Sono arrivato qui:
Lo fa da una posizione di enorme forza, in rappresentanza di quel gruppo di oligarchi massoni della destra tecnocratica sovra-nazionale liberista che ha chiuso con lui un patto di ferro, eleggendolo come proprio ambasciatore per andare a confrontarsi pubblicamente contro il loro più feroce nemico: un preoccupatissimo quanto traballante Obama, in rappresentanza –da tre mesi ormai in maniera smascherata- dell’ala sinistra massonica, democratica e liberale quanto anti-liberista. Quella che in Usa sta combattendo una battaglia epocale per consentire di riaffermare i principii di Thomas Jefferson.
Onestamente? Lo trovo paradossale. Prima s'è detto che Obama s'è "venduto" ("era partito bene, ma poi ...", tra l'altro Diego tu stesso lo dicesti, lo ricordo bene) ai repubblicani, eccetera eccetera, ora si dice che si è messo sfacciatamente dalla parte del popolo.
Obama ha perso le elezioni: è per questo che se n'è uscito con la minchiata "più tasse per tutti".
Negli USA la popolazione è ricca, chiunque guadagna più di 1 mln di dollari l'anno, il che significa che non gli resta altro che "associarsi" al solito buon vecchio calderone di voti: i nullatenenti e il popolino.