La verve è immutata, il sorriso beffardo anche. Ora che non calca più il terreno di gioco però, sono le sue parole ad avere un effetto sferzante. Michel Platini, presidente dell'Uefa, è stato in vacanza a Capri e ieri mattina, prima di far ritorno a Ginevra, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli.net: "Mancavo da Napoli da oltre vent'anni. Per la precisione dal 1986, quando venni qui a giocare con la Juve e perdemmo dopo una serie di vittorie. Ricordo che a Capodichino c'erano cinque mila tifosi ad aspettare Tacconi!
Ho trascorso un paio di giorni a Capri, ho avuto modo di scambiare un saluto con De Laurentiis. Ma non abbiamo parlato di calcio. (la dimostrazione che il presidente è un cane di pecora buono a parlare solo davanti ai microfoni, ndr

) L'Europa League? E' una competizione destinata a crescere sempre più, anche sotto il profilo economico, per informazioni chiedete pure all'Atletico Madrid che questa coppa l'ha vinta l'anno scorso. Le critiche non le capisco, l'Uefa non è il mio giocattolo, cerchiamo anzi di fare gli interessi delle squadre che vi partecipano. E sui club che vi scendono dalla Champions League, dico solo che si concede loro un'altra opportunità , tutto qui.
Il fair play finanziario? E' una norma che giunge in risposta a quei club che si lamentavano di non poter competere con chi spendeva tanti soldi in maniera dissennata. Abbiamo concesso tre anni di tempo, e chi non sarà in regola verrà escluso dalle competizioni internazionali. Il Napoli ha già fatto tanto sotto questo aspetto. E' una società sana e ben gestita, ma tra un pò dovranno esserlo tutte. Anche l'Inter ha tirato un pò il freno a mano. Napoli in Europa? Siamo contenti, è un club che ha tanti tifosi ovunque. Ma non si acquisiscono risultati in base alla propria storia o ai propri tifosi: la società ha meritato sul campo di essere da Europa. E
se a De Laurentiis questa competizione non piace, cosa posso dire...eviti di qualificarsi". La chiusura su Maradona: "Le tasse bisogna pagarle. Sarebbe un'idea destinare l'incasso della partita al fisco, e se non bastasse Diego potrebbe organizzarne una per ogni compleanno finchè non avrà saldato il suo debito"