Delio Misseri: "Lui scese nella panchina tra le 21.15 e le 21.20 e mi chiese inveendo, urlando e bestemmiando perché l'ho sostituito, gli ho detto di andarsene, lui è rimasto e l’ho preso di spalle: all’improvviso ho sentito un calore alla testa e non ho capito più nulla; lui ha tentato di tirarmi un calcio, io ho trovato una corda l'ho aggredito con dei pugni e l’ho colpito. Non mi sono accorto di ciò che stava succedendo; me ne sono reso conto quando il suo naso sanguinava, lui ce l'aveva fra le mani, e io l’ho lasciato andare ed è caduto col collo sul compressore sullo schienale della panchina. Lì mi sono accorto di averlo picchiato. Avevo capito che avevo combinato un guaio.”