Milano - Carabinieri in redazione al Giornale, a Milano e in quella di Roma: perquisito l'ufficio del direttore Alessandro Sallusti. L'ordine è partito dalla procura di Napoli e dal sostituto Henry John Woodcock. L'operazione è scattata nelle prime ore della mattinata. I provvedimenti sono stati disposti dalla procura di Napoli nell’ambito di un'inchiesta su presunte minacce contenute in un dossier nei confronti del presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, dopo alcune critiche formulate nei confronti del governo.
Ordine di
Woodcock I decreti di perquisizione, eseguiti dai carabinieri, sono stati emessi dai pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock e vistati dal procuratore Giovandomenico Lepore. L’indagine sarebbe scaturita da alcune intercettazioni disposte nell’ambito di una diversa inchiesta condotta dai magistrati partenopei. Dalle conversazioni e da un sms sarebbe emersa la presunta intenzione di una campagna di stampa nei confronti della Marcegaglia. Il direttore, Alessandro Sallusti, e il vicedirettore, Nicola Porro, sono indagati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Napoli sulle presunte minacce alla presidente della Confindustria. L’ipotesi formulata dai pm è di concorso in violenza privata (articolo 610 del codice penale). Le perquisizioni sono eseguite dal Noe, il Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, presente anche un perito nominato dall’autorità giudiziaria.
File e documenti File di computer e documenti che potrebbero rivelare una presunta attività di dossieraggio. àˆ questo che cercano i carabinieri su mandato della procura di Napoli, nella sede del Giornale. I pm Piscitelli e Woodcock intendono approfondire alcune conversazioni tra i due giornalisti e il segretario del leader degli industriali relative a insistenze affinché Marcegaglia "correggesse" alcune dichiarazioni forti contro l’azione del governo, minacciando la pubblicazione di notizie che la danneggiavano. Il decreto di perquisizione, dunque, porta al sequestro di pc e documentazione in possesso dei due giornalisti.
Sallusti querela Lepore Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, ha dato mandato di querelare il procuratore di Napoli, Giandomenico Lepore, per diffamazione con grave danno alla propria reputazione e immagine, in merito alle dichiarazioni del procuratore rilasciate al sito del Corriere della Sera. Il magistrato ha detto: "Nel controllare un numero di telefono ci siamo resi conto che i colloqui tra i giornalisti del Giornale, Alessandro Sallusti e Nicola Porro, con il segretario del presidente degli industriali erano tesi a fare cambiare atteggiamento al presidente degli industriali che aveva rilasciato dichiarazioni dure contro il governo". Il direttore Sallusti scrive: "Non ho mai fatto o ricevuto alcuna telefonata, messaggio o e-mail sull'argomento in questione, non ho mai parlato in vita mia con il presidente Marcegaglia, con il suo assistente RinaldMilano - Carabinieri in redazione al Giornale, a Milano e in quella di Roma: perquisito l'ufficio del direttore Alessandro Sallusti. L'ordine è partito dalla procura di Napoli e dal sostituto Henry John Woodcock. L'operazione è scattata nelle prime ore della mattinata. I provvedimenti sono stati disposti dalla procura di Napoli nell’ambito di un'inchiesta su presunte minacce contenute in un dossier nei confronti del presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, dopo alcune critiche formulate nei confronti del governo.
Ordine di Woodcock I decreti di perquisizione, eseguiti dai carabinieri, sono stati emessi dai pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock e vistati dal procuratore Giovandomenico Lepore. L’indagine sarebbe scaturita da alcune intercettazioni disposte nell’ambito di una diversa inchiesta condotta dai magistrati partenopei. Dalle conversazioni e da un sms sarebbe emersa la presunta intenzione di una campagna di stampa nei confronti della Marcegaglia. Il direttore, Alessandro Sallusti, e il vicedirettore, Nicola Porro, sono indagati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Napoli sulle presunte minacce alla presidente della Confindustria. L’ipotesi formulata dai pm è di concorso in violenza privata (articolo 610 del codice penale). Le perquisizioni sono eseguite dal Noe, il Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, presente anche un perito nominato dall’autorità giudiziaria.
File e documenti File di computer e documenti che potrebbero rivelare una presunta attività di dossieraggio. àˆ questo che cercano i carabinieri su mandato della procura di Napoli, nella sede del Giornale. I pm Piscitelli e Woodcock intendono approfondire alcune conversazioni tra i due giornalisti e il segretario del leader degli industriali relative a insistenze affinché Marcegaglia "correggesse" alcune dichiarazioni forti contro l’azione del governo, minacciando la pubblicazione di notizie che la danneggiavano. Il decreto di perquisizione, dunque, porta al sequestro di pc e documentazione in possesso dei due giornalisti.
Sallusti querela Lepore Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, ha dato mandato di querelare il procuratore di Napoli, Giandomenico Lepore, per diffamazione con grave danno alla propria reputazione e immagine, in merito alle dichiarazioni del procuratore rilasciate al sito del Corriere della Sera. Il magistrato ha detto: "Nel controllare un numero di telefono ci siamo resi conto che i colloqui tra i giornalisti del Giornale, Alessandro Sallusti e Nicola Porro, con il segretario del presidente degli industriali erano tesi a fare cambiare atteggiamento al presidente degli industriali che aveva rilasciato dichiarazioni dure contro il governo". Il direttore Sallusti scrive: "Non ho mai fatto o ricevuto alcuna telefonata, messaggio o e-mail sull'argomento in questione, non ho mai parlato in vita mia con il presidente Marcegaglia, con il suo assistente Rinaldo Arpisella, del quale ho appreso solo oggi l'esistenza, né con persone riconducibili allo staff del presidente di Confindustria".
Lepore: "Non mi riferivo a lui" In merito alle dichiarazioni rese per motivare le perquisizioni disposte al quotidiano Il Giornale di Milano, il procuratore capo di Napoli Giandomenico Lepore corregge il tiro. E precisa: "Non mi riferivo alle telefonate di Sallusti con il segretario del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ma ad altre conversazioni". o Arpisella, del quale ho appreso solo oggi l'esistenza, né con persone riconducibili allo staff del presidente di Confindustria".
Lepore: "Non mi riferivo a lui" In merito alle dichiarazioni rese per motivare le perquisizioni disposte al quotidiano Il Giornale di Milano, il procuratore capo di Napoli Giandomenico Lepore corregge il tiro. E precisa: "Non mi riferivo alle telefonate di Sallusti con il segretario del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ma ad altre conversazioni".
Ci sarebbe da fare un film su CazzoLegno
