10:31 - Fukushima come Cernobyl. Il livello delle radiazioni della centrale nucleare giapponese aumenta, e nonostante i disperati tentativi di raffreddamento dai reattori danneggiati continua a uscire una colonna di fumo bianco con particelle radioattive. E da lì, dal profondo di quella creatura deforme, arrivano email e messaggi dei 50 tecnici rimasti sul posto per salvare il Paese.
Uomini che hanno accettato una condanna a morte certa con la dignità e il coraggio che appartiene solo ai vecchi samurai. Uomini che sono padri, mariti, figli, fratelli. “Accetto il mio destino – scrive uno di loro in una della email pubblicate dal Corriere della Sera – come fosse una condanna a morte”. E di fatto lo è. Senza miglioramenti tangibili non è esclusa l'ipotesi di chiudere i reattori in un sarcofago di cemento armato e di seppellirli, come fu fatto in Ucraina nel 1986.