LO STRANO SILENZIO DELLA SQUADRA PALACIO NON PARLA, MA ABBRACCIA L’ARGENTINA
Inviato Gio, 16/02/2012 - 09:17
Autore: A.Sch.
Testata: Il Secolo XIX
BOCCHE CUCITE A FINE GARA. LA SOCIETÀ POTREBBE MULTARE CHI NON SI È PRESENTATO IN SALA STAMPA
da uno dei nostri inviati BERGAMO. Polemiche nel silenzio. Il dopopartita con l’Atalanta, ennesima sconfitta in trasferta della stagione, fa venire a galla il contrasto tra società e giocatori sulle interviste alla fine del match. Venire a parlare e spiegare le sconfitte non fa mai piacere, coloro che si presentano con maggiore frequenza in sala stampa si sono lamentati del fatto che alcuni compagni, per motivi diversi, non vanno praticamente mai a parlare davanti taccuini e microfoni. Ne ènato un confronto subito dopo la gara di Catania, dove l’unico che si era presentato ai giornalisti era stato Jankovic, peraltro non “designato”: da qui la decisione presa dal club di prevedere interviste alla fine con Palacio e Rossi,due che di solito rifuggono la ribalta. La rifuggono, a onor del vero, sia nella buona sia nella cattiva sorte. Rossi preferisce il basso profilo ed è difficile trovare sue dichiarazioni, anche dopo grandissime partite e gol segnati. Lo stesso vale per Palacio, che a stento riesce ad essere portato davanti alle tv quando è l’uomo del match designato da Sky: quest’anno è capitato un gran numero di volte, soprattutto al Ferraris. Naturalmente neanche stavolta Rossi e Palacio (convocato per l’amichevole del 29 Argentina Svizzera, che non gli farà saltare nessuna partita) hanno cambiato posizione, così nessun giocatore del Grifone è arrivato in zona mista per dare una spiegazione. Tutti sfilano a testa bassa,
Zé è triste e ha gli occhi lucidi.
