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La maledizione blucerchiata ha numeri, date e persino teste lucide. Sulla sponda sampdoriana del tifo calcistico genovese qualcuno si è rassegnato da tempo alla forza dei ricorsi storici. C'è una data, soprattutto, che fa spavento. Il 22 maggio. Solo in due occasioni nella storia della A, il campionato si è chiuso in quel giorno, nel '66 e nel '77 ed entrambe le volte tra le retrocesse figurava la Sampdoria. Ebbene il 22 maggio 2011 terminerà la stagione ed è dall'estate scorsa che i sampdoriani fanno gli scongiuri. Ma c'è di più e di peggio: la Samp nei suoi sessantacinque anni di storia è retrocessa soltanto tre volte e sempre con anni contraddistinti dai cosiddetti numeri gemelli: nel '66, nel '77 e nel '99. Insomma, il 2011 è fatto apposta per aver paura....
Non finisce qui, però, la tortura che i più pessimisti tra i sostenitori blucerchiati si infliggono da soli, aiutati spesso da genoani infervorati - si legge ancora sulla 'rosea' - Infatti qualcuno è riuscito a scovare nella storia dei momenti più bui un'altra analogia, curiosa e impressionante. La prima caduta della Samp avvenne nel '66, con Fulvio Bernardini posto al comando al fianco di Baldini nel tentativo disperato di scongiurarla. Lo sfortunato bis fu cosa fatta undici anni dopo, mentre sulla panchina sedeva Eugenio Bersellini. Un dato accomuna i due allenatori: la scarsa presenza di capelli sulle loro teste. Capelli che non comparivano neppure sul capo di Luciano Spalletti, l'uomo che guidò la squadra nel '99, esonerato e poi richiamato per l'inutile sprint finale. Ecco il guaio: sia Di Carlo che Cavasin sono resi riconoscibilissimi proprio dalle loro 'pelate'. La retrocessione qui si gioca pure sulle capigliature mancanti....