Il senatore Dell'Utri, ironia al vetriolo: preoccupato? No, ci vediamo in galera
«Silvio tradito, succede a tutti i capi. Io non sono un capo a meno di non considerarmi capo di Cosa Nostra»
Marcello Dell'Utri
Marcello Dell'Utri
PALERMO - Va a tutto campo, Marcello Dell'Utri, il senatore che è in attesa del pronunciamento della Cassazione che nel 2011 dovrebbe esprimere il giudizio di legittimità su tutta la vicenda giudiziaria che lo ha visto condannato in appello a 7 anni (in primo grado era stato condannato a 9 anni) per concorso esterno in associazione mafiosa. «No, non sono preoccupato, ci vediamo in galera», così il senatore Marcello Dell’Utri, risponde - a Milano a margine della presentazione del Salone del libro usato - ai cronisti che gli chiedono se è preoccupato in vista della sentenza della Cassazione. «Io sono stato un tramite fra Berlusconi e la mafia? No, sono rimasto molto meravigliato. Se me lo avessero detto non ci avrei creduto».
SILVIO TRADITO - Ma Dell'Utri parla anche delle vicende del governo e di possibili elezioni anticipate. «Chi non è tradito? Tutti i capi sono sempre traditi, anche Berlusconi», aggiunge il senatore . «Io tradito? Non sono un capo, a meno che - dice ridendo il senatore - non mi consideriate capo di Cosa Nostra». «Berlusconi? - aggiunge Dell’Utri - lo vedo bene come sempre, lui è un po' giù di corda. Può avere un momento di angoscia ma sono cose che capitano a tutti, ma poi si riprende immediatamente, lo conosco bene». E sul voto e le elezioni anticipate, spiega il suo punto di vista: «Si andrà al voto quando sarà il momento di farlo. Finchè si potrà governare, Berlusconi governerà . Quando non potrà governare più, andremo al voto».
MAFIA AL NORD - «Cosa ne penso della mafia al nord? Ma che ne so, secondo me è dappertutto, ma non solo la mafia, i delinquenti sono ovunque, a nord, a sud, a est e a ovest. Bisogna stare all’erta, ma il lavoro che stanno facendo il governo e Maroni è ottimo, e penso e spero che darà i suoi frutti sempre». «Cosa penso della mafia? - si arrabbia Dell’Utri alla domanda di un cronista - Ma cosa vuole che le dica? Vuol sentirsi dire che è una bella cosa? Vuole che dica che ne penso bene? Ma che domande sono?».
CIANCIMINO JR - «Non capisco davvero perchè la Corte d’Appello di Palermo, nonostante abbia deciso di non sentirmi nel processo a Marcello Dell’Utri, mi giudichi inattendibile nelle motivazioni della sentenza che ha condannato il senatore», dice Massimo Ciancimino commentando le motivazioni della sentenza con cui il senatore Marcello Dell’Utri è stato condannato a 7 anni per concorso in associazione mafiosa. Un paragrafo delle 641 pagine in cui si articolano le motivazioni è infatti dedicato al figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, che i giudici avevano deciso di non sentire. «L’incontestabile progressione accusatoria che caratterizza - scrive la Corte - con ogni evidenza le dichiarazioni sul conto dell’imputato non può che irrimediabilmente refluire in maniera oltremodo negativa sull’attendibilità e sulla credibilità di Massimo Ciancimino. La Corte ha pertanto ritenuto che la pretesa rivelazione da parte del genitore sui presunti rapporti diretti Dell’Utri-Provenzano, che Massimo Ciancimino aveva peraltro taciuto per oltre un anno e 4 mesi, non era suscettibile di possibile utile approfondimento, oltre che manifestamente tardiva senza alcuna convincente e credibile motivazione». Ciancimino ha inoltre precisato che «una Corte d’Assise, quella che si occupa della morte di Roberto Calvi, ha deciso di sentirmi respingendo le istanze delle difese degli imputati che avevano portato a sostegno della loro opposizione proprio le motivazioni addotte dalla Corte d’Appello di Palermo quando decisero di non farmi testimoniare». «Sono davvero stupito - ha concluso - dal fatto che i giudici palermitani abbiano voluto ribadire la mia presunta inattendibilità anche nelle motivazioni della sentenza, dopo essersi già pronunciati rigettando la richiesta del pg di sentirmi».
riassumendo per chi non se lo vuole sorbire, Dell'utri è stato condannato in appello a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. in particolare sarebbe stato il tramite tra Berlusconi e la mafia. Al che mi si pone una domanda se Dell'utri è di fatto un intermediario tra Berlusconi e la mafia questo non fa è una prova delle attività illegali di Papi? e sopratutto non dovrebbe essere arrestato per concursione mafiosa ed avere il 41Bis?