http://www.epressonline.net/joomla/napoli/47-notizie/694-vendita-biglietti-bayer-napoli-lettera-di-un-testimone.htmlScandalo biglietti Bayern-Napoli: la lettera di un testimone
Venerdì 28 Ottobre 2011 16:20 | Scritto da Redazione | Stampa
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Mercoledì 26 ottobre. Stadio San Paolo di Napoli. Un testimone oculare dei fatti accaduti durante l'attesa dell'apertura del botteghino 5 dello stadio San Paolo, ci scrive la ressa, la vergogna. Ci racconta dettagliatamente quanto è accaduto per la vendita dei biglietti per la sfida di Champions League, Bayern Monaco-Napoli. Ecco la sua lettera:
Succede tutto alla fine della partita tra Napoli ed Udinese.
Ore 22:30: al triplice fischio ci rechiamo al cancello del botteghino 5.
Già ci sono circa 150 persone e la situazione è molto tranquilla, si discute della partita appena conclusasi e ci si offre del caffè.
Ore 00:30: Arriva il primo gruppo dicendo di essere del "Napoli Ultras 1926". Sono circa una quarantina di individui ed incominciano ad aggrapparsi sulle grate sopra le nostre teste, mentre la fila continua a crescere.
Ore 03:30: Arriva un altro gruppo, i "Mastiffs", più folto del precedente (circa un centinaio di persone) e, come loro, saltano sulle grade. La situazione sembra pericolosa, è nell'aria la sensazione che ci sia il rischio di finire senza biglietti. Chi, civilmente, è in fila, si trova attorniato da questi gruppi che fanno uso di sostanze stupefacenti (cannabis, ndR) e rendono l'aria irrespirabile.
Col passare delle ore restare in fila è sempre più difficile: poca aria ed una calca immane che preme da tutte le direzioni.
Ore 07:30: Ai suddetti gruppi organizzati si aggiungo altre persone, in buon numero, che avevano passato la notte nelle tende poste attorno allo stadio. Ormai non c'è più spazio e ci camminano letteralemente sulle teste.
Ore: 09:00: L'episodio più clamoroso: arriva il signor Pasquale D'Angelo, Capoultras della Curva B, in camicia ed occhiali da sole (mentre noi eravamo distrutti da 12 ore di fila) che, dopo un breve giro perlustrativo, si avvicina ad uno steward. I due chiacchierano e poco dopo lo steward si allontana. Ritorna dopo una decina di minuti con in mano qualcosa come 500-600 fotocopie di carte di identità.
Tutto ciò sotto l'occhio vigile (vigile?) dell'ispettore di Polizia che, fingendo di non sentire i nostri richiami atti a segnalare la situazione, non ha fatto nulla.
A quel punto sono salito sul cancello e mi sono allungato fino a riuscire a toccare le spalle dell'ispettore il quale si volta verso di me, mi guarda sconsolato e se ne va.
Ore 10:00: inizio della farsa: comincia la vendita.
La Polizia fa entrare le persone all'interno del cancello in gruppi da 20 e le persone aggrappate sulle grate iniziano frettolosomante a scendere. Una situazione apocalittica: pioggie di uomini che cadevano sulle nostre teste da tutte le parti, saremmo stati un migliaio di persone concentrate in dieci metri quadri. Siamo completamente bloccati e chi, gettando la spugna, decide di andarsene, è impossibilitato dal farlo tanta è la folla. In un'ora e mezza entrano solo tre gruppi, quindi 60 persone.
Ore 12:15: ormai si rischia il soffocamento e, nella ricerca di una via di scampo, scavalchiamo le grate verso l'interno dello stadio. La vendita dei biglietti viene interrotta fino alle 12:50 quando i tagliandi vengono dichiarati terminati.
Morale della favola: i biglietti non sono mai stati venduti! Dalle 10 saranno stati stampati circa 100 biglietti. Voglio dire: gli ultras non erano in fila per fare il biglietto, visto che già ne erano in possesso, ma per creare disordini in modo che la conseguenziale interruzione delle vendite coprisse il fatto che i tagliandi, per noi, non erano mai stati disponibili.
Ettore da Napoli