Tante storie diverse si intrecciano in una Rimini degli anni 30 riproposte da Fellini sfogliando i ricordi di quando era ragazzo.Realismo vivace e leggero ma enormemente incisivo. La grandezza è nel gestire un calderone di personaggi del popolo e renderli memorabili nella unica toccata di pennello usata per sfumarne la caratterizzazione. C'è poesia nella baldracca arrivista, negli ormoni dei guagliuncielli, nella tabaccaia guallaresca, nel fravecatore, nel matto, nel vecchio nella nebbia. Ed è una cosa fantastica.
Per il resto la sceneggiatura è veramente notevole, come il talento innato di Fellini nel dare visioni d'insieme intrecciando colori, suoni e storie. Belle le musiche di Rota.
Questa volta per Vitali più di un cameo nella consueta parte del rattusone.

Voti alti, ma per me il Satyricon è superiore.

***3/4