Visti al San Paolo... Topic Sul Tifo

[Artem Dzyuba]

 

[Vino a Tavola]

Scusatemi ma stu fatt' me fa parià

infatti non si capisce. mi immagino gli arbitri di hokey sordi, ciechi e muti, ma dotati di un sensore che li avvisa quando un giocatore jetta a mazza nderra

[Konis]

Tu vuoi il calcio come uno spettacolo al teatro, spettatori silenti e assettati.

https://www.youtube.com/watch?v=Jqx5uKNyCAs

[Artem Dzyuba]

https://www.youtube.com/watch?v=Jqx5uKNyCAs

Che spettacolo  !Il calcio,fortunatamente, si vive in un altro modo e ,se a voi non piace,statevi a casa e non sfrantecateci la uallera con il modello a stelle e strisce.

[Guallera V.2]

Ma per cortesia...ma v'immaginate un Napoli-Juve dove stiamo tutti in tensione, alla fine del primo tempo arriva Emma Marrone e si mette a cantare, come fanno quei chiavici mangiafritture degli yankee sparatutto durante merdate come il Superbowl o le World Series. Io preferirei essere inculato da Godzilla che vivere il tifo così...

[Alemao]

Quello americano non è sport ma show business....un gran spettacolo commerciale che fa da cornice ad una qualsiasi attività sportiva....e per quanto mi riguarda la televisissazione, lasciatemi passare il neologismo, del calcio sta trasformando anche questo sport in spettacolo ....
l'essenza del calcio fino agli anni '80 era duplice....e consisteva nell'immaginazione e nell'attesa....l'immaginazione che suscita ogni forma di racconto. Qualcuno racconta un evento  che l'ascoltatore assorbe e trasforma in immagini soggettive. La radiocronaca era appunto questo, racconto di un evento che potevamo solo immaginare, elaborare soggettivamente. In questo risiedeva l'aspetto favolistico del calcio. Poi c'era l'attesa del momento in cui all'immaginazione si sostituisse la realtà dell'evento stesso. Momento breve, dalla durata di qualche minuto, il tempo di qualche trasmissione che riproponesse le azioni salienti della gara. Da quell'istante in poi di nuovo alla realtà dell'evento si sostituisce l'immagine che è evocata dal ricordo. Ecco che il calcio era nè più e nè meno di un racconto, ogni partita una storia unica e irripetibile, perchè non facilmente riproducibile nella sua realtà.
Lo spettacolo elimina del tutto questa peculiarità di narrazione, di racconto. Basta pensare all'etimologia del termine che è un intensivo di guardare e che consuma l'evento senza spazio per altro. Si perde non solo così l'immaginazione e l'attesa, ma nella ripetitività dell'osservazione, l'evento perde il fascino della sua unicità divenendo banale.

Vabbuò ma non si può vivere di passato. Mi ricordo le cronache di Ameri. Dal tono della voce capivi se era stato il Napoli a segnare o la squadra avversaria, quando interrompeva per annunciare il gol; mi ricordo la partita della settimana, che veniva trasmessa su Rai Tre ed era l'unica che trasmettevano, altrimenti c'erano i servizi che duravano 10 minuti e poco più. Altri tempi. Sinceramente non li rimpiango. Li rimpiango dal punto di vista sportivo, ma per tutto il resto meno. Io il Napoli allora avrei voluto seguirlo, vederlo sempre. La violenza, l'esasperazione esistevano pure allora ed erano pesanti come adesso con tanto di morti ammazzati, accoltellamenti e tiro al bersaglio contro Napoli, il Napoli e Maradona da parte di tutte le testate giornalistiche del nord e dalle televisioni private del farabutto, con quel demente di Maurizio Mosca, qel coglione di Brera, quell'asservito di Tosatti che ne buttavano di fango sul Napoli.

Le esagerazioni c'erano pure allora. Non esisteva internet e forse questo è l'unico vantaggio che c'era allora, perché certe esagerazioni, certe notizie campate per aria, certo remare contro la squadra non c'erano.

[Bruce Colotti]

Vabbuò ma non si può vivere di passato. Mi ricordo le cronache di Ameri. Dal tono della voce capivi se era stato il Napoli a segnare o la squadra avversaria, quando interrompeva per annunciare il gol; mi ricordo la partita della settimana, che veniva trasmessa su Rai Tre ed era l'unica che trasmettevano, altrimenti c'erano i servizi che duravano 10 minuti e poco più. Altri tempi. Sinceramente non li rimpiango. Li rimpiango dal punto di vista sportivo, ma per tutto il resto meno. Io il Napoli allora avrei voluto seguirlo, vederlo sempre. La violenza, l'esasperazione esistevano pure allora ed erano pesanti come adesso con tanto di morti ammazzati, accoltellamenti e tiro al bersaglio contro Napoli, il Napoli e Maradona da parte di tutte le testate giornalistiche del nord e dalle televisioni private del farabutto, con quel demente di Maurizio Mosca, qel coglione di Brera, quell'asservito di Tosatti che ne buttavano di fango sul Napoli.

Le esagerazioni c'erano pure allora. Non esisteva internet e forse questo è l'unico vantaggio che c'era allora, perché certe esagerazioni, certe notizie campate per aria, certo remare contro la squadra non c'erano.

alemao non parlavo del contorno.....dei giornali che scrivevano della partita o facevano polemica....nè dei processi del lunedì o delle trasmissioni affini....
io mi riferivo alla sola fruizione dell'evento partita. Quando si giocava in casa si andava allo stadio, almeno già all'epoca ci andavo e ti garantisco che l'atmosfera era diversa. E' in italia i primi gruppi organizzati di tifo c'erano da anni(dagli anni '30 per la precisione con i primi derby capitolini ...)ma si trattava di semplici aggregazioni tipo club.Il concetto di Ultras è solo della fine degli anni 70 con i CUCS della roma(furono i primi a definirsi appunto Ultras).
Sono stato a vedere spesso il Napoli all'olimpico, a san siro, a genova e firenze in quegli anni e ti garantisco che la situazione era molto ma molto diversa. Il livello di tensione è cresciuto tra le tifoserie nel momento in cui il calcio è divenuto troppo un evento mediatico. Non so se frequentavi in quegli anni gli stadi, ma sono certo che chi ha avuto come me modo di farlo ti parlerà di un'atmosfera completamente diversa da quella di oggi

[Alemao]

alemao non parlavo del contorno.....dei giornali che scrivevano della partita o facevano polemica....nè dei processi del lunedì o delle trasmissioni affini....
io mi riferivo alla sola fruizione dell'evento partita. Quando si giocava in casa si andava allo stadio, almeno già all'epoca ci andavo e ti garantisco che l'atmosfera era diversa. E' in italia i primi gruppi organizzati di tifo c'erano da anni(dagli anni '30 per la precisione con i primi derby capitolini ...)ma si trattava di semplici aggregazioni tipo club.Il concetto di Ultras è solo della fine degli anni 70 con i CUCS della roma(furono i primi a definirsi appunto Ultras).
Sono stato a vedere spesso il Napoli all'olimpico, a san siro, a genova e firenze in quegli anni e ti garantisco che la situazione era molto ma molto diversa. Il livello di tensione è cresciuto tra le tifoserie nel momento in cui il calcio è divenuto troppo un evento mediatico. Non so se frequentavi in quegli anni gli stadi, ma sono certo che chi ha avuto come me modo di farlo ti parlerà di un'atmosfera completamente diversa da quella di oggi

Oddio, per qualche anno, non in quelli degli scudetti, ma in quelli del nostro declino, ho fatto parte di un gruppo organizzato e non è che fosse tutto rose e fiori eh. Nell'anno dello scudetto morì accoltellato quel ragazzo di Ascoli. Ci furono i fatti dell'Heysel e di contorno tanti scemi che furono presi dalla volontà di emulare. In più cori razzisti a fottere negli stadi. Insomma........

[Guallera V.2]

Alla fine degli anni '80 abbiamo avuto la morte di Nazareno, il tifoso ascolano che citava Alemao, per mano degli interisti, l'anno dopo ci fu la morte di Antonio Dall'Oglio, tifoso bolognese, arso vivo in un treno incediato dai romanisti. Per non parlare del caso Paparelli successo il decennio prima...le violenze fuori e dentro gli stadi erano all'ordine del giorno, adesso la situazione si è molto più normalizzata. Però c'è da dire che andare a tifare in curva rispetto ad oggi, era molto più affascinante, che in trasferta c'era un numero impressionante di cristiani pure era vero, lo stesso qui a Napoli venivano molti più tifosi ospiti, adesso penso agli interisti primi in classifica, che si presenterano in 70 e mi fa una cosa nello stomaco...

[djcarmine]

ma secondo voi il fenomeno del calcio spiattellato in TV non ha aumentato il rapporto tra reietti tifosi delle strisciate rispetto a coloro che tifano per il club cittadino?

[Moebius]

l'anno dopo ci fu la morte di Antonio Dall'Oglio, tifoso bolognese, arso vivo in un treno incediato dai romanisti.

lo ricordo benissimo,fine del campionato 1988-89

[WhiteManCanJump]

Ma per cortesia...ma v'immaginate un Napoli-Juve dove stiamo tutti in tensione, alla fine del primo tempo arriva Emma Marrone e si mette a cantare, come fanno quei chiavici mangiafritture degli yankee sparatutto durante merdate come il Superbowl o le World Series. Io preferirei essere inculato da Godzilla che vivere il tifo così...

E' successo ed a cantarlo è stato Arisa. Te scurdat?

Che spettacolo  !Il calcio,fortunatamente, si vive in un altro modo e ,se a voi non piace,statevi a casa e non sfrantecateci la uallera con il modello a stelle e strisce.

No ma infatti io sono occasionale e me ne sto a casa.

[WhiteManCanJump]

Quello americano non è sport ma show business....un gran spettacolo commerciale che fa da cornice ad una qualsiasi attività sportiva....e per quanto mi riguarda la televisissazione, lasciatemi passare il neologismo, del calcio sta trasformando anche questo sport in spettacolo ....
l'essenza del calcio fino agli anni '80 era duplice....e consisteva nell'immaginazione e nell'attesa....l'immaginazione che suscita ogni forma di racconto. Qualcuno racconta un evento  che l'ascoltatore assorbe e trasforma in immagini soggettive. La radiocronaca era appunto questo, racconto di un evento che potevamo solo immaginare, elaborare soggettivamente. In questo risiedeva l'aspetto favolistico del calcio. Poi c'era l'attesa del momento in cui all'immaginazione si sostituisse la realtà dell'evento stesso. Momento breve, dalla durata di qualche minuto, il tempo di qualche trasmissione che riproponesse le azioni salienti della gara. Da quell'istante in poi di nuovo alla realtà dell'evento si sostituisce l'immagine che è evocata dal ricordo. Ecco che il calcio era nè più e nè meno di un racconto, ogni partita una storia unica e irripetibile, perchè non facilmente riproducibile nella sua realtà.
Lo spettacolo elimina del tutto questa peculiarità di narrazione, di racconto. Basta pensare all'etimologia del termine che è un intensivo di guardare e che consuma l'evento senza spazio per altro. Si perde non solo così l'immaginazione e l'attesa, ma nella ripetitività dell'osservazione, l'evento perde il fascino della sua unicità divenendo banale.

Il tuo è anche un bel discorso, ma in base a cosa dici che qui è così e in America è opposto e quindi è peggio?

[bat86]

negli stati uniti lo sport è vissuto diversamente...li' è uno spettacolo soltanto e business...per gli americani è come andare a teatro o al cinema...si tratta esclusivamente di un passa tempo...li' la concezione di tifo che abbiamo noi europei per il calcio non esiste...li' si va allo stadio solo per fare 'bordello' per essere presenti mangiando e urlando passando una serata in compagnia...qui è diverso...gli americani non sanno neanche cosa è la tensione per la propria squadra del cuore!io amo questo del tifo europeo...e sopratutto noi a napoli possiamo capirlo poiche' il napoli ha anche un numeroso seguito in trasferta.io cambierei solo alcuni aspetti del tifo come la violenza ma questa c'è sempre stata in italia e in europa..anche io non amo il mondo ultras...ma il modo di vivere la partita che abbiamo noi non lo scambierei mai col modello americano.

[Guallera V.2]

E' successo ed a cantarlo è stato Arisa. Te scurdat?

Pisciò prima di tutto ha cantato l'inno prima della partita ed è finito lì. Non come al Superbowl dove durante l'intervallo, ti fanno assistere ad un miniconcerto di Beyoncè, ed alle esibizioni di qualche sfigato comico della tv...

[vechabla]

Il Superbowl è l'evento sportivo meno sportivo della storia del mondo.
Gli americani,per certi versi, sono persone orribili.

[WhiteManCanJump]

negli stati uniti lo sport è vissuto diversamente...li' è uno spettacolo soltanto e business...per gli americani è come andare a teatro o al cinema...si tratta esclusivamente di un passa tempo...li' la concezione di tifo che abbiamo noi europei per il calcio non esiste...li' si va allo stadio solo per fare 'bordello' per essere presenti mangiando e urlando passando una serata in compagnia...qui è diverso...gli americani non sanno neanche cosa è la tensione per la propria squadra del cuore!io amo questo del tifo europeo...e sopratutto noi a napoli possiamo capirlo poiche' il napoli ha anche un numeroso seguito in trasferta.io cambierei solo alcuni aspetti del tifo come la violenza ma questa c'è sempre stata in italia e in europa..anche io non amo il mondo ultras...ma il modo di vivere la partita che abbiamo noi non lo scambierei mai col modello americano.

Che gli americani non conoscano la tensione per la propria squadra è na strunzat. Ogni mondo è paese.
E' che può sembrarvi strano ma essere grandissimi tifosi di una squadra si può anche manifestare diversamente dal fare 1000 trasferte o accendere un fumogeno in curva.

Io non dico di prendere per filo e per segno esempio da loro, ma dico di vivere lo sport in quanto tale e non come una guerra di conquista.

Pisciò prima di tutto ha cantato l'inno prima della partita ed è finito lì. Non come al Superbowl dove durante l'intervallo, ti fanno assistere ad un miniconcerto di Beyoncè, ed alle esibizioni di qualche sfigato comico della tv...

Cioè, famm capì.. Arisa che canta l'inno prima della partita è ok, mentre Beyonce che canta un paio di canzoni nell'intervallo è na strunzat? Ok

[Guallera V.2]

Cioè, famm capì.. Arisa che canta l'inno prima della partita è ok, mentre Beyonce che canta un paio di canzoni nell'intervallo è na strunzat? Ok

Si. Tra l'altro l'inno qui è cantato solo prima della finale di coppa Italia, non ci sta nulla di male. Ma dimmi tu nella partita più importante dell'anno, dove ti stai giocando la storia, come cazzo è possibile alla fine del primo tempo, sorbirsi una pereta sburraiola che si mette a sculettare ed a cantare le sue canzoni di merda per quindicenne infoiate, mentre la tua mente è altrove, il tuo cuore è sul punto di fermarsi per sempre, questa è proprio roba per decerebrati. Per fortuna il calcio è una cosa seria, non una puttanata yankee come il Superbowl ed altre schifezze simili degne di Giochi senza frontiere.

[Artem Dzyuba]

Si. Tra l'altro l'inno qui è cantato solo prima della finale di coppa Italia, non ci sta nulla di male. Ma dimmi tu nella partita più importante dell'anno, dove ti stai giocando la storia, come cazzo è possibile alla fine del primo tempo, sorbirsi una pereta sburraiola che si mette a sculettare ed a cantare le sue canzoni di merda per quindicenne infoiate, mentre la tua mente è altrove, il tuo cuore è sul punto di fermarsi per sempre, questa è proprio roba per decerebrati. Per fortuna il calcio è una cosa seria, non una puttanata yankee come il Superbowl ed altre schifezze simili degne di Giochi senza frontiere.

Ti amo.

[tonysea7]

Si. Tra l'altro l'inno qui è cantato solo prima della finale di coppa Italia, non ci sta nulla di male. Ma dimmi tu nella partita più importante dell'anno, dove ti stai giocando la storia, come cazzo è possibile alla fine del primo tempo, sorbirsi una pereta sburraiola che si mette a sculettare ed a cantare le sue canzoni di merda per quindicenne infoiate, mentre la tua mente è altrove, il tuo cuore è sul punto di fermarsi per sempre, questa è proprio roba per decerebrati. Per fortuna il calcio è una cosa seria, non una puttanata yankee come il Superbowl ed altre schifezze simili degne di Giochi senza frontiere.

Ma la metá degli spettatori stava là per il concerto della partita se ne fottono.