Consiglio l'ultimo lavoro di Laura Holter, "Loud City Song", il miglior album sentito fino a mo' in quest'anno: davvero bellissimo e molto sofisticato. Infine Jenny Hval, con "Innocence is Kinky", titolo che è una sorta di omaggio agli Einsturzende Neubauten, autoanalisi sperimentale ben riuscita tra testi musica. Concludo con gli Knife e il loro "Shaking The Abitual" splendido, ma di difficile ascolto perché album esoterico destinato a pochi e sconsigliatissimo alle masse.