Bah, a me Capovilla (e lo dice uno che si è letteralmente mangiato A Sangue Freddo) rimane uno che interpreta la realtà con codici autoriali prettamente legati agli anni 90. Cioè, se ti va bene comunicare solo coi trentenni e coi quarantenni va bene, però per me rimani uno legato ancora alla retorica ferrettiana, favolosa quanto vuoi ma indubbiamente fuori tempo massimo.
Senza contare che i riferimenti di un Ferretti sono migliaia, quelli di capovilla una decina: restiamo sempre negli autori russi, Pasolini, forse Bianciardi....
Che poi, se si va a sottilizzare, se vogliamo trovare proprio qualcuno di viscerale, tanto vale sentirsi un bel disco di Canali, che è un attimino un altro pianeta rispetto a Edda e Capovilla...
Poi il discorso sull'arte o non arte, per me parlare in quattro minuti di canzone di uno che si gioca pure le mutande, non riesce a far campare la sua famiglia e si sente una merda e prova il suicidio per me è arte. Sennò a sto punto diciamo che tutto il cantautorato fa schifo e facimm primm

Poi, per me è un certo modo di interpretare di andare al sodo ad essere prettamente superato, cioè adesso se vuoi interpretare la realtà devi parlare di Ciclotimia, giovani conformizzati nei nuovi marchi che li fanno sentire artisti, cogliere l'ossessione per l'immagine che impera nei nostri tempi, mostrare l'egocentrismo dei costumi attuali, non proporre sempre quella pappetta sempre buona per ogni occasione, fatta di terzomondismo, invettive al capitalismo cattivo e padrone e soppressore. Cioè, che palle.
Ah, vabbè a te fanno schifo i Cani, giusto.