Su Bobi, un cane randagio, il professor Preobazenskij e il suo assistente trapiantano gli organi vitali di un burocrate morto da poche ore. La creatura antropomorfa che ne risulta, Bobikov, con la sua ingenuità e impetuosità sconvolge la rigida società circostante e la tranquillità dei due scienziati, che ben presto lo riportano alla condizione canina.Ispirato all'omonimo romanzo di Bulgakov, è ambientato in Russia, negli anni post rivoluzione. Il contorno sociale è raccontato con lo stesso taglio grottesco del rapporto scienza - natura. Il conflitto tra rivoluzionari e controrivoluzionari è macchiettistico, giocato a colpi di formalità e luoghi comuni. In questo clima viene presentata la storia di Bobi, un cane tramutato in uomo in conseguenza dell'applicazione delle teorie di un luminare della medicina con particolare predilezione per l'eugenetica. Il risultato scientifico è sorprendente, quello sociale sconfortante. L'umanoide stenta a frenare l'istinto, è sensibile alla propaganda rivoluzionaria, disconosce l'autorità e qualsiasi questione di forma. Il suo creatore, estenuato dalla vivacità e dall'insolenza della creatura, la riporterà allo stato animale, con sommo imbarazzo della polizia accorsa per punire quello che apparentemente sembra un caso di omicidio.
E' un film non perfetto né particolarmente curato nello stile, ma di rara poesia e amaro umorismo. Cochi Ponzoni sorprendente nel ruolo drammatico.
***1/2