Durante l'occupazione nazista di Parigi, una donna gestisce un teatro e porta avanti le repliche degli spettacoli mentre il marito, ebreo, è costretto a rimanere nascosto. Arriva un nuovo attore che da una parte rilancia con successo l'immagine del teatro, dall'altra si innamora della protagonista.Uno dei film più manieristici di Truffaut, tra i più curati nella forma, tra i più esplicitamente impegnati.
Lo stile si sposa con la struttura metateatrale. Le vicende della scena del teatro Montmartre fanno da richiamo alle angosce dell'occupazione nazista e alla successiva fibrillazione di Parigi durante gli anni della liberazione. A fare da collante tra lo sviluppo tragico e il lieto fine, le vitali vicende della compagnia e l'amore tra la direttrice (un'ottima Deneuve) e due uomini, risolto in un finale ironico (ottima e divertente la trovata della voce fuori campo).
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