Autore Topic: L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale  (Letto 252079 volte)  Share 

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Offline Genny Fenny

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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1700 il: 12 Settembre, 2013, 17:50:45 pm »


 :look:

micoste


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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1702 il: 05 Ottobre, 2013, 11:06:32 am »
agli esperti spotify
la soglia di 10 ore gratis di ascolto si rinnova mensilmente o una volta esaurita bisogna per forza cacare i denari?
Sappiamo tutti chi e' il porco!
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Offline nickwire

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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1703 il: 05 Ottobre, 2013, 15:18:26 pm »
agli esperti spotify
la soglia di 10 ore gratis di ascolto si rinnova mensilmente o una volta esaurita bisogna per forza cacare i denari?

Si rinnova mensilmente Francè

Offline nickwire

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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1704 il: 05 Ottobre, 2013, 15:19:06 pm »
Lui può  :sad:

E qui devo dare ragione al genovese.

Offline Dimonios

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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1705 il: 06 Ottobre, 2013, 01:45:24 am »
Certo che quando ti ritrovi affascinato ad ascoltare certe canzoni
Francesco Guccini Eskimo

Ti rendi conto della musica di un tempo, di canzoni di 10 minuti dove non si ripete una parola, e le canzoni odierne, 3 minuti, 2 dei quali ritornello. Tristezza a palate. Geni della musica moderna come ce n'erano un tempo, è difficile trovarli.
Ah,poi ultimamente ho visto le foto di un ciattone biondo ,che si definiva metallaro,di cui non ricordo il nome,ma anche lui non scherzava in quanto a bruttezza :look:

Offline vechabla

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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1706 il: 08 Ottobre, 2013, 07:31:02 am »
THE WINNER IS SERGIO ENDRIGO! ARRIVA L’OSCAR POSTUMO PER IL “PEZZO” DI BACALOV COPIATO DA UN SUO VECCHIO LP
Giancarlo Dotto, io c’ero! A scoprire il plagio fu Marco Antonio de Avila, appassionato di musica italiana - Il “pezzo” del “Postino” che valse l’Oscar a Bacalov era la copia di “Nelle mie notti”, canzone del 1975 di Sergio Endrigo - E ora che è morto, Endrigo ha avuto la sua meritata statuetta…




Il plagio ha le gambe corte, le orecchie lunghe e la pancia enorme di Marco Antonio de Avila. Se il maestro Luis Bacalov volesse risalire all'origine della sua disgrazia di Premio Oscar sbugiardato e comunque ridimensionato, dovrebbe immaginare quest'omone falstaffiano e il suo quintale e mezzo incastrato nel sedile di legno di un cinema a Porto Alegre, città del profondo Sud del Brasile. Siamo nel lontano febbraio del 1996. Quel giorno in sala proiettano "Il Postino", film candidato a cinque statuine che racconta la storia d'amicizia tra Pablo Neruda e il ragazzo che gli consegna le lettere a casa.

Il nostro è lì che rumina al buio i suoi chicchi di pop corn, attratto più dalle tette della Cucinotta che dal sorriso mesto di Troisi, quando vorrebbe ma non può saltare sulla sedia. "Questa traccia melodica, io l'ho già sentita...". Marco crede alle sue orecchie. Lui, 46 anni, pilota della Varig, è un collezionista maniacale di musica italiana, lascito della nonna Carolina di Rimini che, invece delle pistole a spruzzo, gli regalava i dischi di Donaggio, Meccia, Paoli, Endrigo.

De avila torna a casa con quelle note che gli trapanano le tempie. Una melodia semplice e struggente. Per due giorni e due notti la sua è un'immersione nella bolgia del vinile, quattromila dischi italiani, fino a che non incappa in un Lp del suo amatissimo Sergio Endrigo. "La voce dell'uomo", edizione 1975. Ascolta uno dei brani, "Nelle mie notti", e quasi sviene. Togli il bandoneon di Bacalov, metti il piano di Endrigo e sono uguali.

Un mese dopo Marco De Avila è a Miami. La sera del 25 marzo è lì che bivacca nella sua stanza d'albergo a smanettare il telecomando, quando intercetta Luis Bacalov che agita trionfante la statuina d'oro a Los Angeles, subissato dai flash. Marco, che ama Endrigo più di sua madre, non ci sta. Fissa l'impostore esultante e ringhia: "Non è tuo quell'Oscar, è di Sergio Endrigo, il maestro". Inizia di fatto quella notte, in una camera d'albergo di Miami, da quel ringhio minaccioso, la contesa all'ultimo diesis che durerà quasi diciotto anni e finirà con la resa di Bacalov.

Due mesi dopo Marco è di passaggio a Roma. A cena, a casa di amici, c'è un giornalista, che poi, inciso, sarei io. De Avila domanda: "Ma voi in Italia lo sapete che la musica Oscar de "Il postino" è copiata di sana pianta da una canzone di Endrigo?". Lo guardo con sufficienza. Lo prendo per un mitomane. Ma il tarlo mi resta. Decido di chiamare Sergio Endrigo.

Il giorno dopo, 24 maggio del '96, io e l'ingombrante brasiliano ci presentiamo con due nastri nella tana romana del maestro. Diciannove gatti che smiagolano ovunque e Paco, il pappagallo, oggi ancora vivo e parlante. Ricordi ammassati a casaccio. La foto di Vinicius de Moraes, quella con Toquinho, la copertina del suo disco di Hugo Pratt, i vinile di Brassens e di Brel. De Avila non sta nella pelle, suda, gli bacia le mani. "Maestro, ascolti questa sua canzone e la confronti con la musica di Bacalov.

Endrigo, jeans e sigaro pendulo tra le labbra, lo sbircia obliquo come fosse il ventesimo gatto, quel trafelato spasimante che gli ha appena schiantato in mille pezzi una sedia. "Era un raro pezzo d'antiquariato", commemorò Endrigo, con la sua compostezza tutta anglosassone. Si ricordava della sedia ma non di quella vecchia canzone. Non aveva mai visto "Il Postino" e non vedeva Bacalov da due anni. Ascolta i due brani, li sovrappone, la traccia melodica unica, le varianti, il sigaro sempre più pendulo. Ci congeda. "Sapete, io sono un pessimista di natura e sono anche un po' sordo. Lasciatemi i due nastri, vi faccio sapere...".


Mi chiama la sera. Eccitato, confuso, incazzato. Aveva passato il pomeriggio con la figlia Claudia a confrontare i due motivi. "E' pazzesco, sono identici... Con Bacalov abbiamo lavorato tanto insieme negli anni '60, ricordo quando gli feci ascoltare il pezzo al piano per avere un suo parere...".

Il caso esplode. Ennio Morricone, amico di entrambi, ha tentato invano di convincere Endrigo a ricomporre pacificamente con Bacalov. Il musicista argentino convoca una conferenza stampa. Sostenuto da Morricone, spiega: "Il plagio non esiste". In quei giorni si fanno vivi altri due autori della canzone, Riccardo del Turco, cognato di Endrigo, e Paolo Margheri, fiorentino, paroliere dilettante. "Nelle mie notti più solitarie tu la mia mente fai prigioniera...". L'embrione del pezzo nasce nella sua casa di Campo di Marte, a via Centostelle, nome che profuma di Hollywood.

Inizia la guerra dei periti, il gioco alterno delle sentenze. Nel frattempo, il 7 settembre 2005, Sergio Endrigo muore di tumore. Non è vero che non rideva mai Endrigo, che era un musone. Lui rideva, beveva, era goloso di dolci, giocava a poker e raccontava barzellette. L'ultima me la raccontò al telefono, due mesi prima di morire. Abbiamo riso insieme.

Aveva un senso molto pagano della vita. Voleva morire a Napoli o a Bahia, perché da quelle parti è tutto molto pagano, anche la religione. Allegro pessimista, si sentiva in credito con la sorte e con la vita. Aveva molto patito i tempi infiniti della giustizia, la prima sentenza avversa, poi ribaltata in appello. Non lo saprà mai o, forse sì, lo sa che, otto anni dopo, ha vinto l'Oscar e che il suo nome, insieme a quelli di Del Turco e Margheri, si aggiunge a Bacalov come autore de "il postino". Di Marco de Avila, l'eroe di questa storia, non abbiamo saputo più niente.

Ma come? E dove?» gli si chiede increduli. Non la Luna, pallido sasso rivoltante di romanticherie per lagrimosi e pagliazzi sodomiti; ma Marte, per Dio! Marte che, da rossa, ha da si far nera.

micoste

Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1707 il: 08 Ottobre, 2013, 09:59:48 am »
Programmazione della rassegna "Effetto Museo": arrivano a Napoli i Marlene Kuntz, in una nuova veste musicale che li porterà ad irrompere prepotentemente nel mondo delle colonne sonore cinematografiche.

Appuntamento sabato 26 ottobre, tagliando a 15 euro, start alle ore 21.

Offline Genny Fenny

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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1708 il: 17 Ottobre, 2013, 19:29:42 pm »
Vorrei riascoltare l'ultimo di McCartney insieme al ruspante Andrea vechabla davanti a na zuppa e fasule, pancetta e fave e un buon rosso, e piangere e abbracciarci dopo una mano di briscola.

Offline vechabla

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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1709 il: 17 Ottobre, 2013, 20:10:38 pm »
Vorrei riascoltare l'ultimo di McCartney insieme al ruspante Andrea vechabla davanti a na zuppa e fasule, pancetta e fave e un buon rosso, e piangere e abbracciarci dopo una mano di briscola.
:asd:
Paul :love2:

Io comunque  non voglio sentirlo perchè secondo me è na cagata,ma McCartney è un musicista coi controcoglioni.Se fosse qualcosa almeno al livello di "Chaos and Creation in the Backyard" sarei molto contento :asd:

Ah comunque sto ascoltando pure il secondo di Anna Calvi.Per me è molto inferiore al disco d'esordio.I continui vocalizzi,le atmosfere noir sono tutta roba già sentita.Disco che pecca di originalità.Però gli do 7 :look: perchè ci sta qualche perla sparsa qua e la,e lei resta comunque molto molto promettente :sisi:

Ma come? E dove?» gli si chiede increduli. Non la Luna, pallido sasso rivoltante di romanticherie per lagrimosi e pagliazzi sodomiti; ma Marte, per Dio! Marte che, da rossa, ha da si far nera.

Offline Genny Fenny

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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1710 il: 17 Ottobre, 2013, 20:29:19 pm »
:asd:
Paul :love2:

Io comunque  non voglio sentirlo perchè secondo me è na cagata,ma McCartney è un musicista coi controcoglioni.Se fosse qualcosa almeno al livello di "Chaos and Creation in the Backyard" sarei molto contento :asd:

Invece è un disco curato e fresco e vale la pena ascoltarlo. A 71 anni suonati è più signore di tanti contemporanei, e ntosta ancora.
Anna Calvi provvedo in questi giorni.

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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1711 il: 17 Ottobre, 2013, 20:35:44 pm »
Invece è un disco curato e fresco e vale la pena ascoltarlo. A 71 anni suonati è più signore di tanti contemporanei, e ntosta ancora.
Anna Calvi provvedo in questi giorni.

Ah su questo non credo ci fossero dubbi :asd: Ja passami il link,che mi hai incuriosito.

Il secondo di Anna Calvi sta su Youtube:
Spoiler

Ma come? E dove?» gli si chiede increduli. Non la Luna, pallido sasso rivoltante di romanticherie per lagrimosi e pagliazzi sodomiti; ma Marte, per Dio! Marte che, da rossa, ha da si far nera.

Offline Genny Fenny

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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1712 il: 17 Ottobre, 2013, 20:37:48 pm »
Paul Mccarteney New 2013 (Full Album)

Offline Bruce Colotti

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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1713 il: 18 Ottobre, 2013, 09:46:51 am »
5 giugno 1991, Teatro Tenda Partenope, io c'ero.... a 15 anni... :sad:

Alemao

Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1714 il: 18 Ottobre, 2013, 12:10:37 pm »
London Grammar - Strong (Official Video)


Gruppo inglese, primo album, voce bellissima, ottime canzoni.

Alemao

Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1715 il: 23 Ottobre, 2013, 15:06:28 pm »
Ai cultori dell'elettronica consiglio Psychic dei Darkside, nuovo progetto di Nicolas Jaar e Dave Harrington. Poi senza dubbio Engravings di Forest Swards, ossia Matthew Barnes, album magnetico, molto particolare e originale. Infine Tomorrow's harvest dei Boards of Canada.

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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1716 il: 23 Ottobre, 2013, 15:53:41 pm »
Infine Tomorrow's harvest dei Boards of Canada.

Questo è superiore ai sopraccitati, ed è album complessissimo e davvero unico. Fa un gioco di metafore basato sul parallelismo tra le colonne sonore dei film apocalittici degli anni ottanta e la realtà che stiamo vinedo. Un grandissimo album.

Jaar è troppo manicheo, Barnes l'ho ascoltato pochino.

Alemao

Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1717 il: 23 Ottobre, 2013, 15:59:17 pm »
Questo è superiore ai sopraccitati, ed è album complessissimo e davvero unico. Fa un gioco di metafore basato sul parallelismo tra le colonne sonore dei film apocalittici degli anni ottanta e la realtà che stiamo vinedo. Un grandissimo album.

Jaar è troppo manicheo, Barnes l'ho ascoltato pochino.

Jaar però è uscito da certa musica ammiccante  e modaiola del passato con questo album, che è più ricercato. I Boards of Canada si sono confermati ad alti livelli: un vero gioiello l'ultimo uscito. Barnes invece con Engravings ha cacciato fuori un album bellissimo, dei 3 senza dubbio a mio avviso il più complesso e ricercato. L'ultimo è davvero la sua opera migliore dopo gli Ep di qualche anno fa. Ascoltalo perché merita..
« Ultima modifica: 23 Ottobre, 2013, 16:47:40 pm da Alemao »

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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1718 il: 23 Ottobre, 2013, 20:06:45 pm »
quoto il filo di spago casertano

mi riporto al rock grazie a loro
Massimo Volume - Dio delle zecche
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Offline djcarmine

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Re:L'angolo dei musicofili - Topic di discussione generale
« Risposta #1719 il: 23 Ottobre, 2013, 23:22:29 pm »
ma a me sembra che siano lavori che viaggiano in direzioni abbastanza differenti......
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia