Autore Topic: HOME - Forgione: "La storia di uno stemma equivoco e di una mascotte perdente"  (Letto 7743 volte)  Share 

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AyeyeBrazov

Napoli è città ricca di storia, parte della quale, quella preunitaria, ferocemente mistificata per mano di quei vincitori venuti dal nord ad annettere il sud al proprio progetto espansionistico. Le tracce di quella Napoli volutamente infangata sono però in ogni dove, anche se spesso alterate e manipolate. Capita poi che anche gli stessi napoletani, sovente poco consapevoli del prestigio del proprio passato, contribuiscano involontariamente alla cancellazione del proprio blasone. Un caso emblematico e quanto mai interessante investe lo sport e più precisamente quel catalizzatore di attenzione e passione che è il Calcio Napoli, fondato nel ventennio fascista con l'intento di onorare nei colori sociali e nello stemma quell'identità privata circa sessant'anni prima. Ci volle invece poco perché quel nobile intendimento fosse umiliato, ma oggi è possibile fare chiarezza e riannodare i fili del passato che legano il Napoli alla storia di Napoli. In Italia le maggiori squadre di calcio sono identificate con una simbologia spesso alternativa rispetto a quella degli stemmi che portano sulle maglie. E così la Juventus è la zebra, il Milan è il diavolo, l'Inter è il biscione, la Roma è la lupa e il Napoli è il ciuccio, anzi, ‘o ciucciariello come si dice in riva al golfo. Una simbologia meno marcata rispetto al passato che ha perso sempre più estimatori nel corso degli anni ma che comunque resta ben viva nella mente dei tifosi di vecchia data che in qualche annata l'hanno anche vista sulle maglie azzurre. Ma se la Juventus è zebra per via delle strisce bianconere, se il Milan è il diavolo per l'associazione cromatica, se l'Inter è il biscione perché simbolo dei Visconti di Milano, se la Roma è la lupa per la leggenda di Romolo e Remo, che legame c'è tra il ciuccio e il Napoli? Nessuno!

Tutto ha origine il primo giorno di Agosto del 1926 quando nasce l'Associazione Calcio Napoli, antesignana della Società Sportiva. La nascente squadra che farà innamorare i napoletani adotta il colore azzurro per onorare la storia della città e quei Borbone del cui Casato proprio l'azzurro era colore ufficiale. Nel primo stemma compare un cavallo rampante, ovvero il simbolo  di Napoli durante il Regno delle Due Siciliema anche dell'intero Regno peninsulare Napolitano, mentre quello insulare Siciliano era simboleggiato dal triscele. Il cavallo rampante, a sua volta, era stato scelto dagli Svevi come simbolo di Napoli perché rappresentava l'impetuosità della città; in tempi antichi Napoli era divisa in "Sedili" anche detti "Seggi" e al "Sedile di Capuana" era presente una statua in bronzo raffigurante un cavallo rampante. Nel ‘200, Corradino di Svevia fallì più volte la conquista della città a causa della resistenza dei Napoletani ai quali, per ottenerne la resa, promise clemenza e privilegi. La sua ira si sfogò però su oggetti e cose, compresa la statua del "Sedile di Capuana" che fu fatta a pezzi perché Corrado la intese come raffigurazione del popolo napoletano imbizzarrito in difesa della propria indipendenza. Il cavallo rampante divenne così simbolo di battaglia e libertà, e quindi di Napoli di cui incarnava lo spirito di una città da sempre mira di invasori per la sua bellezza, importanza e posizione nel mediterraneo.

Carlo di Borbone, affascinato da quel simbolo al quale volle conferire ancor più valore, ne fece una vera e propria razza e nel 1762 convocò nella tenuta salernitana di Persano delle fattrici orientali e degli stalloni arabi, andalusi e inglesi affinchè allevassero dei puledri frutto dell'intuizione di far accoppiare degli stalloni turchi ricevuti in dono con i già quotati esemplari locali. Nacque così la pregiata stirpe equina del "Cavallo Persano" che si inserì presto tra i tanti primati borbonici divenendo una delle più rinomate razze al mondo per eleganza, bellezza e morfologia, razza che anche il Goethe decantò nel suo "Viaggio in Italia".

Lo rimase fino al 1874 quando, dopo l'ultima e definitva invasione del sud operata dei Savoia, la razza del "Cavallo Persano" fu fatta sopprimere per decreto dal nuovo governo intento a cancellare ogni traccia dei primati borbonici. Nel frattempo il cavallo rampante era già stato destituito del suo ruolo di simbolo di Napoli, "scomodo" anche per il suo significato storico e geopolitico, e adottato come stemma della nascente Provincia di Napoli a simboleggiare il declassamento dell'antica nazione Napolitana a rango, appunto, di provincia. Di qui, nel 1926, con questa simbologia e scelta di colori, il Calcio Napoli si tuffa nell'avventura del suo primo campionato nazionale che si dipana tra 17 sconfitte e un misero pareggio, culminando con l'ultima posizione nel proprio girone e un ripescaggio che scongiura la retrocessione. I tifosi entrano subito nella storia del club e finiscono per raschiare la storia quando in un bar di ritrovo, "il Brasiliano" poi "Pippone" in Via Santa Brigida, uno sconfortato sostenitore azzurro dell'epoca urla: «Ma quale cavallo rampante?! Stà squadra nostra me pare ‘o ciuccio ‘e fichelle: trentatre piaghe e ‘a coda fracida». Fichella, nelle leggendarie storie di Napoli, era un personaggio che badava ad un vecchio asino con la coda in pessime condizioni, tanto carico di acciacchi da essere pieno di piaghe. A quell'espressione rabbiosa, tipicamente partenopea, fanno seguito le fragorose risate dei presenti che la suggeriscono alla redazione di un giornale umoristico. Nei giorni seguenti, le edicole di Napoli diffondono l'illustrazione di un asinello incerottato e con una miserabile coda. Da quel momento, per tutti, il cavallo rampante si trasforma per espressione di popolo in "ciucciariello", e lo sarà per sempre. Non va dimenticato però, oggi più che mai, che quel ciuccio in realtà era un cavallo fiero, elegante e battagliero, proprio come la tifoseria azzurra vorrebbe sempre la propria squadra del cuore. E invece, per una perversa mentalità di minorità autodeterminata, un simbolo nobile è scomparso per affermarsi nella sua trasformazione più folkloristica, a tal punto da comparire persino sulle maglie del Napoli del grande Rudy Krol della stagione 1982-83, quando la N diventa il corpo del ciuccio sormontato da una testa orecchiuta.

Circa un decennio prima, il Presidente Ferlaino aveva tentato di riaffermare il richiamo storico proponendo sulle maglie lo scudo ornato dai tre gigli borbonici con una "enne" al centro, ma non proseguì nell'intento. Probabilmente fu proprio il pallino per la storia di Napoli a indurre il "presidentissimo" in un errore che arriva ai giorni nostri: dall'arrivo di Maradona, datato 1984, viene adottata una "enne" napoleonica, oggi scevra di ogni orpello e scritta, a richiamare il periodo napoleonico della città e a comunicare all'Europa calcistica un legame con la Francia imperiale lontano dalle radici della città, peraltro caratterizzato da saccheggi e inganni e, anche per ciò, durato soli dieci anni. Trattasi pertanto di un'evidente dicotomia storica che stride con le scelte cromatiche e simbolistiche del nascente Calcio Napoli: Napoleone, attraverso il fratello Giuseppe e il cognato Murat, usurpò il trono del sud proprio a danno dei Borbone di Napoli nel periodo imperiale francese prima che il suo crollo e il conseguente Congresso di Vienna riaffermassero il legittimismo in tutt'Europa, sancendo nel meridione d'Italia la restaurazione borbonica. In termini puramente storici e identitari, quindi, lo stemma del Napoli sovrappone la "enne" napoleonica, ossia il breve periodo napoleonico, al colore azzurro rappresentante l'era borbonica dei primati sette-ottocenteschi. Anche la tonalità di azzurro, in origine fedele a quello più intenso borbonico, è divenuta col passare del tempo sempre più tenue, fino al quasi celeste dell'era De Laurentiis. Aggiungiamo che il rampante cavallo associato alla più pregiata razza di Persano è divenuto uno spelacchiato somarello, e allora possiamo tranquillamente dire che, se è vero che simboli, mascotte e colori delle squadre di calcio comunicano radici e identità del popolo che rappresentano, quelli del Napoli sono purtroppo arrivati a noi distorti e confusi, un po' come tutta la nostra memoria storica che andrebbe in qualche modo recuperata.

Angelo Forgione

La Redazione

http://www.iamnaples.it/index.php?task=news&idcat=1&id=10267




qualcuno storcerà il naso, anche perchè è un pezzo Forgione style, da parte mia però si becca un appualso :clap: :clap:

Online raistlin980

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Stà retorica ha stancato quasi quanto le cazzate di Bossi e Calderoli.
Citazione da: Aurelio De Laurentiis
Bisogna ripetere, ripetere, vincere, vincere

Offline Artem Dzyuba

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Imbavagliate quest'uomo :asd:
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Offline Lovercraft

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Retorica e zeppata sui soprusi passati a parte, a me piacciono sempre ricerche sui simboli e significati storici. Mi è piaciuto :sisi:
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Offline Henry Chinaski

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questa cosa del simbolo sta scritta su wikipedia, tsè   :look:
un giorno i neri prenderanno finalmente il posto che spetta loro al mondo, e voi sarete lì a costruire piramidi. Io farò la parte del dottor Mengele, per la fiducia dimostrata loro in tempi non sospetti.

Offline Artem Dzyuba

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questa cosa del simbolo sta scritta su wikipedia, tsè   :look:
Infatti è una cosa conosciutissima  :asd:
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AyeyeBrazov

:zzz:

Stà retorica ha stancato quasi quanto le cazzate di Bossi e Calderoli.
nemmeno a me sta simpatico, ma si rischia di parlare per partito preso. Ti faccio una domanda, senza polemica alcuna per carità, l'hai letto l'articolo? :asd:

Offline Lovercraft

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Infatti è una cosa conosciutissima  :asd:

Io non la sapevo :look:
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Offline Artem Dzyuba

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AyeyeBrazov

Io non la sapevo :look:
appunto, è sempre un bene dare luce a certe informazioni che dovrebbero essere di tutti, nemmeno io lo sapevo.

Offline djcarmine

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Re:HOME - Forgione: "La storia di uno stemma equivoco e di una mascotte perdente"
« Risposta #10 il: 03 Maggio, 2011, 23:24:46 pm »
veramente bellissimo. la parte sull'importanza di ripristinare il cavallo era risparmiabile. anche perchè poi, a conti fatti, il simbolo del ciuccio, a differenza di zebre, aquile e cagne in calore, è stato scelto dal popolo e rappresenta il napoli e napoli piu del fiero e maestoso cavallo rampante. una tifoseria e una città abituata a soffrire e a subire, ma sempre con la dignità e la consapevolezza di essere un bene prezioso, anche per chi la scalcia
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

AyeyeBrazov

Re:HOME - Forgione: "La storia di uno stemma equivoco e di una mascotte perdente"
« Risposta #11 il: 03 Maggio, 2011, 23:26:22 pm »
veramente bellissimo. la parte sull'importanza di ripristinare il cavallo era risparmiabile. anche perchè poi, a conti fatti, il simbolo del ciuccio, a differenza di zebre, aquile e cagne in calore, è stato scelto dal popolo e rappresenta il napoli e napoli piu del fiero e maestoso cavallo rampante. una tifoseria e una città abituata a soffrire e a subire, ma sempre con la dignità e la consapevolezza di essere un bene prezioso, anche per chi la scalcia
altro copia/incolla da wikipedia?  :look:

Offline signor groucho

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HOME - Forgione: "La storia di uno stemma equivoco e di una mascotte perdente"
« Risposta #12 il: 03 Maggio, 2011, 23:26:50 pm »
Io sono orgoglioso di avere un simbolo che non sia la tigre, l'orso, il toro, l'aquila o una cacata simile. Noi abbiamo un animale umile, semplice, non abbiamo bisogno di mostrare aggressività con un trex, noi siamo già napoletani
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look:

Offline Alex88

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Re:HOME - Forgione: "La storia di uno stemma equivoco e di una mascotte perdente
« Risposta #13 il: 03 Maggio, 2011, 23:28:55 pm »
TUM TUM TUM (cit.) :look:

Offline djcarmine

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Re:HOME - Forgione: "La storia di uno stemma equivoco e di una mascotte perdente"
« Risposta #14 il: 03 Maggio, 2011, 23:29:04 pm »
altro copia/incolla da wikipedia?  :look:

ma mo ti spereteo allegramente in bocca!
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

AyeyeBrazov

Re:HOME - Forgione: "La storia di uno stemma equivoco e di una mascotte perdente"
« Risposta #15 il: 03 Maggio, 2011, 23:29:57 pm »
Io sono orgoglioso di avere un simbolo che non sia la tigre, l'orso, il toro, l'aquila o una cacata simile. Noi abbiamo un animale umile, semplice, non abbiamo bisogno di mostrare aggressività con un trex, noi siamo già napoletani
sese la verità è che al solo pensiero di dover rifare banner e favicon ti senti male :cazzimm:

Offline djcarmine

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Re:HOME - Forgione: "La storia di uno stemma equivoco e di una mascotte perdente"
« Risposta #16 il: 03 Maggio, 2011, 23:32:02 pm »
si però aggià ricer a verità, senza offesa per nessuno.....ma con quel pantacollant e la cannottiera chillu ciucciariell mi da l'idea che voglia simboleggiare il clima femminellistico del forum :look:
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
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Offline Dario Uchiha

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Re:HOME - Forgione: "La storia di uno stemma equivoco e di una mascotte perdente"
« Risposta #17 il: 03 Maggio, 2011, 23:33:40 pm »
non lo sapevo...bello  :sisi:
comunque quando i tifosi della squadre avversarie mi prendono in giro per il ciuccio e si fanno fighi dei loro simboli...rispondo : l'avete mai visto il cazzo del ciuccio ?!   :bipatt:
bisogna vincere...pochi cazzi fritti mazzi di sti gran cazzi...

Offline pappasouth

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Re:HOME - Forgione: "La storia di uno stemma equivoco e di una mascotte perdente"
« Risposta #18 il: 03 Maggio, 2011, 23:35:18 pm »
Io sono orgoglioso di avere un simbolo che non sia la tigre, l'orso, il toro, l'aquila o una cacata simile. Noi abbiamo un animale umile, semplice, non abbiamo bisogno di mostrare aggressività con un trex, noi siamo già napoletani

e poi o ciuccio ten nu cazz che è grosso quanto una gamba del cavallo di grumo!...

Offline Orgrimm

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Re:HOME - Forgione: "La storia di uno stemma equivoco e di una mascotte perdente"
« Risposta #19 il: 04 Maggio, 2011, 00:00:17 am »
Maronna mia Forgione... marò.... marò.... Forgione... maròòòòòòòò

E non è un orgasmo, sono conati di vomito :look:
Io penso che in parecchi abituatisi a mangiare cioccolata si siano scordati il sapore della merda ( e se tifi napoli non te lo puoi permettere )
Signori miei prepariamoci perché si cambia menù :sisi: