http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2012/06/pessime-notizie-dai-mercati-le.htmlPessime notizie dai mercati. Le presentano come buone notizie. Come l'informazione falsifica la realtà.
di Sergio Di Cori Modigliani
Notizie dal mondo reale:
“Ieri, purtroppo, la borsa valori di Milano ha chiuso con un largo margine di indici al positivo, il volume degli scambi è stato alto e si sono rivisti gli acquirenti in borsa. A guidare l’indice i titoli bancari in netta ascesa, a dimostrazione dell’attacco speculativo al rialzo –questo sì davvero tragico- che sta diffondendosi in tutta la penisola. Anche oggi, venerdì 15 giugno, le banche sono al rialzo, ahimè, riuscendo a centrare un vigoroso rimbalzo, con le banche che schizzano verso l’alto dopo la dichiarazione davvero pessimistica e piena di minacce rilasciata dal governatore della BCE Mario Draghi: “abbiamo dato liquidità al sistema e abbiamo garantito piena liquidità alle banche italiane”. Campari, Tod’s, Luxottica, Fiat, Fiat Industrial in negativo mentre volano Mps, Intesa, Unicredit, Bper, Bpm. Tutto il comparto bancario guida la ripresa del mercato, a dimostrazione che l’attuale crisi economica è davvero al di là dell’essere risolta, anzi; gli alti indici positivi segnalano il peggioramento e il deterioramento dell’attuale situazione”.
Così, in un mondo dove esiste il Senso e il Significato viene rispettato, dovrebbero essere date le notizie degli ultimi due giorni. Con questo sapore surreale, visto che viviamo nella Surrealtà, avrebbero dovuto informare il pubblico. E invece, avviene il contrario.
E’ una prova tangibile della modalità usata, per creare confusione e presentare un falso ideologico capovolgendone i significati. Banche decotte sull’orlo del fallimento, che utilizzano i loro profitti e i soldi dei correntisti per alimentare la corruzione e la speculazione che sta strozzando la nazione, vengono aiutate con crediti immediati a tasso dell’1%. Poiché i soldi versati devono servire a coprire le perdite e non a creare investimenti e quindi produrre lavoro, le banche, inevitabilmente, si comportano in due modi:
A). Aumentano l’offerta per gonzi, ovvero arrivano al punto di offrire anche il 6% di interessi (cioè il doppio dell’inflazione) a chi dà loro danaro contante. Quei soldi verranno usati per investire nella speculazione finanziaria e quindi allargare la bolla ed estendere la crisi che impoverisce il correntista che dà loro i soldi. Si finanziano gli strozzini: il trionfo del surrealismo economico.
B). I soldi ottenuti costano alle banche l’1% d’interesse. Una parte vengono messe a disposizione da parte delle banche per le imprese a un tasso variabile tra il 7 e il 12%, altissimo per qualunque azienda che preferisce quindi astenersi e si ritira dal mercato, abbassando la produttività, aumentando la disoccupazione, inevitabilmente facendo alzare il differenziale di spread..
In tal modo, così facendo, si crea una strozzatura del mercato affondando il sistema.
L’Abi (Associazione Bancaria Italiana) ha rivelato (e svelato) che nel primo quadrimestre del 2012 i crediti alle imprese sono diminuiti del 56%, ma hanno specificato –intendendo così giustificarsi- che tale situazione non è determinata dal fatto che le banche non danno crediti, bensì che c’è stato il crollo della richiesta di mutui sia da parte delle persone fisiche che da parte delle aziende. Il sole24ore, nell’appoggiare il dato dell’Abi, titolava in un articolo “sono gli italiani che hanno mollato” spiegando questo fenomeno, con un articolo il cui sottile senso subliminare consiste nel colpevolizzare il singolo italiano, addirittura accusato di non star dando un contributo alla ripresa perché si rifiuta di sottoporre se stesso e la propria azienda a un chiaro meccanismo di strozzinaggio. Se l’alternativa, per molte aziende, deve essere quella di scegliere tra licenziare per risparmiare e quindi diminuire i propri debiti oppure allargarsi assumendo manodopera e lavorando unicamente per pagare gli interessi bancari aumentando la propria esposizione, mi sembra chiaro –e anche giusto- che l’azienda preferisca ritrarsi dal mercato. In tal modo, il mercato si contrae, aumenta la disoccupazione, il credito si restringe.
Ma le banche aumentano i profitti.
A me sembra davvero una pessima notizia per tutti, imprenditori e lavoratori.
Comincio a covare delle curiose fantasie: mi piacerebbe vedere Landini, Marchionne, Camusso, Squinzi, Del Vecchio e Bonanni, firmare un documento comune e tutti e sei insieme (davvero una bella pattuglia in grado di mettere vera paura al potere) pretendere ed esigere di essere ricevuti immediatamente dal ragionier vanesio e madame Fornero per piantargli una controversia nel LORO interesse, e quindi anche nel nostro. Dopotutto loro lavorano, producono, e rappresentano chi produce e chi lavora.
Basterebbe mettere d’accordo sei persone.
Senza neppure dover scomodare i partiti che possono tranquillamente seguitare ad azzuffarsi tra di loro sul come e quando rubacchiare le briciole della torta statale.
Questa sì che sarebbe l’inizio della rivoluzione democratica in Italia.
Vedremmo i tecnici in ginocchio a chiedere pietà, piangendo lacrime vere vere.
E magicamente, lo spread si abbasserebbe.
Si chiama “l’uovo di Colombo”.
L’ha inventato l’uomo che ha scoperto l’America.
Il nostro governo si muove in un mondo precedente al 1492: pensano ancora che il globo terrestre, in realtà, sia quadrato e che al di là dello stretto di Gibilterra si precipiti nel vuoto.
Loro lo chiamano "il baratro".
Forse, invece del baratro c'è un nuovo continente da scoprire.
E intanto, sul divide et impera vincono gli strozzini.
E ci rimettono sia le persone fisiche che le aziende.