Autore Topic: Crisi del calcio italiano - Analisi  (Letto 24093 volte)  Share 

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Offline ferro

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Crisi del calcio italiano - Analisi
« il: 05 Agosto, 2011, 02:43:18 am »
Apro questo topic dopo l'eliminazione del Palermo dall'Europa League (anzi dai preliminari), in quanto questo è il punto piu basso , secondo me, mai toccato dal calcio italiano. Io ricordo negli anni 90 il calcio italiano come il piu bel campionato del mondo, il piu seguito. In italia volevano venirci a giocare TUTTI. Ora siamo in grandissimo declino. Ci hanno superato Inghilterra, Spagna Germania e mi sa che tra poco anche la Francia ci supererà in questo.

Di chi le colpe o i meriti (o entrambe) ??
Certamente gli sceicchi arabi che stanno conquistando il mondo del pallone sono una delle forze di questi campionati ( e ricordo con terrore una frase di Oriana Fallaci secondo la quale sarà il mondo occidentale ad orientalizzarsi. E ciò sta accadendo in primis con questi ricconi arabi che conquistano i nostri mercati, vbè ma siamo in OT).
Basti pensare al Manchester City, uscito dal nulla (se è per questo la stessa cosa vale per il Chelsea, solo targato made in russia) , che hanno reso il campionato Inglese piu interessante e più vivo; c'è l'esempio ultimo del PSG o del Malaga o ancora in Russia (che si è messa a rubarci i campioni anche lei), e chisa quante altre in futuro!
Inoltre l'organizzazione del calcio in Inghilterra, partendo dagli ultras finendo agli stadi , passando per la minore pressione fiscale dello stato, è diventato un modello da seguire . Modello copiato anche in Germania, che ha capitalizzato al massimo i fondi concessi dalla FIFA per il mondiale tedesco (costruendo grandi stadi e scuole calcio per scoprire talenti,  i cui PRIMI frutti si intravedono oggi). In Spagna non ne parliamo : il Real è sempre il Real, il Barça è oramai diventata famosissima per la sua "cantera", le altre società vivono di riflesso, con progetti interessanti e a lungo termine.

E NOI!?!?!?!
Noi restiamo al palo, fermi a schemi vecchissimi, pensando che il calcio si sia fermato a quindici- venti anni fa. Quando Berlusconi e Moratti e gli Agnelli disperdevano i loro patrimoni. Quando la Lazio sfornava campioni a profusione che restavano internos(cioe andavano alle grandi), così come la Roma. Quando, in pratica, esisteva una scala gerarchica ben precisa , e i campioni erano concentrati in poche squadre.
C'è da dire infatti che uno dei peggiori colpi l'abbiamo avuto con calciopoli e la Juve in serie B ( e l'emigrazione di tutti i loro campioni in altri campionati) e del Milan , il cui presidente ha tagliato i viveri (avendo compiuto una palese scelta: la vita politica a quella imprenditoriale, per un fatto di esposizione mediatica).
Viviamo secondo me in un periodo di RIASSESTAMENTO delle gerarchie del calcio italiano, nel quale ci sono delle società di medio bassa classifica che spingono per emergere (Palermo, Genoa, Sampdoria prima del tracollo, Napoli, Udinese, Roma, Lazio) che si contendono i posti in cima alla scala gerarchica , rimasta senza testa.
Però poi vedi presidenti come Zamparini o Pozzo, che crescono giocatori prospettivamente interessanti, trasformandoli in veri campioni e vendendoli però al migliore offerente quando la cifra in ballo si fa abbastanza alta ( miglior offerente sempre proveniente dalle società estere, coi loro petroldollari)Come del resto la Sampdoria o come la Fiorentina o come il Genoa  o come........
QUESTO E' IL MALE DEL CALCIO ITALIANO!! La cattiva organizzazione, i presidenti fanfaroni, inciarmatori, mangiasoldi , senza progetti a lungo termine.
Finchè squadre come Udinese, Palermo, Fiorentina, Genoa ecc continueranno a lasciare emigrare i cmapioni del campionato italiano (che prima erano concentrati la maggior parte in poche squadre ed ora invece sono spalmati in 7-8 squadre) in lidi piu esotici, il nostro campionato vivrà sempre di luce riflessa, sarà sempre in secondo piano.
Per questo penso che DELA sia il migliore presidente che potesse capitarci, perchè mi pare che lui non si accontenti della fascia da 4^ al 7^ posto, ma vuole la testa della scala gerarchica. Aurelio non vende i suoi campioni alle squadre estere, non vende il culo per quattro spiccioli. Lui punta al massimo, da grande capitalista quale è, perchè sa che vendere un Hamsik a 30 ML comporterebbe un guadagno solo minimale rispetto al merchandising, alle televisioni, agli introiti della UEFA. La sua mentalità capitalista , cioe conquistare nuovi mercati, lo porta a pensare suvito ai guadagni del Napoli in Cina , in Estremo Oriente, negli USA (e non è che non l'abbia mai detto eh) 

Ora vi chiedo scusa per la lunghezza del post, è un argomento difficile e volevo esprimere la mia idea , confrontarmi con voi e sapere cosa ne pensate voi sulla crisi del calcio italiano (visto che siamo direttamente colpiti anche noi tifosi del Napoli)
« "[..] se tra voi c'è qualche fuori-classe lo sopporterò, altrimenti per fare una grande squadra mi accontenterò soltanto dei.. grandi giocatori, cioè di quei giocatori che hanno il coraggio grande, il cuore grande. Chi non ha queste virtù non è un grande giocatore, e neanche un mediocre giocatore. È soltanto nulla, quindi può vestirsi ed andarsene subito." » [W. Garbutt ]

Offline Jena Plissken

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #1 il: 05 Agosto, 2011, 09:24:22 am »
Il campionato italiano è un campionato truccato..prima le squadre col potere come Merdan e Juventus investivano fior di milioni per vincere in Italia e in EUROPA e questo aumentava automaticamente la qualità e l'appeal del nostro campionato, ora il presidente della prima squadra s'è scocciato e pensa alla politica, la Juventus dopo la batosta calciopoli si deve rifondare ma spende soldi alla cazzo ed ha un organizzazione societaria appena decente..l'unica che rimane è l'Inter, che non è neanche chissà che squadrone paragonato alle big d'Europa..inoltre il fatto di non avere stadi di proprietà danneggia economicamente le società e non si rendono appetibili a eventuali sceicchi strapieni di soldi, che anche per questo motivo non vengono ad investire in Italia..e con il calo delle prime due squadre, esce in ballo la prima frase..dato che lo scudetto è solo roba di 4 squadre (Inter,Milan,Roma,Juventus), alle squadre a loro ridosso come Genoa,Udinese,Fiorentina, ecc. non conviene fare un progetto serio, perchè sanno che non avranno NESSUNA possibilità di vincere il titolo, a meno che non spendino quanto lo sceicco del City..in un campionato dove dominano i potenti, uno Stoccarda o un Borussia non ci uscirà mai, quindi le squadre citate vendono i loro migliori giocatori per soldi facendo ancor di più perdere appeal al campionato italiano e apparando figure di merda in Europa..this is it :sisi:


Offline ferro

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #2 il: 05 Agosto, 2011, 15:09:46 pm »
Guarda sono d'accordo con te quando parli degli stadi di proprietà. Purtroppo inibisce molto la possibilità di investire dei presidenti, senza contare che non essendo di loro proprietà non possono (e non vogliono) mettere mano a ristrutturazioni o potenziamenti delle strutture.

Però non sono d'accordo quando dici che lo scudeto è roba per 4 squadre. Non mi pare che la Roma si sia fatta vlere l'anno scorso, la Juventus saranno due tre anni che non riesce a centrare nemmeno la champions, il Milan prima di quest'anno non mi pareva così tanto pericolosa.

Inoltre l'appeal delle squadre italiane non è che cala a causa delle poche vittorie in Europa, anzi è il contrario. E' lo scarso appeal che causa un allontanamento dei campioni dalle squadre italiane, e quindi ci rende meno competitivi con le squadre Europee. Lo scarso appeal è causato dalla scarsità di fondi. Se ci fossero i soldi i campioni resterebbero in Italia, come sono andati al PSG (che non è nessuno in Europa) o come vanno anche al Malaga o al Manchester City ( che non mi pare vincano così tanto).

Senza contare un altro problema fondamentale: prima quello che rendeva il cmapionato italiano appetibile non erano tanto i soldi in piu, ma il fatto che in Italia si giocava il calcio migliore. Se un giocatore voleva considerarsi veramente completo doveva venire in Italia, lavorare con i nostri preparatori, i nostri allenatori, misurarsi con il nostro tipo di calcio. Oggi invece emigrano anche preparatori, dirigenti, allenatori. Purtroppo sono le IDEE CHE EMIGRANO non più tanto i giocatori...
« "[..] se tra voi c'è qualche fuori-classe lo sopporterò, altrimenti per fare una grande squadra mi accontenterò soltanto dei.. grandi giocatori, cioè di quei giocatori che hanno il coraggio grande, il cuore grande. Chi non ha queste virtù non è un grande giocatore, e neanche un mediocre giocatore. È soltanto nulla, quindi può vestirsi ed andarsene subito." » [W. Garbutt ]

Starfred

Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #3 il: 05 Agosto, 2011, 15:54:22 pm »
Rispecchia la situazione di un Paese che non c'è più, non c'è altro da aggiungere purtroppo. :boh:

Offline domyssj

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #4 il: 05 Agosto, 2011, 16:01:34 pm »
Rispecchia la situazione di un Paese che non c'è più, non c'è altro da aggiungere purtroppo. :boh:
pochi soldi, poca competenza, poco coraggio, nessuna innovazione, paura dei cambiamenti, oligarchia.

Offline FistingTopo

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #5 il: 05 Agosto, 2011, 21:32:53 pm »
Rispecchia la situazione di un Paese che non c'è più, non c'è altro da aggiungere purtroppo. :boh:

Cmq parliamoci chiaramente..... se abbiam perso il terzo posto non è solo perchè le società sono da rottamare come sto paese dove '' VA TUTTO BENE'' (cit.), alla fine in CL la germania non ha mai fatto sti grandi risultati, e se l'anno scorso è andata in finale, deve ringraziare gli onesti della Uefa e quella merda di Ovrebo.

Il problema è EL, è il totale disinteresse italiano per questa competizione, che porta gli stessi punti della CL. Le tedesche ci han fottuto li, e le squadre italiane non sono cosi scarse da prendere schiaffi perfino da squadrette mediocri. Il tutto è rimandato ad un campionato dove esiste ancora una gerarchia e un oligarchia spaventosa, dove per diritto divino le milanesi e le merde bianconere devono contendersi il campionato, con il contentino a una delle due squadre romane. Chi ha provato a vincere si è accappattato economicamente  :maronn: (compresi noi)

Il tutto è condito da presidenti che non vogliono fare sacrifici (guarda il nostro pappone) per fare sti cazzo di stadi di proprietà, con la politica che fa di tutto per fotterti. 1+1+1+1+1+1+1+1+1 ed ecco la situazione disastrosa del calcio italiano. Se poi contiamo ca nun c' sta chiu na lir  :zzz:

Offline moleman

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #6 il: 06 Agosto, 2011, 00:56:21 am »
cut

e i mussulmani non rispettano le nostre leggi, e gli extracomunitari ci rubano il lavoro, e... :zzz:
Spoiler
Faccio una specie di resoconto della lunga lista con tanto di descrizione di quello che avevo scritto prima e stu sfaccimmo di forum all'improvviso ha cambiato pagina da solo...
  Italia dal nord verso il sud  Polentoni, padani, leghisti, milanesi doc e milanesi terroni, bergamaschi-bresciani, veneti, friuliani, piemontesi, liguri, trentini, aostani, emiliani con i parmiggiani in primis : Gente di merde triste e cattiva, perchè rispettano il semaforo rosso e non hanno la monnezza per strada si credono la civiltà  in persona, ma sono solo persone che spruzzano odio da tutti i pori e stanno pure chine e corne. C

Offline vampyr8

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #7 il: 06 Agosto, 2011, 01:08:42 am »
è colpa di calciopoli [cit. Juventino medio]

Offline WhiteManCanJump

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #8 il: 06 Agosto, 2011, 02:44:01 am »
Vince chi caccia i soldi, è questa la regola del calcio.
In Italia i soldi non si cacciano e si pensa solo a guadagnarli. La nostra quarta classificata è tra le prime al mondo per mentalità provinciale.
Citazione da: Starfred
E a noi serve un titolare lì, non il Giaccherini iberico, uno che a 26 anni non è nessuno.

Offline ferro

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #9 il: 06 Agosto, 2011, 04:31:46 am »
e i mussulmani non rispettano le nostre leggi, e gli extracomunitari ci rubano il lavoro, e... :zzz:

Hai frainteso, volevo dire che se gli sceicchi iniziano a conquistare il calcio europeo, si va verso una brutta direzione. Non ho niente contro musulmani, cristiani o altre religioni. E' solo il costo spaventoso del calcio, i soldi che vengono letteralmente buttati nel cesso, solo questo. Non ne facevo una questione ideologica-religiosa  :ok:

Il problema è EL, è il totale disinteresse italiano per questa competizione, che porta gli stessi punti della CL. Le tedesche ci han fottuto li, e le squadre italiane non sono cosi scarse da prendere schiaffi perfino da squadrette mediocri. Il tutto è rimandato ad un campionato dove esiste ancora una gerarchia e un oligarchia spaventosa, dove per diritto divino le milanesi e le merde bianconere devono contendersi il campionato, con il contentino a una delle due squadre romane. Chi ha provato a vincere si è accappattato economicamente  :maronn: (compresi noi)


Sono d'accordissimo con te, l'europa league viene bistrattata troppo. Ma non vedo questa gerarchia ferrea, come la vedi tu... anzi devo dire che tutte le squadre cercano di approfittare di questo momento di riassestamento per accaparrarsi un posto stabile tra le prime tre. Per questo le competizioni europee vengono snobbate: viene data precedenza al campionato. Perdere un anno è una gravissima perdita per una squadra. Pensa invece alle squadre portoghesi o balcane o olandesi, che appendono alla grande i campionati fregandosene altamente per daretutto e svenarsi nelle competizioni europee.

Per quanto riguarda De Laurentiis, ti voglio ricordare che siamo tra le prime tre grazie ai suoi investimenti, dove ce la vedi questa poca propensione al sacrificio?? Se poi per te sacrificio significa comprare settantanove giocatori "forti" e pagarli una cifra esorbitante, stile Juventus, per poi fare la fine dei trak... Non mi pare che lui abbia venduto nessuno di quelli importanti, dando un ossatura stabile alla squadra. Cosa dovrebbero dire i tifosi di Roma, Udinese, Sampdoria, Genoa, Fiorentina, Palermo... ????
« "[..] se tra voi c'è qualche fuori-classe lo sopporterò, altrimenti per fare una grande squadra mi accontenterò soltanto dei.. grandi giocatori, cioè di quei giocatori che hanno il coraggio grande, il cuore grande. Chi non ha queste virtù non è un grande giocatore, e neanche un mediocre giocatore. È soltanto nulla, quindi può vestirsi ed andarsene subito." » [W. Garbutt ]

Offline moleman

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #10 il: 06 Agosto, 2011, 15:42:40 pm »
Hai frainteso, volevo dire che se gli sceicchi iniziano a conquistare il calcio europeo, si va verso una brutta direzione. Non ho niente contro musulmani, cristiani o altre religioni. E' solo il costo spaventoso del calcio, i soldi che vengono letteralmente buttati nel cesso, solo questo. Non ne facevo una questione ideologica-religiosa  :ok:
 

per quale ragione il calcio dovrebbe andare in una brutta direzione? :scratch:

le grandissime squadre hanno sempre speso una cifra esorbitante di soldi per acquistare i migliori giocatori...ma finchè lo facevano Parma, Lazio e Fiorentina (nel periodo in cui in Italia c' erano le famose "7 sorelle"), tutto tranquillo perchè ne guadagna il calcio italiano. adesso che lo fanno gli sceicchi nei campionati inglese, spagnolo e francese, ci rode il culo e richiamiamo tutti alla sobrietà.
a me sti discorsi egoistici non sono mai piaciuti.
poi io sono il primo che spera che venga applicato realmente il fair-play finanziario...ma affinchè faccia partire tutte le squadre sullo stesso piano (in relazione ai tifosi che hanno), non per favorire l' Italia, dove i presidenti non vogliono/possono più spendere soldi nel giocattolo calcio
Spoiler
Faccio una specie di resoconto della lunga lista con tanto di descrizione di quello che avevo scritto prima e stu sfaccimmo di forum all'improvviso ha cambiato pagina da solo...
  Italia dal nord verso il sud  Polentoni, padani, leghisti, milanesi doc e milanesi terroni, bergamaschi-bresciani, veneti, friuliani, piemontesi, liguri, trentini, aostani, emiliani con i parmiggiani in primis : Gente di merde triste e cattiva, perchè rispettano il semaforo rosso e non hanno la monnezza per strada si credono la civiltà  in persona, ma sono solo persone che spruzzano odio da tutti i pori e stanno pure chine e corne. C

Offline WhiteManCanJump

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #11 il: 07 Agosto, 2011, 05:06:54 am »
Tra l'altro aggiungo che la tristezza del nostro campionato è dovuta anche alla mentalita'.

Prendiamo l'Atalanta: 5 mln per Denis.
Ora, conviene? Hanno puntato su un giocatore già rodato nel nostro campionato per andare "sul sicuro". Eppure, per fare un nome, lo Stoccarda prese alla meta' Okazaki da una squadra del Giappone. E' qui il punto: c'è la fottuta paura di provare e puntare su giocatori giovani o sconosciuti.

Kagawa? E' stato pagato 350.000 € dal Borussia, ora vale almeno 10 mln. Nel peggior dei casi fai una plusvalenza assurda. Lewandowski? Pagato 7 mln, ora ne vale almeno il doppio. E ditemi voi che appeal aveva il Borussia lo scorso anno, praticamente ai livelli di un attuale Palermo. Eppure la Juve - per nostra fortuna - ha preferito pagare 16 mln Martinez, 10 mln Pepe e 16 mln Quagliarella invece di spendere 7 mln per un solo giocatore. Ma giusto per fare un esempio...
Citazione da: Starfred
E a noi serve un titolare lì, non il Giaccherini iberico, uno che a 26 anni non è nessuno.

Offline Hwarang

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #12 il: 07 Agosto, 2011, 09:54:15 am »
Tra l'altro aggiungo che la tristezza del nostro campionato è dovuta anche alla mentalita'.

Prendiamo l'Atalanta: 5 mln per Denis.
Ora, conviene? Hanno puntato su un giocatore già rodato nel nostro campionato per andare "sul sicuro". Eppure, per fare un nome, lo Stoccarda prese alla meta' Okazaki da una squadra del Giappone. E' qui il punto: c'è la fottuta paura di provare e puntare su giocatori giovani o sconosciuti.

Kagawa? E' stato pagato 350.000 € dal Borussia, ora vale almeno 10 mln. Nel peggior dei casi fai una plusvalenza assurda. Lewandowski? Pagato 7 mln, ora ne vale almeno il doppio. E ditemi voi che appeal aveva il Borussia lo scorso anno, praticamente ai livelli di un attuale Palermo. Eppure la Juve - per nostra fortuna - ha preferito pagare 16 mln Martinez, 10 mln Pepe e 16 mln Quagliarella invece di spendere 7 mln per un solo giocatore. Ma giusto per fare un esempio...

E nun è a stessa cosa con Ilicic, Handanovic, Hamsik e altri?  :sospetto:

Offline mk89

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #13 il: 07 Agosto, 2011, 11:19:12 am »
E nun è a stessa cosa con Ilicic, Handanovic, Hamsik e altri?  :sospetto:

 :rofl:

Hai dimenticato Pastore  :brr:

Ragioniè, ma una squadra fa acquisti che ritiene sicuri (Denis non è proprio una schiappa.... ad avercelo al posto di lucarelli  :maronn: ) e acquisti in prospettiva. Dov'è il problema?  :boh:
Si abbufferà di psicofarmaci e anfetamine. Comunque visto lo stato mentale attuale, ha tutto per diventare amministratore di questo forum  :look:

Offline SalvyTheCrow

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #14 il: 07 Agosto, 2011, 11:25:00 am »
l'Atalanta ha preso pure Maxi Moralez pagandolo abbastanza, che è una scommessa pura, soprattutto a livello fisico, per il campionato italiano  :boh:

Ah inoltre il Lecce si è fatto prestare Muriel dall'udinese, che sta stupendo nel mondiale U20.

Più che altro il problema è che le squadre di vertice cercano il giocatore affermato perchè temono di steccare con i giovani, cosa che comunque vale fino ad un certo punto, perchè se il giovane vale l'investimento gioca sicuramente (vedasi Ranocchia, Pato, da noi tutto il tridente + Fernandez e Ruiz).
« Ultima modifica: 07 Agosto, 2011, 11:30:48 am da SalvyTheCrow »
sii sempre la star della freva altrui.
Ma vergognati, schiavo sudista che non sei altro!

SpamMattia

Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #15 il: 07 Agosto, 2011, 12:49:26 pm »
ma sinhceramente la crisi secondo me lentmente sta passando. vi faccio vedere nei prossimi 10 anni la spagna e l'inghilterra che fine fanno :asd: è fisiologico. la storia è tutto un alternarsi di crisi e periodi di splendore. presto torneremo pure noi in auge perchè il calcio è lo sport nazionale e si investono un sacco di sooldi

Offline Piskyno89

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #16 il: 07 Agosto, 2011, 13:26:45 pm »
ma sinhceramente la crisi secondo me lentmente sta passando. vi faccio vedere nei prossimi 10 anni la spagna e l'inghilterra che fine fanno :asd: è fisiologico. la storia è tutto un alternarsi di crisi e periodi di splendore. presto torneremo pure noi in auge perchè il calcio è lo sport nazionale e si investono un sacco di sooldi

oddio negli anni 80-90 nelle prime 3 posizioni figuravano sempre italia e germania... la germania poi ha fatto un cagatone assurdo fino al 5° posto pre mondiali, per poi riprendersi alla grande. l'italia fino al 2000 era prima, ora siamo 4° per me almeno noi, imho, impiegheremo un 5-6 anni per riprenderci... siamo nel bel mezzo della crisi e la fine io la vedo molto lontana.

Offline Hwarang

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #17 il: 07 Agosto, 2011, 14:03:03 pm »
Io credo sempre che l'eccezione siano stati quei 10-15 anni dove il calcio italiano ha stradominato tutto in lungo e in largo.
Ora che siamo ritornati alla normalità, si parla di crisi. Era impossibile mantenere quel trend...

Soprattutto credo che sia limitante parlare di calcio italiano, qua è in crisi il sistema internazionale dove chi vince è una squadra indebitata per 300-400 mln. Ed è una grave anomalia, perchè penso che qualsiasi azienda (perchè oggi tali sono le società di calcio) che abbia quei debiti stia sull'orlo del fallimento, o già fallita da un pezzo.
Per me questo è l'aspetto piu' importante, al di là di ogni ragionamento tecnico...spero che il FPF sia davvero una cura

Offline wendell

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #18 il: 07 Agosto, 2011, 14:43:52 pm »
Io credo sempre che l'eccezione siano stati quei 10-15 anni dove il calcio italiano ha stradominato tutto in lungo e in largo.
Ora che siamo ritornati alla normalità, si parla di crisi. Era impossibile mantenere quel trend...
Non sono d'accordo. Magari prima degli anni '80 l'Italia non era il top ma quanto meno stava alla pari con gli altri campionati.
Finchè a fare la differenza sono stati gli incassi allo stadio e le sponsorizzazioni siamo stati (tra) i leader in Europa.
Entrati nella nuova era, quella del marketing e delle televisioni, siamo rimasti immobili mentre altrove ci si dava da fare (in Inghlterra con gli stadi di proprietà, in Spagna con politiche di branding - ovviamente mi riferisco a Real e Barça - che qua si sono viste in grave ritardo).
Prima il calcio era uno sport e la sua linfa vitale era la passione della gente, in Italia ineguagliabile. Oggi è un'industria e lo stato in cui versa è condizionato dal sistema economico e politico cui fa riferimento.
L'Italia fa ridere, l'industria calcistica fa ridere. L'Inghilterra e la Germania sono paesi seri e ci pisciano in testa in tutti gli ambiti.
Altrove c'è programmazione a tutti i livelli, qui c'è improvvisazione e i fatturati e il campo ne sono una conseguenza.
« Ultima modifica: 07 Agosto, 2011, 14:46:30 pm da wendell »
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.

Offline Hwarang

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Re:Crisi del calcio italiano - Analisi
« Risposta #19 il: 07 Agosto, 2011, 14:57:34 pm »
Non sono d'accordo. Magari prima degli anni '80 l'Italia non era il top ma quanto meno stava alla pari con gli altri campionati.
Finchè a fare la differenza sono stati gli incassi allo stadio e le sponsorizzazioni siamo stati (tra) i leader in Europa.
Entrati nella nuova era, quella del marketing e delle televisioni, siamo rimasti immobili mentre altrove ci si dava da fare (in Inghlterra con gli stadi di proprietà, in Spagna con politiche di branding - ovviamente mi riferisco a Real e Barça - che qua si sono viste in grave ritardo).
Prima il calcio era uno sport e la sua linfa vitale era la passione della gente, in Italia ineguagliabile. Oggi è un'industria e lo stato in cui versa è condizionato dal sistema economico e politico cui fa riferimento.
L'Italia fa ridere, l'industria calcistica fa ridere. L'Inghilterra e la Germania sono paesi seri e ci pisciano in testa in tutti gli ambiti.
Altrove c'è programmazione a tutti i livelli, qui c'è improvvisazione e i fatturati e il campo ne sono una conseguenza.


Sul discorso generale sono d'accordo, se parliamo di "industria calcio".
Io facevo pero' un discorso limitandomi al campo, alle vittorie e agli altri risultati. Credo che la qualità tecnica in generale si sia abbassata, e che gli altri hanno recuperato un po' di terreno, ma era inevitabile....non potevano dormire per sempre.

Pero' se mi dite "il calcio x è superiore a quello y" io non sono d'accordo, perchè non vedo un dominio di una scuola calcistica rispetto alle altre. Ci sono delle singole squadre forti, questo si. Inoltre s'è andati oltre la solita frontiera Italia, Inghilterra, Spagna, Germania....oggi ci sono club russi che ti vincono l'EL e ti arrivano quasi sempre agli ottavi/quarti di ChL, e che soffiano giocatori a tutti. Quelle che una volta erano le squadre materasso...

L'unica cosa che davvero recrimino al calcio italiano è quella di non aver saputo mantenere una propria identità, sempre sul piano tecnico. Ad esempio l'Italia era la patria dei difensori e dei portieri, avevamo una preparazione da questo punto di vista quasi inarrivabile per chiunque. L'abbiamo buttata a mare inseguendo chissà quale idea di calcio....