Negli ultimi anni tra psichedelia (Tame Impala), rock-blues (Black Keys), folk (Fleet Foxes) c'è un ritorno massiccio delle sonorità 60-70. È una tendenza che non mi dispiace affatto onestamente, a differenza della ripresa degli anni '80 che io aborro 
La psichedelia ha avuto sempre una sua nicchia: Liars, qualche cosetta un po' più noise tipo Oneida, tutta la produzione della Load Records (fine anni novanta, metà anni 2000). I Tame Impala sono la versione un po' più mainstream di quella roba. E comunque l'ultimo dei Liars fa capire benissimo perchè l'elettronica ha preso il sopravvento. Fa cagare.
Rock Blues stesso discorso, i Black Keys stanno in circolo a certi livelli da una decina d'anni, insieme ai Black Lips, ed alle solite robe (tante cosette che la mia memoria ha cancellato) che nacquero dopo il boom degli Strokes, per il gusto di dimostrare "guarda che oltre ai Television ed ai Velvet Underground stevn pur i Sonics). Nessun ritorno, so cose oramai che fann part del solito.
Il folk pò....ha ampiamente scassato uallere, palle e scroti a ripetizione per tutti gli anni 2000, c'vò bisogn è n'atu revival? Mamm rò carmen, n'incubo: chillu ricchion è Devandhra Banhart, Sufjan Stevens e le sue ipernerdistiche visioni della solita provincia noiosa (na cosa ampiamente superata da Beck anni prima). Mò pare esserci Kurt Vile, ha cos bellella, ma non è che sia sta cos....
E cose orrende tipo Hamilton Leithauser, roba da rinchiudere pure chi lo recensisce.
I Fleet Foxes so na roba più articolata di un revival folk, almeno secondo me.
Quindi, in sostanza, so cose che rappresentano un po' quelle cose alla Pippo Baudo con Sanremo, cose che sembrano superate, ma che semp lla stann. Ed hanno, come Pippo, la sua bella quantità di fan. E mò s'staccheno.....
E comunque in niente (tranne i Tame Impala, forse) di memorabile davvero, secondo me, non quanto un Tomorrow Harvest dei Boards of Canada, oppure un'opera d'arte come Reflektor degli Arcade Fire. Gli anni ottanta, inomma: come li concepite voi (l'apocalisse, lo schifo, la desolazione, lo schifo espresso tramite le colonne sonore dei Bmovies anni ottanta). Il secondo come li concepisco io (coca mignotte, libidine, nervosismo e rampanti, quanto meravigliose, decadenze).
Persino Paracosm dei Washed Out è stato cazzo di mischiare ottanta e settanta, in un modo meraviglioso. Quindi, nonostante le speranze, sei condannato ad un'odiosa libidine.
Ah, se proprio vogliamo vedere delle cose davvero revival anni settanta, forse sono le recenti tendenze a riprendere la Motown di Blood Orange, Chromeo e Childish Gambino, giusto per spararne tre così. Oltre che il funk dei recenti Daft Punk.
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