In Campania c’è alla festa dei referendari con una soglia di partecipazione al voto che si assesta al 52.28, mentre Napoli recupera nel corso della mattinata fermandosi però al 49.27, appena un punto al di sotto della percentuale di cittadini che due settimane fa è andata alle urne al ballottaggio per l’elezione del sindaco. Un voto che in città segna chiaramente un effetto-Comune con punte di partecipazione nei quartieri che più hanno premiato Luigi de Magistris come l’Arenella, il Vomero e Fuorigrotta e con un forte assenteismo invece laddove il voto per il Comune è stato orientato più verso il centrodestra. Alta la partecipazione negli altri quattro capoluoghi, ma anche a Ceppaloni, la patria della famiglia Mastella.
Questo il voto in dettaglio.
Napoli, 886 sezioni. Elettori 782.371. Votanti 385.367, percentuale 49,25%.
SI' 372.825 97,3
NO 10.512 2,7
BIANCHE 1.151 0,3
NULLE 879 0,2
Campania, 5810 sezioni. Elettori 4.601.878. Votanti 2.405.842, percentuale 52,27%.
SI' 2.306.084 96,8
NO 75.862 3,2
BIANCHE 15.644 0,7
NULLE 8.244 0,3
Napoli dunque si ferma al 49.27 ma con punte di partecipazione nei quartieri che hanno premiato Luigi de Magistris come l’Arenella (60.3), il Vomero (58.55), Fuorigrotta (55.51), Chiaiano (53.84), Bagnoli (53.54), Avvocata (52,88) e con un crollo a San Pietro a Patierno (40 per cento), unico quartiere in cui due settimane fa aveva vinto il candidato sindaco del centrodestra Gianni Lettieri, ma anche a Mercato-Pendino, antica roccaforte della destra.
Il quorum si supera invece, complessivamente, tra città e provincia (51.7) con quote di affluenza oltre il sessanta per cento in molti grandi comuni come Portici, San Giorgio a Cremano, Castellammare di Stabia, Nola, Marigliano e Palma Campania. Un’alta partecipazione al voto per i referendum anche nelle altre quattro città capoluogo. A Salerno vota il 59.79 (66 a Nocera Inferiore e 64 a Nocera Superiore). Ad Avellino il 58.99, a Caserta il 57.74, a Benevento il 56.86 ma in provincia si registra il 67.36 a Ceppaloni, patria della famiglia Mastella, e il 60.58 a San Giorgio del Sannio.
Primo assoluto in Campania è il comune salernitano di Siano (68.55). Maglia nera Castelvolturno con il 28.90. Un referendum che divide le istituzioni campane. Mentre il sindaco Luigi de Magistris ha votato quattro sì, il presidente della Regione Stefano Caldoro ha invece rivelato, al termine dell’assemblea degli industriali, di essersi comportato diversamente: «Sono andato a votare domenica pomeriggio e nelle mie schede ci sono anche dei no».
Con de Magistris («Una grande pagina di democrazia») esulta il gruppo regionale di Italia dei valori: «Finalmente i cittadini si sono riappropriati del loro destino. Con questa straordinaria affluenza ha trionfato la democrazia dando ragione a noi e ai comitati per l’acqua pubblica. Questo messaggio degli elettori deve ora diventare un impegno per le amministrazioni locali, in primis per la Campania. Bisogna trovare sia i fondi per rinnovare le reti idriche, sia soluzioni per le fonti energetiche alternative».
Polemica la Cgil campana: «Una vittoria che ha visto l’impegno dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati al fianco dei movimenti e di tante forze laiche e cattoliche. Dispiace che la Cisl non abbia preso una posizione netta per i beni comuni sostenendo un orientamento nuclearista e tacendo sul legittimo impedimento». Soddisfatta anche la Uil della Campania: «Una grande prova di democrazia».
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