Ciao Miguel, come stai?
Non mi conosci, sono Enrico, e iastemmo il tuo nome sin dall'alba dei tempi, sin da quando per la prima volta il tuo cognome ed il nome della mia squadra del cuore comparirono sui giornali assieme, nella stessa frase.
Una volta mio cognato, grazie ad un concorso, riuscì ad assistere ad un allenamento del Napoli, mi portò un cappellino con tutte le firme, anche quella di Fiet e loff, ma non la tua, sapeva che ti schifavo a morte, e quando ti avvicinasti fece finta di distrarsi.
E murì