Lo sfruttamento dei diritti di immagine
dei calciatori può aiutare
a riequilibrare i conti dissestati
delle società italiane?
Diversi club, il Napoli in primis,
chiedono all’Aic di ridiscutere
la convenzione promo-pubblicitaria
ferma agli anni Ottanta
prevedendo nella contrattualistica
la possibilità per club e calciatore
di discutere la cessione
non solo delle prestazioni sportive
ma anche dell’immagine
dell’atleta, a fini commerciali.
Il Napoli, per la verità, lo fa già
con tutti i suoi tesserati e a bilancio
lo sfruttamento di questi
diritti vale potenzialmente 7 milioni,
cioè il 7% del fatturato. È
una fonte di ricavi da esplorare
per far sì che il costo del lavoro
trovi una qualche forma di compensazione.
È il ragionamento
del produttore De Laurentiis:
quando io ingaggio un attore,
sfrutto anche la sua immagine
per promuovere in tutti i modi
il film. Se le società di calcio
avessero in portafoglio gli atleti
più rappresentativi, la capacità
di attrarre sponsor si moltiplicherebbe.