Io non sono un neo-Borbonico, me ne fotto dell'indipendenza del Sud. Non voglio rivendicare una avanguardia del mezzogiorno di oltre un secolo fa, né alla fin fine l'ignoranza e la presunzione del Nord mi toccano più di tanto. Certo, da emigrante mi trovo spesso a che fare con del razzismo fatto più di luoghi comuni, e la cosa alla lunga diventa noiosa. Mi sono sempre sentito italiano però, anche se non con quello spirito di patria che possono avere gli americani. Finché sono esploso quando Napoli è stata vittima della questione rifiuti. Il come il resto di Italia ci ha voltato le spalle mi ha ferito, da allora mi sono reso conto che l'Italia è davvero una pagliacciata, e nel momento in cui andrò all'estero ciò che mi rimarrà non sarà l'appartenenza allo stivale quanto quella alle sponde di Partenope. Come si fa a parlare di Italia quando persino il presidente della provincia di Livorno dà del "napoletano" al sindaco di Firenze per offenderlo? Come si fa a credere in una nazione quando una città in ginocchio viene piuttosto colpita a morte che aiutata dal resto del paese? Quella stessa città che poi fornisce buona parte del folklore con il quale l'Italia stessa viene spesso identificata. Nel mio ottimismo avevo sempre considerato una percentuale di persone "buone", che i veri italiani fossero loro, ma non è così, siamo l'eccezione, i veri italiani sono merde che se ne infischiano del prossimo è cercano solo di fregarti. Io non voglio condividere la nazionalità con questa gente ed ho abbandonato la speranza che possa cambiare, per cui me ne andrò io.