Opera della bottega dei Della Campa di Napoli la statua di San Raffaele raffigura: l'Arcangelo, il giovane Tobia con il pesce ed un cagnolino, in ricordo delle vicende bibliche narrate nel libro di Tobia dell'Antico Testamento (si narra che il pesce raffigurato nella statua dell'Arcangelo Raffaele, possa aiutare ogni donna che lo tocca a prendere in breve tempo marito). Da questa leggenda trae infatti le sue origini la tradizione che nel giorno di San Raffaele la statua sia presa di mira dalle attenzioni delle donne nubili, da qui l'ambito gesto di "tuccà ' 'o pesce 'e San Rafele" per prendere marito.
L'immagine di San Raffaele è rappresentata con alcuni pesci in mano. Un'antica tradizione vuole che le donne sterili e le fanciulle da maritare vadano a baciare il pesce del santo. Il mare è visto come donatore di fecondità e il pesce come antichissimo simbolo cristiano con un velo di maliziosità popolare rendevano il rito accettato e sereno. La frase "va' a vasà 'o pesce a S. Raffaele" era rivolta fino a qualche decennio fa alle belle ragazze, tra il serio e il faceto, in senso augurale.
Per cui... piano piano e senza accalcarvi baciate il santo... c'è posto per tutti!
p.s. rispettate la fila e nun vuttat...!!!