarnano, impazziscono. Il mondo inscenato è irreale, pura percezione della mente del protagonista, concrezione delle suo animo psicotico.
Si naviga dalle parti di INLAND EMPIRE ma, laddove Lynch professa la ciclicità  e l'infinito, Kaufman sottolinea la limitatezza dell?uomo, la sua irrefrenabile ma frustrante tensione all'assoluto, la sua incapacità  nel cogliere il reale e il presente, l'impossibilità   di controllare la propria vita ed il proprio corpo. Echi beckettiani.
Voto: ****
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.