comunque ho sentito bender89 che non può postare ma mi ha mandato la sua recensione, la copia-incollo così come mi è arrivata:


Come dicevo di là, io ho apprezzato.
Sono affascinato dai film che trattano la parabola del potere che riduce l'uomo a cosa, ed Io confesso che la regia della sottrazione alla Dogma95 mai come in questo film è un artificio registico che amplifica il tema centrale, facendo da specchio alla de-costruzione del linguaggio operata dal capofamiglia.
Allo stesso modo il gioco buffo e al contempo drammatico della trasformazione dei significanti, delle proporzioni (vedi l'aereo in volo confuso per giocattolo di pochi cm), del sesso e perfino della natura della realtà visibile (il gatto) si sposa con la fusione dei registri operata dal regista, che balza agevolmente dall'irridente al grave, poi al grottesco, poi ancora al commiserevole. E probabilmente questo è un tratto distintivo del film, oltre alla morbosa esposizione del sesso incestuoso, che neppure a me è piaciuta e che ho trovato più inutile e svenduta che repellente e scandalosa, come immagino volesse essere nell'idea del regista.
Chiudo rivendicando l'importanza, in questo genere di film, d'essere volutamente scarni ed essenziali nel veicolare il messaggio (come Haneke insegna), perché con tale carne a cuocere la traccia della facile empatia e del più banale didascalismo è molto facile da oltrepassare. L'assenza di un momento risolutore, compreso il finale aperto, responsabilizza chi osserva della digestione dei contenuti e ne prolunga il disagio oltre la durata, facendo sì che l'assurdo della storia permei la realtà.
Rileggendomi mi rendo conto che il mio pare un pezzo per pariare nguollo a me stesso ancora più pregevole di quello di south.

1/2