Autore Topic: I Saw the Devil (Kim Jee-woon, 2010)  (Letto 2947 volte)  Share 

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline wendell

  • *
  • Registrazione: Ott 2009
  • Post: 35342
  • Sesso: Maschio
I Saw the Devil (Kim Jee-woon, 2010)
« il: 26 Giugno, 2011, 12:21:13 pm »


Periferia di Seoul, notte. Un assassino seriale di giovani donne uccide la fidanzata di Soo-hyun, agente dei servizi segreti. Soo-hyun si mette sulle tracce del serial killer. Obiettivo: fargliela pagare cara, infliggendogli sofferenze di gran lunga superiori a quelle procurate alla ragazza.
Kim Jee-woon non è molto interessato alla verosimiglianza. Le sue storie vivono per se stesse, si specchiano nella loro struttura fatta di ripetizioni, ribaltamenti, sorprese che non contemplano l'obbedienza alla realtà. Qualche minuto di disappunto (ma pecchè nun piglia a pistola? ma nun passa nisciuno? pecchè nunn'allucca?), poi la volontarietà di tutto diventa palese e ci si diverte. Il film si colloca parzialmente nel solco del genere vendicativo che dilaga in Estremo Oriente e stringe il focus, più che sul dolore provocato dal lutto, sul meccanismo perverso della caccia all'uomo, in base al quale cacciatore e preda (ruoli spesso scambiati) hanno nell'esistenza della controparte l'unica ragione di vita. Il buono scende sullo stesso terreno dell'antagonista, non c'è moralità. Le punizioni reciprocamente inflitte sono truculente (mascelle sguarrate, tendini strappati, guance perforate) e spiattellate senza molte censure sullo schermo: legami di parentela con il cinema di Takashi Miike e Park Chan-Wook ma anche con David Fincher e Michael Mann, conferma della forte americanità di questo regista coreano.

Voto ***1/2

Consigliato a quella merda di South.

« Ultima modifica: 26 Giugno, 2011, 12:22:32 pm da wendell »
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.