Quando il Napoli scartò Ronaldinho
Nel 1996 il club di Ferlaino pensò d'ingaggiare l'allora sedicenne talento brasiliano. Ma poi gli preferì Beto
NAPOLI - Può capitare, soprattutto nel calcio, di non essere lungimiranti. Così accadde anche al Napoli nella stagione 1996-1997, quella di Gigi Simoni in panchina (poi sollevato per Enzo Montefusco) e della finale di Coppa Italia persa contro il Vicenza. Come ha scritto il Corriere dello Sport, gli azzurri quell'anno avevano tra le mani un sedicenne fantasista brasiliano: Ronaldo de Assis, oggi noto come Ronaldinho. Ma al giovane promettente non convinse lo staff tecnico della scocietà presieduta da Ferlaino, che decise di puntare sul più esperto Beto, che pure quell'anno regalò qualche bel gol.
Da quello «scarto», il nome di Ronaldinho non sarebbe stato mai più accostato al Napoli; dalle imprese col Gremio fino ai fasti di Psg e Barcellona. E Beto? Fu ceduto dal Napoli l'anno dopo, quello dell'ingloriosa retrocessione in serie B con soli 13 punti. Durante il mercato estivo, gli azzurri avrebbero potuto prendere Roberto Baggio ma non lo fecero. «Sarà Beto il nostro Baggio» disse l'allora neo tecnico Bortolo Mutti. Ventiquattrore dopo, Beto fu ceduto in Brasile. Di lui, a differenza di Dinho, non s'è più saputo nulla.
Redazione Online
22 aprile 2010