Autore Topic: La caccia (Arthur Penn, 1966)  (Letto 2903 volte)  Share 

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Offline Genny Fenny

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La caccia (Arthur Penn, 1966)
« il: 18 Giugno, 2011, 11:59:45 am »



Bubber Reeves, evaso con un complice, resta solo e, nel tentativo di raggiungere il Messico, arriva dalle parti del suo paese d'origine. Qui sua moglie è divenuta l'amante di Jake, figlio dell'uomo più ricco del luogo. La sua presenza scatena i peggiori soggetti mettendoli sulle sue tracce. Solo lo sceriffo Calder cerca di mantenere l'uso della ragione, ma il suo intervento è inutile.


Melodrammone con cast d'eccezione. La fuga del galeotto innocente è presa a pretesto per scandagliare il fondo della piccola e grande borghesia di un paesotto texano. Il conflitto tra bene e male, presentato nel più classico dei modi, è ambivalente: da un lato quello tra lo sceriffo giusto e l'opinione pubblica xenofoba e violenta, dall'altro quello di classe, con risvolti spesso razziali. Attuali, perché siamo negli anni 60'. In mezzo c'è spazio per la rivoluzione libertina del rapporto di coppia e riferimenti espliciti ai risvolti corrotti e illiberali che deriverebbero dal mero esercizio del potere del soldo. Finale megalomane, amaro, patetico.
***1/2

Questi classici del cinema statunitese mi hanno ammurbato la coglia. Basta a me.  :igiene: