25 ottobre 1987. Roma- Napoli.
Il Napoli è campione d’Italia, il nuovo campionato appena iniziato (6 giornata) e la squadra già vola.
Partenza all’alba in bus organizzato da un energumeno barista chiamato Giacumino e viaggio di tre e mezza con la cassetta delle canzoni del Napoli campione a tutto volume, una compilation di 60 minuti…Nuje tenimme a Maradon popo po e varie amenità …Il mio walkman non può nulla…
Ammo vinciuto o campionatooo…Quando la cassetta finisce e il conducente la rigira per la quarta volta, raggruppo due tre amici per dire Ooooh ma a vulesseno cagnà sta cassett?…L’uomo del bus fa…Ma io l’aggio miso per voi…
Ma che vulissi mette famme capeiiii’? fa Giacumino…
Lassa sta po p o poooo ahahahah port furtuna.
Arrivo allo stadio alle 11. Moltissima polizia...Si parla di mazzate e ci sorprendiamo. Giacumino caccia una bacinella e la riempie di aranciat e cocacol…
Oh nu poc e iaccio addò l’aggia pijà mo?...Urla …Jate vuje ja, trasite e fozzanapoli.
La curva della Roma è già piena.
I romani magnano allo stadio, ma alle 2 la marea azzurra straripa anche nelle tribune.
Attesa snervante e finalmente squadre in campo. Maradona non è al meglio ma gioca.
La partita è equilibrata e molto nervosa, non proprio spettacolare, ma le occasioni limpide sono tutte nostre.
Un colpo di testa di Maradona da pochi passi. Un grande esterno destro di Careca con tiraccio di Renica e una respinta di Tancredi su conclusione ravvicinata di Giordano.
0-0
Il secondo tempo parte coi botti. Pochi secondi e Ferrario si perde Pruzzo su un angolo.
1-0
Il Napoli reagisce ma Careca viene espulso per una testata a quel deficiente di Collovati.
La battaglia, i falli si susseguono, su una rimessa laterale Bagni fa il gesto dellumbrella e Renica viene espulso per una trattenuta su Boniek.
Poi il miracolo di Francini. Tutto in pochi minuti.
Finale in nove ma la Roma non vede porta.
