L'11enne Shaun vive in una cittadina dell'Inghilterra del nord. Cresciuto solo con la madre e senza una figura maschile di riferimento, Shaun è colmo di rabbia e dolore. Il suo passaggio dall'infanzia all'adolescenza avviene nell'estate del 1983 ed è segnato dall'incontro con un gruppo di Skinheads che lo accoglie tra le sue fila trasformandolo in un teppista violento.Inizia come una commedia sottoproletaria di stampo giovanilistico e poi col passare del tempo, diventa un dramma urbano duro e cupo, molto debitore del cinema arrabbiato e politicizzato di Ken Loach, d'altronde il regista può essere definito uno dei suoi più ferventi seguaci, visto che già si era imposto a fine anni '90 col disperato spaccato sulla boxe dilettantistica Ventiquattrosette (film molto bello), ed aveva poi continuato con la commedia di ambiente operaio C'era una volta in Inghilterra. Lo stile è il classico del cinema di Loach o sarebbe meglio dire di tutta la cinematografia inglese "neo-realista", ovvero pochi fronzoli a livello formale e molta qualità per quanto riguarda la parte attoriale, spesso e volentieri vera forza motrice di questo tipo di film, anche più della stessa storia. Resta infatti più che della vicenda del giovane Sean (tra l'altro un bambino con la faccia meno da mamozio potevano trovarlo), non molto originale a mio modo di vedere (visto che incredibilmente molte cose sono simili al nostro Teste rasate, film del 1993 del maestro del trash italico Claudio Fragasso...), la maiuscola prova di tale Stephen Graham, faccia da classico infame inglese, non a caso utilizzato anche dal cinema americano come caratterista nei classici ruoli di criminale e farabbutto.
Il vero quid che manca al film infatti è proprio il contenersi nel mostrare la violenza degli aspiranti skinheads, che spesso e volentieri sembrano più goliardate di disperati e bamboccioni (si bamboccioni, perchè ho trovato ridicolo che degli ex galeotti di una certà età, passino del tempo con un 12enne a scrivere scritte offensive sui muri, oppure a fare gli invitati non desiderati alla festa di compleanno di una ragazzina delle scuole medie...), anche nella scena dell'intrusione nel negozio del pakistano manca quell'effettiva cattiveria che possa far crescere la tensione. Cosa che poi invece avviene nella parte finale, tutta sorretta sulle spalle di un bravissimo ed inquietante Graham.
Resta comunque un interessante spaccato sul degrado della vita dell'inglese medio di provincia, durante l'era Thatcher, la feroce critica alla guerra delle Farkland (molto bella la parte con vere immagini di repertorio che praticamente aprono e chiudono il film), ed il noto problema del populismo e della demagogia più bieca dei partiti di estrema destra su un certo tipo di popolazione.
Tra l'altro ho scoperto che il film in patria, ha generato una serie tv ambientata tre anni dopo. Ma se il film stranamente è uscito solo 5 anni dopo qui da noi, penso che non ci siano manco probabilità di trovarla sottotitolata.
*** ci stanno tutte