Autore Topic: Wallace & Gromit - I corti (Nick Park, 1989-2008)  (Letto 2128 volte)  Share 

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Offline wendell

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Wallace & Gromit - I corti (Nick Park, 1989-2008)
« il: 18 Maggio, 2011, 23:17:59 pm »


Wallace è un maldestro inventore inglese, ghiotto di crackers e formaggio, Gromit il suo cane arguto. Sono creazioni di Nick Park, tra gli ultimi baluardi dell'animazione artigianale nell'epoca della digitalizzazione. I tempi di gestazione delle sue opere sono lunghissimi: i personaggi in plastilina prendono vita sullo schermo grazie alla claymotion (praticamente la stessa cosa della stop-motion), ogni movimento è effettuato manualmente.
Il primo corto della serie è Una fantastica gita (***), viaggio sulla luna (tanto somigliante ad una groviera) dei due protagonisti. Realizzato in sei anni, pluripremiato ai festival internazionali, è poco più che una gradevole bozza (nonchè tesi di laurea dell'autore), troppi rallentamenti, poco brio. La versione italiana è penalizzata da un doppiaggio improbabile, la colonna sonora (forse a prescindere dall'edizione) è molto scarna. Il seguente è I pantaloni sbagliati (***1/2), nel quale un pinguino-ladro utilizza una creazione di Wallace per rubare un diamante. Ritmo incalzante e humor tipicamente inglese si aggiungono ad una caratterizzazione più marcata dei personaggi, soprattutto nella contrapposizione tra l'eroe Gromit e il suo silente antagonista.
Il miglior corto è però Una tosatura perfetta (***1/2), che beneficia della presenza di un maggior numero di personaggi, di un intreccio più complesso e di un perfetto equilibrio tra dinamismo che il genere richiede e il tepore domestico che caratterizza tutta la serie di Park.
Trascurabile Questione di pane o di morte (**1/2), nel quale la componente giallistica prende il sopravvento ma è sgonfiata da una narrazione troppo prevedibile.
Simpatica la serie di pillole Cracking Contraptions.
A finale m'hanno colpito nel passaggio tra infanzia ed adolescenza, li acchiappai nel periodo natalizio su raidue :sad: Mi azzeccai. Mi piacciono i microcosmi :look: ma soprattutto la stop-motion. Mi sono chiesto il perchè e forse il motivo è che la stop-motion, dando vita alla materia, consente la nascita di uno spazio interstiziale nel quale immaginazione e realtà coesistono.
E' il punto di partenza per un viaggio a ritroso nella storia dell'animazione mitteleuropea e sovietica :look:
« Ultima modifica: 21 Maggio, 2011, 12:30:28 pm da wendell »
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.