cmq è un po' vera sta cosa, io nato alla clinica santa patrizia nel bel mezzo del quadrivio di secondigliano, cresciuto a piscinola, fatto la scuola nella 167 con i genitori che mi parlavano uno in italiano e uno in napoletano ricordo benissimo che quando venne inaugurata la metropolitana e iniziai a frequentare il vomero percepii come una assurdità il fatto che i genitori "vomeresi" avessero questa avversione per il dialetto e oggi che ho una figlia se le parlo in dialetto non la ritengo una vergogna
Ma anche perché quella che parliamo è una lingua non un dialetto, nun pazziamme proprio. Siamo al pari del Gaelico e del Basco, un passo avanti anche al Catalano. Solo che questi popoli tengono l'ossessione della preservazione ed hanno imposto media, letteratura, cinema, musei, cartellonistica nella loro lingua per arginare la propaganda ibérica/albionica, portandole anche nelle scuole, noi invece ci siamo fatti convincere che la nostra lingua è sinonimo di ignoranza e bassezza, quando il 90% del nord italia ha un vocabolario ridicolo, pieno di strafalcioni linguistici spacciati per regole grammaticali, oltre ad un accento cacofonico che fa sembrare tutti pastori o ricchioni. Vuje pazziate ma tutti i prodotti audiovisivi dagli 80 ai giorni nostri con poliziotti Siciliani, Napoletani continuamente stereotipati e macchiettistici, il napoletano pulcinella ecc hanno fatto dei danni enormi, senza esagerare proprio, hanno diffuso una sub-cultura che costruisce l'immagine del terrone con l'anello al naso, altro che cancel culture americana.
Perciò tocca piazzare le creature avanti a prodotti audiovisivi napoletani (non intendo e tik tok), perché parliamo la seconda lingua d'Italia dopo l'Italiano, e fidatevi che a capiscene tutte quant.