Autore Topic: Dillo a Forgione  (Letto 128230 volte)  Share 

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Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1400 il: 01 Luglio, 2012, 14:06:09 pm »
due mesi memorabili
 :sbav:

mi sono appena riletto quell'altro topic  :rofl:
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

Offline Moebius

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1401 il: 01 Luglio, 2012, 14:06:45 pm »
mi sono appena riletto quell'altro topic  :rofl:
la mitica sezione "garibaldi"
 :asd:
ragazzi, cercate di non esagerare con le bestemmie

Offline Dhu

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1402 il: 01 Luglio, 2012, 14:12:42 pm »
Il tocco di classe fu Malaussene (se non erro) che gli scrisse sulla home di Facebook come "Iu Tubbe" quando gli fu cancellato il video :asd:

Offline acquaLOTA

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1403 il: 01 Luglio, 2012, 15:51:37 pm »
Gli eurobond che fecero l'Unità d'Italia quando il Regno di Napoli era come la Germania

Gli eurobond che fecero l'unità d'Italia quando il Regno di Napoli era come la Germania (Corbis)
Il vertice europeo di fine giugno ha cancellato gli eurobond dall'agenda. Almeno per ora. Angela Merkel è stata drastica: «Mai finchè sarò viva» aveva detto in pubblico qualche giorno prima. Chissà se la cancelliera tedesca aveva avuto il tempo di leggere lo studio di Stéphanie Collet, storica della finanza della Université Libre de Bruxelles che è andata a spulciare negli archivi delle Borse di Parigi e Anversa per studiare l'unico precedente assimilabile agli Eurobond: l'unificazione del debito sovrano dei sette stati che 150 anni orsono, su iniziativa del Piemonte e sotto tutela di Francia e Inghilterra, costituirono il Regno d'Italia.

Nella storia dello stato moderno è l'esperienza storicamente più vicina al faticosissimo tentativo di dare maggiore consistenza politica all'Unione europea, anche attraverso l'integrazione delle politiche economiche e fiscali, compresi debiti sovrani dei 17 paesi dell'euro. Un precedente prezioso, secondo la Collet, per cercare di capire – mutatis mutandis - come potrebbero comportarsi i mercati finanziari di fronte all'unificazione del debito pubblico dei paesi della zona euro. «Come l'Italia di allora, l'Europa oggi è fatta da stati eterogenei, con economie di dimensioni e condizioni diverse, che parlano lingue diverse e hanno sistemi di imposizione fiscale separati» ricorda la studiosa.
Grazie al fatto che anche dopo l'unificazione i titoli del Regno d'Italia conservarono fino al 1876 l'indicazione della loro origine (per esempio, ad Anversa le emissioni del Regno delle Due Sicilie erano indicate come "Italy-Neapolitean") la Collet è riuscita a ricostruire le serie storiche dei prezzi settimanali tra il 1847 e il 1873.

Un lavoro certosino di raccolta manuale dei dati dagli archivi e dai database originali per capire come si sono mosse le quotazioni, prima e dopo l'unità, politica ed economica. 25 emissioni suddivise in quattro gruppi: Regno di Piemonte e Sardegna, Lombardo-Veneto, Due Sicilie e Stato Pontificio.

La prima cosa che balza agli occhi è lo spread (anche allora!) tra i rendimenti dei diversi gruppi di bond prima e dopo l'Unità. Quelli del Regno delle Due Sicilie (che erano un quarto del totale) prima del 1861 pagavano i tassi più bassi: 4,3%, 140 punti base in meno delle emissioni papali e di quelle piemontesi (che rappresentavano rispettivamente il 29% e il 44% del debito unitario dopo la conversione) e 160 in meno rispetto a quelle Lombardo-Venete (che però erano solo il 2%).
Insomma, a voler utilizzare le categorie di oggi, il Regno di Napoli economicamente era per l'Italia quello che oggi la Germania è per l'Eurozona. «Come il Regno di Napoli prima dell'integrazione del debito sovrano, la Germania di oggi è l'economia più forte dell'eurozona e beneficia del costo del debito più basso in assoluto» scrive Collet. Considerazioni, queste, che faranno storcere il naso a molti, ma sicuramente non di parte. Del resto, come ricorda Collet, Napoli era di gran lunga la città più importante del neonato Regno d'Italia. E le regioni del Sud avevano una discreta struttura industriale, un'agricoltura fiorente sia pure basata sul latifondismo, e importanti porti commerciali.

Subito dopo il 1861, però, lo scettiscismo dei mercati nel processo unitario italiano impose un "risk premium" comune a tutti i bond degli stati preunitari, anche a quelli che fino a quel momento avevano goduto di maggiore fiducia e dunque di rendimenti più bassi. Proprio quello che oggi la Germania teme possa avvenire con gli eurobond: l'anno successivo, infatti, i rendimenti dei titoli convertiti in "Regno d'Italia" si allinearono ben al di sopra dei tassi precedenti, al 6,9%. Per gli "Italy – Neapolitean" 260 punti base in più che diventarono 460 nel 1870, per poi cominciare a ripiegare dopo il 1871, quando cioè l'annessione di Venezia e di Roma e il trasferimento della capitale nella città del papato convinsero gli investitori, e non solo, che l'Unità era ormai irreversibile. L"Italia" non era più una mera "espressione geografica", come l'aveva definita Metternich nel 1847, ma dopo tre guerre d'indipendenza e più di vent'anni di manovre diplomatiche era diventata uno stato unitario. «L'integrazione dei debiti sovrani era stato uno strumento per portare avanti l'integrazione politica, come sarebbe oggi per l'Europa» afferma Collet, ma nota anche che «un aumento del premio di rischio aggraverebbe la crisi del debito che sta vivendo l'Europa piuttosto che risolverla.

Significherebbe che, se fossero introdotti gli eurobond, la Germania perderebbe il suo rating elevato». Questo portava Collet a definire, già nei mesi scorsi, «remote» le speranze di vedere nel breve termine un mercato integrato dei titoli di debito dell'eurozona. Nel lungo termine, invece, i risultati della ricerca sul caso italiano dimostrano che «nel tempo i rendimenti dei titoli diminuirono». Alla luce di questo, oggi la domanda è: quanto tempo ci vorrà perché anche l'Europa sia considerata come un blocco unico e in grado di dotarsi di un vero e proprio piano di salvataggio per l'euro? Per l'Italia ci volle all'incirca un decennio. Considerato che quella italiana fu un'annessione anche militare e quella europea è un'integrazione consensuale, e che i mercati dei capitali si muovono a ritmi diversi rispetto alla seconda metà dell'800, anche Collet concorda che un aumento del costo del debito nel breve termine sarebbe un prezzo che potremmo permetterci di pagare se avessimo la certezza di avere, tra qualche anno, un'Europa più unita. Ma questa certezza nessuna ricerca, per quanto accurata, potrà mai darla. Serve, forse, la capacità di andare oltre il breve periodo, di guardare un po' più lontano rispetto alla prossima scadenza elettorale, superando la "veduta corta" che per Tommaso Padoa Schioppa è stata «la radice» della crisi.



http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-06-30/eurobond-fecero-unita-italia-190357.shtml?uuid=AbDwao0F


uh maronn e mo chi glie lo dice a Pergiuno?!  :look:
« Ultima modifica: 01 Luglio, 2012, 15:53:27 pm da acquaLOTA »



Offline acquaLOTA

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1404 il: 01 Luglio, 2012, 16:37:37 pm »
Comunque scherzi a parte voglio fare una riflessione. voi dite che sto tizio scrive articoli sul blog per fare click e dunque guadagnare. Io mo mi sono andato a fare un giro per curiosità e ho costatato che oltre al fatto che il blog si trova su wordpress (gratuito) non tiene manco banner. Come se li farebbe i soldi dunque costui?  :look:
« Ultima modifica: 01 Luglio, 2012, 16:39:22 pm da acquaLOTA »



Offline nickwire

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1405 il: 01 Luglio, 2012, 16:47:21 pm »
Comunque scherzi a parte voglio fare una riflessione. voi dite che sto tizio scrive articoli sul blog per fare click e dunque guadagnare. Io mo mi sono andato a fare un giro per curiosità e ho costatato che oltre al fatto che il blog si trova su wordpress (gratuito) non tiene manco banner. Come se li farebbe i soldi dunque costui?  :look:

non si fa soldi, alimenta solo il suo ipertrofico egocentrismo.

Offline acquaLOTA

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1406 il: 01 Luglio, 2012, 16:49:47 pm »
non si fa soldi, alimenta solo il suo ipertrofico egocentrismo.
ah...senza fare polemica, ma non può essere che semplicemente lui ha una idea e abbia il diritto di portarla avanti? perché gli dovete sfruculiare la mazzarella?  :look:






Online pappasouth

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Dillo a Forgione
« Risposta #1407 il: 01 Luglio, 2012, 16:58:05 pm »
nessuno ha detto che lo fa per soldi e, soprattutto, nessuno ti ha costretto a ripescare questo topic vecchio di mesi :look:

Offline acquaLOTA

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1408 il: 01 Luglio, 2012, 17:01:39 pm »
nessuno ha detto che lo fa per soldi e, soprattutto, nessuno ti ha costretto a ripescare questo topic vecchio di mesi :look:
vabé che c'entra volevo solo discutere un po' con voi  :mhh:



Offline nickwire

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1409 il: 01 Luglio, 2012, 17:04:16 pm »
ah...senza fare polemica, ma non può essere che semplicemente lui ha una idea e abbia il diritto di portarla avanti? perché gli dovete sfruculiare la mazzarella?  :look:

si, ma se ciò porta ad uno stravolgimento delle cose ed ad un appiattimento di argomenti ben più complessi è nostro diritto opporci alla continua chiagnuta napulitana, che peraltro fa vergognare molti di noi.

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1410 il: 01 Luglio, 2012, 17:07:29 pm »
si, ma se ciò porta ad uno stravolgimento delle cose ed ad un appiattimento di argomenti ben più complessi è nostro diritto opporci alla continua chiagnuta napulitana, che peraltro fa vergognare molti di noi.
in che senso stravolgimento?



Offline nickwire

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1411 il: 01 Luglio, 2012, 17:09:30 pm »
in che senso stravolgimento?

nel senso che Forgione fa apparire il Regno delle Due Sicilie come lo stato dell'Eden (cosa non vera) e i Savoiardi come novelli nazisti che hanno trucidato senza pietà meridionali e napoletani e lasciato nella povertà un territorio (cosa vera ma con se e con ma nelle conclusioni).


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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1412 il: 01 Luglio, 2012, 17:19:30 pm »
nel senso che Forgione fa apparire il Regno delle Due Sicilie come lo stato dell'Eden (cosa non vera) e i Savoiardi come novelli nazisti che hanno trucidato senza pietà meridionali e napoletani e lasciato nella povertà un territorio (cosa vera ma con se e con ma nelle conclusioni).
:ok: diciamo che quindi non stravolge ma amplifica?



Offline kurz

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1413 il: 01 Luglio, 2012, 17:36:16 pm »
Forgione è un ignorante, ma di quelli convinti però e con uno sciame di deficienti che gli va appresso, la questione è da parecchio che non è sud vs nord ma sfruttati contro sfruttatori, questo è uno che glorifica quella merda che è stato il regno borbonico e fa stupidi e inutili polemiche per la pubblicità della TIM aumentando il livore re strunz che si trovano a fare la brutta copia del malato di ictus in verde.
gesucrì

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1414 il: 01 Luglio, 2012, 17:36:24 pm »
:ok: diciamo che quindi non stravolge ma amplifica?

amplifica quello che giustifica le chiagnute ed incolpevolmente tace per quello che non le giustifica. E quindi lo si contestava per questa faziosità che creava disinformazione e dava un immagine pane e salame del meridionalismo, oltre che contestare la chiagnuta in sè.


bravo cenzino.

Offline Moebius

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1415 il: 01 Luglio, 2012, 17:41:03 pm »
Forgione è un ignorante, ma di quelli convinti però e con uno sciame di deficienti che gli va appresso, la questione è da parecchio che non è sud vs nord ma sfruttati contro sfruttatori, questo è uno che glorifica quella merda che è stato il regno borbonico e fa stupidi e inutili polemiche per la pubblicità della TIM aumentando il livore re strunz che si trovano a fare la brutta copia del malato di ictus in verde.
:alla:
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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1416 il: 01 Luglio, 2012, 17:42:24 pm »
Forgione è un ignorante, ma di quelli convinti però e con uno sciame di deficienti che gli va appresso, la questione è da parecchio che non è sud vs nord ma sfruttati contro sfruttatori, questo è uno che glorifica quella merda che è stato il regno borbonico e fa stupidi e inutili polemiche per la pubblicità della TIM aumentando il livore re strunz che si trovano a fare la brutta copia del malato di ictus in verde.
dalle pochissime cose che so mica eravamo tanto una merda ai tempi dei borbone (l'articolo che ho postato del sol24ore è un esempio) perché stavamo tanto una merda? ripeto è solo curiosità io non so un cazzo non mi picchiate cerco solo di capire da voi che sicuro ne sapete più di me  :brr:



Offline kurz

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1417 il: 01 Luglio, 2012, 17:43:58 pm »
dalle pochissime cose che so mica eravamo tanto una merda ai tempi dei borbone (l'articolo che ho postato del sol24ore è un esempio) perché stavamo tanto una merda? ripeto è solo curiosità io non so un cazzo non mi picchiate cerco solo di capire da voi che sicuro ne sapete più di me  :brr:
o rrè stava buono e cass chien e renari le teneva lui, tu te puzzav e famm stai tranquillo. :sisi:
gesucrì

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Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1418 il: 01 Luglio, 2012, 17:45:30 pm »
o rrè stava buono e cass chien e renari le teneva lui, tu te puzzav e famm stai tranquillo. :sisi:

e il bidet al massimo te lo facevi strusciando il culo vicino all'albero più prossimo
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Starfred

R: Re:Dillo a Forgione
« Risposta #1419 il: 01 Luglio, 2012, 17:45:41 pm »
o rrè stava buono e cass chien e renari le teneva lui, tu te puzzav e famm stai tranquillo. :sisi:

e aggiungo pure ca si te lamentavi te vulav a capa :sisi: