Nell'isola di Gotland una famiglia svedese si riunisce durante le vacanze d'estate: il padre, lo scrittore David, la figlia Karin appena uscita dal manicomio, il marito Martin e il figlio Minus. Ognuno per ciascun altro lo specchio della propria angoscia.Cinema asservito all'Uomo. I temi bergmaniani tipici dell'incomunicabilità e della fragilità delle relazioni si sposano con la ricerca di Dio: immanenza, redenzione, perversione, mostruosità, amore. Il percorso è tracciato da personaggi familiari con l'angoscia, la pazzia, la commiserazione, l'affetto. Sono offerti tentativi di soluzione alternativi al dolore arrivando persino all'attrazione per realtà parallele, al desiderio di succhiare l'altrui esistenza per trarne ispirazione, all'amore disinteressato ma vile e razionale. Nessuna è risolutiva, resta solo la speranza di chi ricerca Dio, all'occorrenza amore o ispiratore d'amore.
Sullo sfondo l'isola, che è paradossalmente funzionale a rendere nello stesso tempo la frustrazione dell'isolamento e la libertà dell'evasione.
E' un film meraviglioso.
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