Autore Topic: L'attacco terroristico in Norvegia  (Letto 11240 volte)  Share 

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Offline kowalski

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L'attacco terroristico in Norvegia
« il: 22 Luglio, 2011, 19:30:05 pm »
Veramente angosciante questa storia, uno dei pochi paesi europei in grande crescita, ma che forse non si era ancora reso conto di essere diventato un possibile obiettivo terroristico e non si era ancora dotato di adeguate strutture di difesa, che viene tirato dentro lo "scontro di civiltà".
Pare ci sia stata una rivendicazione di un gruppo jihadista...
Polemico ergo sum

Offline Dimonios

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #1 il: 23 Luglio, 2011, 02:02:26 am »
Se veramente è stato qualche gruppo jihadista direi sono cazzi amari un po per tutti :look: sembra che sia stato arrestato un novergese però (per la sparatoria) che potrebbe essere lo stesso a innescare la bomba. Vediamo l'evolversi.
Ah,poi ultimamente ho visto le foto di un ciattone biondo ,che si definiva metallaro,di cui non ricordo il nome,ma anche lui non scherzava in quanto a bruttezza :look:

Offline kowalski

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #2 il: 23 Luglio, 2011, 02:09:59 am »
Sì sembra che la rivendicazione jihadista sia stata smentita e la matrice degli attentati sia legata al terrorismo di destra... Comunque anche in questo caso c'è poco da stare allegri. Se prendono piede anche in Europa questi movimenti sono cazzi.  :boh:
Polemico ergo sum

Offline Moebius

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #3 il: 23 Luglio, 2011, 11:49:05 am »
niente arabi,il governo norvegese parla di fondamentalisti cristiani.
adesso pretendo che gli usa bombardino il vaticano per rappresaglia.
ragazzi, cercate di non esagerare con le bestemmie

Offline wendell

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #4 il: 23 Luglio, 2011, 11:51:08 am »
Sì sembra che la rivendicazione jihadista sia stata smentita e la matrice degli attentati sia legata al terrorismo di destra... Comunque anche in questo caso c'è poco da stare allegri. Se prendono piede anche in Europa questi movimenti sono cazzi.  :boh:
Oslo è da anni una delle città col maggior fermento neonazista, lo so perchè stava scritto su una guida turistica :look:
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.

Offline kurz

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #5 il: 23 Luglio, 2011, 12:01:51 pm »
Estremista di destra e cristiano, ecco il ritratto dell'attentatore
(Da Facebook)
ultimo aggiornamento: 23 luglio, ore 11:13
Oslo - (Adnkronos) - La polizia norvegese descrive il 32enne Anders Behring Breivik, arrestato in relazione ai due attacchi che ieri hanno sconvolto la Norvegia. Su Facebook si definiva anti-islamico appassionato di body-building e massoneria






Oslo, 23 lug. (Adnkronos) - Un estremista di destra. Così la polizia norvegese descrive il 32enne Anders Behring Breivik, arrestato in relazione ai due attacchi che ieri hanno sconvolto la Norvegia e finora provocato la morte di 91 persone. Il profilo dell'uomo, che non era mai stato arrestato in precedenza, viene ricavato anche analizzando le tracce lasciate su Internet, attraverso i social network. I post pubblicati da Breivik, spiega il capo della polizia, Sveinung Sponheim, suggeriscono inoltre che l'uomo abbia "posizioni anti-islamiche".

Sul suo profilo Facebook, ora non più disponibile, Breivik si definiva "celibe", "cristiano" e "conservatore" e tra gli interessi elencava il "body-building" e la "massoneria". Il quotidiano Verdens Gang ha intervistato un suo amico che ha raccontato come l'uomo si sia avvicinato agli ambienti dell'estrema destra in gioventù, intorno ai vent'anni. Il quotidiano riferisce inoltre che Breivik partecipava regolarmente ai forum online espromendo idee fortemente nazionaliste.
L'uomo in passato ha frequentato la Oslo Commerce School e, secondo l'emittente norvegese TV2, risulta impiegato presso la Breivik Geofarm, un'azienda agricola di cui sarebbe unico proprietario. Secondo i media locali, l'uomo avrebbe sfruttato la sua attività per procurarsi i fertilizzanti e gli ingredienti impiegati per la fabbricazione della bomba esplosa nel centro di Oslo.
Sulla sua pagina Twitter, lo scorso 17 luglio, Breivik ha postato una citazione del filosofo inglese, John Stuart Mill: "Una persona con un credo ha altrettanta forza di 100.000 persone che non hanno interessi". Se i sospetti della polizia verranno confermati, il "credo" di Breivik ha finora lasciato dietro di sé 91 corpi senza vita.
gesucrì

Offline Moebius

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #6 il: 23 Luglio, 2011, 12:03:21 pm »
bella faccia di cazzo


appassionato di body-building e massoneria

dal profilo si direbbe un mix tra nessuno e kilroy
 :look:
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Offline kowalski

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #7 il: 23 Luglio, 2011, 12:22:22 pm »
A me sembra assurdo comunque che questo tizio possa aver compiuto da solo entrambe le azioni... Ma che sicurezza c'è in Norvegia?


Polemico ergo sum

Offline Gius

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #8 il: 23 Luglio, 2011, 12:25:07 pm »
ma come può un folle ppure aiutato da altri estremisti organizzare ed attuare una roba del genere degna delle organizzazioni terroristiche più importanti  :scratch:....ci deve essere sotto qualcosa di molto più serio
"La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci sempre dopo una caduta"  (Confucio)

Offline Moebius

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #9 il: 23 Luglio, 2011, 12:31:39 pm »
A me sembra assurdo comunque che questo tizio possa aver compiuto da solo entrambe le azioni... Ma che sicurezza c'è in Norvegia?
da solo non è possibile...
l'attacco comunque è al partito laburista,la tiepidissima "sinistra" che hanno da quelle parti...
evidentemente anni di piombo e strategia della tensione non sono un'esclusiva nostra.
so davvero poco sulla politica norvegese,sarebbe interessante indagare
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Offline kowalski

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #10 il: 23 Luglio, 2011, 12:39:34 pm »
da solo non è possibile...
l'attacco comunque è al partito laburista,la tiepidissima "sinistra" che hanno da quelle parti...
evidentemente anni di piombo e strategia della tensione non sono un'esclusiva nostra.
so davvero poco sulla politica norvegese,sarebbe interessante indagare
Beh insomma, tiepidissima sinistra... in qui paesi c'è uno stato sociale che non esiste da nessun'altra parte.
Politicamente la Germania e i paesi scandinavi sono il meglio che c'è al mondo...
Polemico ergo sum

Offline Moebius

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #11 il: 23 Luglio, 2011, 12:40:54 pm »
Beh insomma, tiepidissima sinistra... in qui paesi c'è uno stato sociale che non esiste da nessun'altra parte.
Politicamente la Germania e i paesi scandinavi sono il meglio che c'è al mondo...
intendevo dire che mentre l'estrema destra scandinava è destra neonazista di nome e di fatto,i laburisti non sono certo comunisti rossi...
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Offline kowalski

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #12 il: 23 Luglio, 2011, 12:43:46 pm »
L'articolo di Sofri di stamattina racconta qualcosa della Norvegia di oggi

Petrolio, natura e polizia disarmata
s'infrange il sogno del paese felice

di Adriano Sofri

QUANDO arrivò a capo della creazione, Dio si frugò nelle tasche e trovò una manciata di granelli di polvere. Rovesciò le tasche, strofinò i polpastrelli, la polvere cadde e fece la Norvegia, mari e monti, isole e fiordi. Nessun posto del mondo è così bello e così civile.

Ieri il primo ministro Jens Stoltenberg, bersaglio lui stesso della guerra scatenata da qualche miserabile farabutto, ha detto: "Non ci toglieranno il nostro modo di vivere". Era la cosa più importante da dire, e tuttavia la Norvegia dopo ieri non sarà più lo stesso Paese, prima di tutto per i norvegesi. Non è più stata quella di prima la Svezia, dopo la sera del 1986 in cui il primo ministro Olof Palme, che tornava a casa da un cinema, a piedi, con sua moglie, fu assassinato.

La convivenza e la semplicità di modi riescono a suscitare un odio speciale. La semplicità senza ostentazione segna la monarchia, il cui erede ha sposato un'ottima ragazza madre, cui si attribuivano trascorsi di droga. Ancora ieri, un poliziotto di Oslo ha detto a chi lo intervistava: "Noi siamo disarmati, e spero che non ci costringano mai ad armarci".

I norvegesi tengono la natura come la cosa più preziosa, e più che rispettarla le appartengono. Senza smancerie, perché è spesso una natura durissima. Averci a che fare è impossibile senza contare sui propri vicini, e questa solidarietà va assieme a un riserbo e una sobrietà leggendari.

Si scherza, neanche tanto: se una famigliola norvegese arriva a piantare la tenda sulla sponda di un lago e ne intravede un'altra sulla sponda opposta riparte brontolando: "C'è troppa folla qui". L'individualismo coincide con una sensazione invincibile del proprio diritto: non c'è soggezione all'autorità, sfiderebbe il ridicolo il norvegese che dicesse a un altro: "Lei non sa chi sono io".

Il rispetto per la legge dello Stato vale finché il cittadino senta di condividere la morale dello Stato. Anche ora che è molto più americanizzata, la Norvegia conserva un suo sentimento sdegnosamente fiero. Non c'è hytte che non abbia il pennone per la bandiera, issata a segnalare che in quel momento la casa è abitata: un clamoroso segnale a vantaggio dei ladri, in un paese dove si devono temere molto i ladri.

Fra i paesi scandinavi, la Norvegia era la sorella povera, e anche dopo l'indipendenza, nel 1905, gli svedesi la guardavano con una certa condiscendenza. Poi il petrolio del Mare del Nord l'ha resa improvvisamente ricca, ma senza che se ne dimenticasse. A un armatore oggi ricchissimo fu intentata una causa, con l'accusa di aver comprato la patente nautica. La vinse quando il suo avvocato spiegò che uno che era nato pescatore e a 12 anni col primo paio di scarpe era imbarcato sui pescherecci nell'oceano non avrebbe avuto bisogno di comprarsi patenti.

Il petrolio coincide ovunque con la tirannide e l'oscurantismo (con poche eccezioni, ora il Ghana, forse). Siccome il petrolio finisce, i norvegesi ne hanno fatto una risorsa da accantonare largamente per le generazioni a venire, e hanno selezionato i loro partner economici in modo da escludere dittatori e violatori di diritti umani e corrotti.
Oggi la Norvegia resiste alle pressioni congiunte di Usa Canada e Russia sul petrolio nel mare di Barents, per difendere un modo di estrazione non distruttivo e il futuro della pesca: "Il petrolio finirà e noi mangeremo di nuovo aringhe". Il futuro della pesca del resto è spacciato dovunque, e anche alle Lofoten si moltiplicano le annate in cui la pesca del merluzzo è sospesa.

La Norvegia, che non arriva ai cinque milioni di abitanti, non fa parte dell'Unione Europea - ripetuti referendum hanno respinto l'ingresso - e conserva la sua moneta, la corona. Tiene il primo posto nelle graduatorie sui diritti e sulla qualità della vita. Internazionale ripubblicava ieri il servizio di Le Monde sui padri norvegesi - nove su dieci - che vanno in congedo per stare coi figli neonati. Dal 2006 nei consigli di amministrazione deve sedere per legge il 40 per cento di donne, di fatto sono più numerose. Si immaginarono cortei di uomini: "Non siamo panda".

Tutti i cittadini partecipano degli aiuti al mondo povero, per i quali la Norvegia è di gran lunga al primo posto. Lo è anche per le missioni delle Nazioni Unite. Un lettore o uno spettatore italiano resterebbe stupito di fronte all'estrema sobrietà con cui in Norvegia si dà notizia della morte di militari o volontari norvegesi in zone di guerra o di missione.

L'accoglienza agli stranieri, specialmente asiatici - a cominciare dai vietnamiti - è stata molto vasta, e ha sperimentato, prima di altri paesi, le difficoltà e anche i fallimenti di programmi di integrazione troppo fiduciosi. Oslo conosce tensioni e paure, ma niente poteva far immaginare una violenza così sfrenata e feroce, se non proprio l'odio speciale che provocano la calma e la bellezza.

Mentre scrivo non so quanti morti è costata la giornata di ieri, nel centro della città e sull'isola dei ragazzi. Mi tornano in mente i cimiteri norvegesi, che somigliano a giardini e si chiamano così. Noi iscriviamo nostri ricordi e saluti sulle tombe dei morti. Là sono i morti a salutare chi è rimasto, con tre monosillabi: "Takk for alt". Grazie di tutto. 

http://www.repubblica.it/esteri/2011/07/23/news/sofri_norvegia-19494051/?ref=HREA-1



« Ultima modifica: 23 Luglio, 2011, 12:44:53 pm da kowalski »
Polemico ergo sum

AyeyeBrazov

Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #13 il: 23 Luglio, 2011, 12:51:30 pm »
L'articolo di Sofri di stamattina racconta qualcosa della Norvegia di oggi

Petrolio, natura e polizia disarmata
s'infrange il sogno del paese felice

di Adriano Sofri

QUANDO arrivò a capo della creazione, Dio si frugò nelle tasche e trovò una manciata di granelli di polvere. Rovesciò le tasche, strofinò i polpastrelli, la polvere cadde e fece la Norvegia, mari e monti, isole e fiordi. Nessun posto del mondo è così bello e così civile.

Ieri il primo ministro Jens Stoltenberg, bersaglio lui stesso della guerra scatenata da qualche miserabile farabutto, ha detto: "Non ci toglieranno il nostro modo di vivere". Era la cosa più importante da dire, e tuttavia la Norvegia dopo ieri non sarà più lo stesso Paese, prima di tutto per i norvegesi. Non è più stata quella di prima la Svezia, dopo la sera del 1986 in cui il primo ministro Olof Palme, che tornava a casa da un cinema, a piedi, con sua moglie, fu assassinato.

La convivenza e la semplicità di modi riescono a suscitare un odio speciale. La semplicità senza ostentazione segna la monarchia, il cui erede ha sposato un'ottima ragazza madre, cui si attribuivano trascorsi di droga. Ancora ieri, un poliziotto di Oslo ha detto a chi lo intervistava: "Noi siamo disarmati, e spero che non ci costringano mai ad armarci".

I norvegesi tengono la natura come la cosa più preziosa, e più che rispettarla le appartengono. Senza smancerie, perché è spesso una natura durissima. Averci a che fare è impossibile senza contare sui propri vicini, e questa solidarietà va assieme a un riserbo e una sobrietà leggendari.

Si scherza, neanche tanto: se una famigliola norvegese arriva a piantare la tenda sulla sponda di un lago e ne intravede un'altra sulla sponda opposta riparte brontolando: "C'è troppa folla qui". L'individualismo coincide con una sensazione invincibile del proprio diritto: non c'è soggezione all'autorità, sfiderebbe il ridicolo il norvegese che dicesse a un altro: "Lei non sa chi sono io".

Il rispetto per la legge dello Stato vale finché il cittadino senta di condividere la morale dello Stato. Anche ora che è molto più americanizzata, la Norvegia conserva un suo sentimento sdegnosamente fiero. Non c'è hytte che non abbia il pennone per la bandiera, issata a segnalare che in quel momento la casa è abitata: un clamoroso segnale a vantaggio dei ladri, in un paese dove si devono temere molto i ladri.

Fra i paesi scandinavi, la Norvegia era la sorella povera, e anche dopo l'indipendenza, nel 1905, gli svedesi la guardavano con una certa condiscendenza. Poi il petrolio del Mare del Nord l'ha resa improvvisamente ricca, ma senza che se ne dimenticasse. A un armatore oggi ricchissimo fu intentata una causa, con l'accusa di aver comprato la patente nautica. La vinse quando il suo avvocato spiegò che uno che era nato pescatore e a 12 anni col primo paio di scarpe era imbarcato sui pescherecci nell'oceano non avrebbe avuto bisogno di comprarsi patenti.

Il petrolio coincide ovunque con la tirannide e l'oscurantismo (con poche eccezioni, ora il Ghana, forse). Siccome il petrolio finisce, i norvegesi ne hanno fatto una risorsa da accantonare largamente per le generazioni a venire, e hanno selezionato i loro partner economici in modo da escludere dittatori e violatori di diritti umani e corrotti.
Oggi la Norvegia resiste alle pressioni congiunte di Usa Canada e Russia sul petrolio nel mare di Barents, per difendere un modo di estrazione non distruttivo e il futuro della pesca: "Il petrolio finirà e noi mangeremo di nuovo aringhe". Il futuro della pesca del resto è spacciato dovunque, e anche alle Lofoten si moltiplicano le annate in cui la pesca del merluzzo è sospesa.

La Norvegia, che non arriva ai cinque milioni di abitanti, non fa parte dell'Unione Europea - ripetuti referendum hanno respinto l'ingresso - e conserva la sua moneta, la corona. Tiene il primo posto nelle graduatorie sui diritti e sulla qualità della vita. Internazionale ripubblicava ieri il servizio di Le Monde sui padri norvegesi - nove su dieci - che vanno in congedo per stare coi figli neonati. Dal 2006 nei consigli di amministrazione deve sedere per legge il 40 per cento di donne, di fatto sono più numerose. Si immaginarono cortei di uomini: "Non siamo panda".

Tutti i cittadini partecipano degli aiuti al mondo povero, per i quali la Norvegia è di gran lunga al primo posto. Lo è anche per le missioni delle Nazioni Unite. Un lettore o uno spettatore italiano resterebbe stupito di fronte all'estrema sobrietà con cui in Norvegia si dà notizia della morte di militari o volontari norvegesi in zone di guerra o di missione.

L'accoglienza agli stranieri, specialmente asiatici - a cominciare dai vietnamiti - è stata molto vasta, e ha sperimentato, prima di altri paesi, le difficoltà e anche i fallimenti di programmi di integrazione troppo fiduciosi. Oslo conosce tensioni e paure, ma niente poteva far immaginare una violenza così sfrenata e feroce, se non proprio l'odio speciale che provocano la calma e la bellezza.

Mentre scrivo non so quanti morti è costata la giornata di ieri, nel centro della città e sull'isola dei ragazzi. Mi tornano in mente i cimiteri norvegesi, che somigliano a giardini e si chiamano così. Noi iscriviamo nostri ricordi e saluti sulle tombe dei morti. Là sono i morti a salutare chi è rimasto, con tre monosillabi: "Takk for alt". Grazie di tutto. 

http://www.repubblica.it/esteri/2011/07/23/news/sofri_norvegia-19494051/?ref=HREA-1
fantastico articolo

Offline kurz

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #14 il: 23 Luglio, 2011, 13:33:36 pm »
A me sembra assurdo comunque che questo tizio possa aver compiuto da solo entrambe le azioni... Ma che sicurezza c'è in Norvegia?
seriamente è assurdo sia stato da solo, credo sia uno dei terroristi, questo ha fatto 90 e passa morti.
gesucrì

Offline kurz

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #15 il: 23 Luglio, 2011, 13:34:38 pm »
13.09 - L'ombra della Massoneria
Il presunto autore degli attacchi di Oslo, Anders Behring Breivik, apparterrebbe alla loggia massonica norvegese di San Giovanni Olaus dei tre pilastri. E' quanto riporta sul suo sito internet il quotidiano del Paese scandinavo Dagbladet. Il motto della loggia, di cui Breivik sarebbe membro al  terzo livello (su dieci), è  "E tenebris ad lucem", dalle tenebre alla luce. Il portavoce della loggia, Helge Qvigstad, però, ha preso le distanze dall'attentatore, sottolineando ''Non abbiamo modo di esprimere un parere su individui o incidenti relativi a tutti i membri".


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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #16 il: 23 Luglio, 2011, 13:41:14 pm »
la prima pagine de Il Giornale di oggi che evidentemente non aspettava altro :maronn:


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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #17 il: 23 Luglio, 2011, 13:46:54 pm »
 :rofl:

articolo di fiamma nirenstein
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Offline WhiteManCanJump

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #18 il: 23 Luglio, 2011, 13:47:32 pm »
Hanno escluso Al Qaeda. Ma del resto cosa c'entra la Norvegia con la morte di Bin Laden? :maronn:
Citazione da: Starfred
E a noi serve un titolare lì, non il Giaccherini iberico, uno che a 26 anni non è nessuno.

Offline kurz

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Re:L'attacco terroristico in Norvegia
« Risposta #19 il: 23 Luglio, 2011, 13:49:21 pm »
:rofl:

articolo di fiamma nirenstein
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