Ascoli Piceno, 1 settembre 2010
ASCOLI-MODENA: TIFOSI A CONTATTO PER LA TESSERA. CAOS E DISAGI...
Un gruppo di ultras del Modena, sprovvisti della tessera del tifoso, fatti entrare allo stadio e sistemati nei distinti est, a stretto contatto con i tifosi bianconeri
Non poteva esserci esordio peggiore, almeno al Del Duca, per la contestatissima tessera del tifoso. Lo strumento fortemente voluto e pensato dal ministro Maroni per rendere gli stadi più sicuri e riportare negli stadi stessi le famiglie, così come è stato concepito rischia di trasformarsi in un clamoroso boomerang. Soprattutto alla luce del fatto che, mentre pacifiche famiglie si sono dovute sobbarcare ore di fila e interminabili lungaggini burocratiche per far sottoscrivere la tessera anche ai propri figli di 5 e 6 anni, gli ultras più pericolosi continuano ad avere accesso allo stadio senza tessera e, per giunta, in settori in cui rischiano di entrare a contatto con le famiglie stesse. E' quanto è accaduto nella partita di sabato 28 agosto Ascoli-Modena al Del Duca dove si sono verificati tafferugli e si è rischiato seriamente che la situazione potesse degenerare.
Come era stato annunciato da giorni, i tifosi più accesi del Modena, che come la maggioranza degli ultras contesta la tessera del tifoso, sono venuti ad Ascoli pur senza aver sottoscritto la tessera del tifoso, necessaria per sottoscrivere l'abbonamento e per acquistare i biglietti del settore ospiti nelle partite in trasferta. E visto che la norma che ha introdotto la tessera proibisce ai tifosi ospiti di accedere al settore a loro riservato senza la tessera stessa, il gruppo di ultras modenesi giunti al Del Duca senza tessera (una sessantina) incredibilmente è stato fatto accomodare nei distinti est. Incredibilmente, però, invece di sistemarli nella zona superiore dei distinti est (a fianco della curva nord), gli ultras gialloblu sono stati messi nella zona inferiore dei distinti, a stretto contatto con i tifosi bianconeri dai quali erano separati da un cordone di meno di 10 steward. Qualche sfottò da parte dei tifosi ascolani presenti in quel settore, alcuni cori offensivi contro l'Ascoli da parte degli ultras modenesi ed in pochissimo tempo la situazione è subito degenerata, con le due tifoserie che stavano per venire a contatto.
L'intervento deciso della polizia (insieme agli steward) ha evitato il peggio, anche se qualche contatto s'è verificato e alcuni ultras gialloblu sono finiti pericolosamente giù dai gradoni. A quel punto la decisione di trasferire gli ultras nella parte superiore dei distinti est, più distante dai tifosi ascolani ma comunque abbastanza vicino (almeno in linea d'aria) al punto che per buona parte dell'incontro si è assistito al lancio di oggetti tra le due tifoserie. Sgomento ed indignazione tra alcune famiglie di tifosi ascolani presenti nel settori.
"Dopo anni sono tornato allo stadio con i miei due figli - ci confessa indignato un supporter bianconero - sia per i prezzi bassi praticati dalla società sia perchè credevo che ci si avviasse verso uno stadio più a misura di famiglia. Per questo ho sopportato pazientemente l'interminabile attesa e tutte le lungaggine per far sottoscrivere la tessera del tifoso ai miei figli di 6 e 8 anni e, poi, alla prima partita abbiamo rischiato seriamente di finire in mezzo al caos. Se questa è la situazione anche se abbiamo sottoscritto l'abbonamento non verremo più allo stadio". Un preoccupante campanello d'allarme che arriva a Del Duca e che testimonia che, al di là delle contestazioni degli ultras, la tessera del tifoso così come è attualmente rischia di produrre l'effetto contrario e contribuire ad allontanare ulteriormente le famiglie dagli stadi.
Brindisi, 7 settembre 2010
Ancora un esempio lampante di come questa “tessera del tifoso†sta facendo acqua da tutte le parti. Anche in occasione di Brindisi-Avellino si sono verificati scontri tra le due tifoserie trovatesi a stretto contatto grazie alla “tesseraâ€. Di situazioni analoghe, quest’anno, ne vedremmo parecchie sempre se i media non censureranno, come in questo caso, la notizia che è passata letteralmente in secondo piano. Se un fatto analogo si fosse, invece, verificato solo alcuni campionati fa i giornalisti non avrebbero perso tempo a mandare in onda o in stampa la notizia. Ora, evidentemente, si vuole far credere di come l’introduzione della “tessera del tifoso†stia dando già i frutti sperati mentre la realtà dei fatti è ben diversa.
BRINDISI (8 settembre) - Guai in vista per una ventina di ultras, dieci e dieci, per par condicio rispetto alle due tifoserie, del Brindisi e dell’Avellino. E tra loro ci sarebbero anche delle new entry, dei tifosi brindisini insospettabili che si sarebbero fatti prendere la mano.
La partita disputata domenica al “Fanuzzi†fra Brindisi ed Avellino non è ancora terminata. Sono infatti in arrivo gli inevitabili provvedimenti per gli incidenti avvenuti sulla gradinata al “Fanuzziâ€, e sulla base di quanto visto, ci si aspetta una mano pesante per i comportamenti che hanno coinvolto decine di spettatori. La Digos sta infatti visionando i filmati che riguardano quanto accaduto nel corso del secondo tempo della gara, con il “quasi contatto†fra i sostenitori dell’Avellino e del Brindisi, con lo scopo di individuare ed identificare i tifosi responsabili degli atti di violenza, che fortunatamente non hanno procurato danni rilevanti, grazie all’intervento delle forze dell’ordine e all’esiguo numero di sostenitori coinvolti. Dalle prime indiscrezioni, una ventina di tifosi, appunto, potrebbero ben presto conoscere il Daspo (acronimo di divieto di accedere alle manifestazioni sportive, fino a 5 anni) e di conseguenza la prospettiva di non accedere più all’interno di uno stadio, per lungo tempo. A Brindisi si sono evidentemente presentati tutti i presupposti necessari per ricorrere all’emissione del Daspo: identità certa del proposto (l’individuazione dei soggetti coinvolti non dovrebbe riservare particolari difficoltà ), fatto o reato commesso (tre contusi e disordini per oltre 15 minuti), pericolosità per l’ordine e la sicurezza pubblica e soprattutto la funzione principale di emetterlo “nei confronti – indica la nota dell’osservatorio nazionale dello sport del ministero dell’interno - di chi abbia preso parte attiva ad episodi di violenza su persone o cose o che abbia incitato, inneggiato o indotto alla violenza, in occasione di manifestazioni sportiveâ€.
Sono tanti i filmati a disposizione per una vicenda avvenuta sotto gli occhi di diverse telecamere e dei tifosi presenti, proprio mentre si continuava a giocare. Per i possibili indagati non c’è una forte disparità fra brindisini e campani, all’interno degli stessi possibili venti soggetti coinvolti, con chi ha agito cercando più volte di arginare il cordone creato delle forze dell’ordine, chi ha cercato di approfittare della confusione oltre ai cori reciproci di offesa che hanno scatenato il tutto. Si parla di soggetti nuovi a questo tipo di comportamenti e che rappresentano comunque una prima bocciatura sull’applicazione della tessera del tifoso. Nella giornata di ieri inoltre, il giudice sportivo ha ufficializzato i provvedimenti disciplinari relativi all’ultima giornata di campionato di seconda divisione. Ci si aspettava in realtà una mano più pesante, ferma e di condanna per quanto visto, ma il Football Brindisi ha subito solo una multa di 1000 euro “perché – si legge nel comunicato – propri sostenitori, più volte durante la gara, intonavano cori offensivi verso tifosi della squadra avversaria, causandone la reazione ed un principio di colluttazioneâ€. Nessuna sanzione invece per l’Avellino e se, in un giudizio complessivo, le due società sembrano essere coloro che hanno meno colpe, ci si chiede cosa sarebbe dovuto accadere per un segnale più deciso. Sulla decisione del giudice sportivo fa fede, oltre al referto della terna arbitrale, in particolare quello del commissario di campo. Si rimane poi ancora più sorpresi della multa del giudice di sole 300 euro inflitta alla Cavese, dopo che la gara con il Cosenza ha prodotto episodi ancor più gravi rispetto a Brindisi, culminati con tre arresti ed un denunciato. Domenica si ritorna a giocare su tutti i campi ma con un impossibile immediato cambio di registro.
Salerno, 14 settembre 2010
Salernitana-Paganese, risultato prevedibile: scontri!
I timori della vigilia si sono rivelati più che fondati. Tutto è andato come previsto e facilmente prevedibile: il derby Salernitana-Paganese si è trasformato in battaglia sugli spalti.
Facilmente prevedibile, dicevamo. In settimana i paganesi privi di tessera avevano deciso di acquistare i biglietti del settore distinti dello stadio Arechi, proprio dove di solito ci sono famiglie e sportivi di fede granata. A quel punto anche i possessori di tessera del tifoso, optano per acquistare i tagliandi dei distinti e non quelli del settore ospiti. Il risultato è davvero un bel colpo d’occhio: un migliaio di supporters azzurrostellati nell’anello inferiore, proprio di fronte alle telecamere di Rai Sport 1 che trasmette la diretta della partita.
Le due tifoserie erano legate da un vecchio gemellaggio, raffreddatosi poi col tempo, ma il rapporto tra salernitani e paganesi era comunque caratterizzato da rispetto reciproco e amicizie personali, forse maldigerite dalle nuove generazioni…Ma seppure fossero state ancora gemellate le due tifoserie, quando ci sono mille ultras ospiti trai tifosi di casa bastano poche teste calde a far scoppiare il caos: è un po’ come mettere la paglia vicino al fuoco: alla prima scintilla si brucia! E difatti:
“Pare che la miccia l’abbia accesa l’assalto di una frangia di paganesi al bar dei distinti: distrutta la bouvette e picchiato il gestore del bar. E’ l’intervallo di un derby soporifero, quando i distinti si trasformano in un territorio di battaglia. L’aggressione al gestore del bar fa presto il giro dello stadio, sospinta dal passaparola di decine di salernitani presenti in quel momento.
Comincia la rappresaglia: gruppi di salernitani prima s’avvicinano alla porta antisfondamento che separa la gradinata dal campo e poi escono dalla curva sud e raggiungono l’anello inferiore dei distinti, percorrendo cento metri. La polizia carica i facinorosi, tanti paganesi provano ad uscire dallo stadio per tornare a casa, via dal derby che diventa all’improvviso pericoloso. C’è una vera e propria caccia ai paganesi, frange granata col volto coperto tentano l’assalto.â€
fonte La città
Su siti e i forum dei tifosi, in settimana, erano molti che già paventavano ciò che sarebbe successo. Nessuno se n’è voluto rendere conto. Ma cosa si poteva fare? Semplice! Concedere ai paganesi il settore di curva Nord contiguo a quello ospiti! E invece, si prosegue ostinatamente nel solco tracciato con l’introduzione della tessera del tifoso: i tifosi ospiti sono costretti a mischiarsi a quelli di casa!
A questo punto dopo i fatti dell’Arechi, di Ascoli-Modena, degli scontri tra avellinesi e brindisini, di Cava de’ Tirreni e chissà quanti altri episodi minori o che non sono sfociati in atti di violenza per un soffio, ci chiediamo “cui prodest?“
A chi giova questo caos? Ci risulta davvero complicato pensare che le previsioni di un qualsiasi tifoso possano essere più attendibili di quelle di un questore o dell’Osservatorio.
Perchè nessuno dice che questa tessera, così come è concepita, mette a rischio l’incolumità di tutti?
Perchè non c’è stata ancora alcuna interrogazione parlamentare, per chiedere al ministro Maroni di riferire su quanto sta accadendo negli stadi italiani dopo l’introduzione della SUA tessera?
Ieri alla fine si sono contati quattro feriti e le famiglie del settore distinti dell’Arechi sono andate via atterrite. Non vogliamo assolutamente giustificare chi si rende protagonista di atti di violenza, la colpa è loro, certo! Ma tra tante persone è inevitabile che ci sia la testa calda o l’esaltato e allora prevenire sarebbe la cosa più saggia. La ricetta è semplice: tessera del tifoso facoltativa e possibilità di accedere al settore ospiti a tutti i tifosi!
A cosa dobbiamo arrivare per renderci conto che BISOGNA RIAPRIRE I SETTORI OSPITI ?