quello ke secondo me non va di qst riforma è il piano per i ricercatori. 3anni + 3, quindi sei...e dopo a casa, a meno che non venga chiamato un concorso ad associato... E questo vale sia per i nuovi che per i vecchi che sono ricercatori anche da 20 anni...
sullo svekkiamento del personale docente sono daccordo
sui tagli ai dipartimenti pure (visto ke per esempio - e non neghiamolo - molti soldi dei dipartimenti vegono usati a uso e consumo dei docenti --> comprarsi il notebook ke si portano a casa!...c'è chi si è anche comprato reflex+ obiettivi vari con la scusa di fare le foto delle reazioni...) in modo che i soldi ke arrivano vengono usati con piu oculatezza
sono anke daccordo sull 'idea di finanziamenti statali per le tasse universitarie, che il neolaureato deve rendere a interesse bassissimo una volta trovato il lavoro, credo che responsabilizzerebbe un po tutti (ambo le parti) e la gente smetterebbe di iscriversi all'università "tanto x fare qlcs nel frattempo ke...". E' una novità difficile da cogliere per come siamo abituati nel nostro paese a vedere gestita l'istruzione, ma in molte nazioni funziona così....il vero problema è il lavoro post-laurea.
sono anche daccordo alla differenziazione dello spartimento delle risorse per i dipartimenti: mi pare un dato di fatto che un dipartimento di chimica organica ( x esempio) abbia delel spese incommesurabili rispetto a un dipartimento di filologia romanza ( con tutto il rispetto)..è una questione di mezzi, strumenti, necessità completamente diversa...
sono anche daccordo sulla kiusura dei corsi di laurea intra-facoltà inutili fatti per dare cattedre, che pero non devono essere "trovati" in funzione del numero di iscritti, ma dei contenuti
se avessimo un parlamento serio, non si distruggerebbe dalla base ogni possibile proposta,ma si lavorerebbe insieme per migliorarla e renderla applicativa nel modo migliore cercando di dare un colpo al cerkio un colpo alla botte. Invece qui in italia qualsiasi cosa proponga il governo in carica ( dx o sx) viene puntalmente screditata e etikettata come inutile e controproducente dall'opposizione ( sia essa di dx o sx) a prescindere, come direbbe totò.