Antonio Salieri, ex musicista di corte dell'imperatore Giuseppe II, rievoca ad un giovane prete, nel manicomio in cui è rinchiuso, il suo rapporto con Mozart. Per punire Dio del genio concesso ad uno "scostumato" come il giovane salisburghese e non a lui stesso, Salieri medita di rovinarlo e di carpirgli la gloria attribuendosi l'ultimo "Requiem" che Mozart non riesce a terminare prima della morte.
Biografia romanzata (molto) di Mozart. E' un film stilisticamente perfetto, adatto ad un pubblico vastissimo, che fa contenti tutti e raccoglie oscar con la carriola.
Ovviamente si tratta di un'esperienza visiva e soprattutto uditiva senza paragoni. L'ho visto stamattina, dalle 6 alle 9, me so' arricriato.
Il personaggio cardine è Salieri, un fantastico miscuglio di mediocrità , invidia e sincera ammirazione. Brama il talento di Mozart al punto da strapparglielo insieme alla vita stessa.
A proposito di Mozart, è chiaramente un esagerato esempio di genio e sregolatezza. Compositore di Dio e facc 'e cazz dalla risata demente con la bottiglia sotto il braccio. A qualcuno sembrerà oltraggioso, a me è piaciuto (a differenza del ridicolo Morrison di Stone, per restare in tema).
La musica è la meno umana delle arti e il talento nel comporla il modo più sorprendente di dominare la natura. Alla fine del film Salieri si dichiara cosciente della mediocrita sua e di tutto il genere umano. Come non essere d'accordo.