TORINO - Che urlino o che stiano zitti, gli juventini sono sempre arrabbiati. Sempre più arrabbiati. Ritengono che nel duello con il Milan ci sia uno squilibrio, che gli arbitri stiano indirizzando in maniera determinante la sfida scudetto e che un unico clamoroso episodio favorevole (il gol fantasma di Muntari nel confronto diretto) venga usato per mascherare tutti i torti che i bianconeri sono convinti di avere subito. Il sospetto della Juve è che quell'aria inquinata denunciata da Conte dopo il pareggio di Parma si sia ancor più avvelenata, che le sue proteste abbiano peggiorato la situazione e ulteriormente condizionato gli arbitri. Dopo il violento sfogo del 15 febbraio - durante il quale l'allenatore aveva sostanzialmente parlato di malafede arbitrale - la Juve si è sentita danneggiata sia con il Chievo, sia con il Bologna, sia con il Genoa. Tre pareggi. In quanto alla polemicissima sfida con il Milan, a Torino hanno sempre fatto notare che al gol fantasma di Muntari hanno fatto da contrappeso la rete annullata a Matri e la mancata espulsione di Mexes. In un certo senso, la Juve si è sentita danneggiata anche quel giorno, o almeno non favorita.
L'espulsione di Conte a Bologna (e soprattutto la squalifica che ne è seguita) ha rafforzato l'idea che l'allenatore si sia attirato addosso dell'acredine. I bianconeri hanno immediatamente fatto il raffronto con Allegri e Mazzarri, in questo campionato espulsi sì ma squalificato no. A Conte sarà subito venuto il sospetto: ce l'hanno con me, me la stanno facendo pagare.
È difficile immaginare un complotto contro la Juventus, perché in queste settimane i bianconeri hanno goduto anche di decisioni arbitrali favorevoli che hanno compensato - se non del tutto, almeno in parte - i torti certamente subiti. La sensazione, piuttosto, è che dirigere i bianconeri sia ormai un fatto estremamente complicato e delicato. Gli arbitri danno l'idea di pensare alle conseguenze dei loro fischi, sanno che concedere o non concedere un rigore alla Juventus, se non c'è una clamorosa evidenza del fallo, scatenerebbe polemiche, dubbi, sospetti. E un arbitro che ha paura di sbagliare in genere fischia il meno possibile, nella speranza di passarla liscia: è proprio quello che sta accadendo. Sembra insomma che le pesantissime accuse lanciate un mese fa da Conte abbiano aggiunto un'enorme pressione sugli arbitri, aumentandone inevitabilmente la tendenza all'errore. E la Juve finisce per pagarne le conseguenze.
Pure queste ragioni è cambiata la strategia della comunicazione. Dopo Bologna, Conte s'è sforzato di non apparire polemico, di non alzare polveroni. E anche per questo è rimasto estremamente amareggiato per la squalifica. Dopo Genova, il silenzio stampa ha inteso evitare altre parole pericolose, anche se le due righe cinguettate su Twitter ("Parlano le immagini") sono state assai eloquenti, e significative. Il nervosismo bianconero è alle stelle, la tensioni degli arbitri idem, il distacco dal Milan rischia di esserlo. Ecco, il Milan: da lontano, guarda, vince e sorride.
Conte Pezzo di merda devi perdere il cuoio capelluto e si devono appilare tutti i bulbi capillari