Visto mesi fa.
Classico film da prendere o lasciare : l'inizio è terrificante, si ha il timore di assistere ad un'altra Inlandempirata di cui non se ne sente il bisogno, ed il culmine si raggiunge quando Malick allunga anche il brodo, con una serie di immagini rubati alla serie dei documentari di Godfrey Reggio, mi riferisco a Naqogoygatsi e soci. Poi pur rimanendo nella sperimentazione cinematografica, pur trattando temi massimali con un approccio fin troppo spirituale, pur volendo contendere a 2001, lo scettro di film più filosofico di ogni tempi, si resta comunque rapiti dall'immagini di questa pellicola, capendo che comunque non si sta guardando una normale opera cinematrografica, ma qualcosa in più e dalla monumentale mole di lavoro che gli attori sono stati costretti a fare. Ciò non toglie che il Malick attuale, sulla stessa lunghezza d'onda era riuscito a fare molto meglio con La sottile linea rossa, e che comunque lo si preferiva con le sue opere negli anni '70. Inutile la presenza di Sean Penn.