Diciotto gol in campionato significano qualcosa, soprattutto quando a segnarli è un calciatore che nonostante le buone prestazioni a Palermo non aveva mai incantato. Ecco allora che il 'fenomeno' Cavani comincia a spiccare il volo e ad interessare anche mediaticamente. L'attaccante del Napoli è stato ospite al Forum del Corriere dello Sport, in una interessante intervista che Napolipress proprone ai suoi lettori.
Cavani si aspettava una stagione del genere?
"Penso che nessuno avrebbe potuto immaginare un così immediato inserimento. Però non mi esalto so che verranno periodi duri. La vita di un attaccante è legata ai gol; ora mi godo questo momento speciale, senza sentirmi un fenomeno. Così quando verranno i giorni bui non sospetterò di essere un disastro".
Cosa è cambiato in Cavani da Palermo a Napoli?
"Probabilmente la posizione, la possibilità di poter giocare più vicino alla porta e dunque anche tante occasioni in più. E poi la fiducia, la stima avvertita sin dal primo momento".
Ricordiamo com'è andata, allora...
"E' successo tutto in ventiquattro ore, qui si è aperta la possibilità, ho ricevuto la telefonata di De Laurentiis, che mi ha trasmesso la sua energia. Ho capito che credevano in me ed è stata la molla".
Però Gargano l'aveva avvertita
"Al Mondiale, in ritiro, mene parlava, mi diceva: il mister ti vuole, il mister mi ha chiesto di te, tu al mister piaci, quando i miei procuratori mi hanno avvisato, non ci ho pensato neppure un secondo".
In verità lei stava per andare all'Inter
"Io mi soffermo sulle vicende ufficiali. Quando sono andato via per il Mondiale ho lasciato tutto nelle mani del Signore e sapevo che Dio mi avrebbe spinto nel posto giusto. Nessuno può prevedere il destino, evidentemente questo è stato un messaggio divino".
Torniamo alla sua esplosione: 18 gol in campionato, 7 in Europa League...
"Incredibile però vera. Penso sia il premio del lavoro che facciamo nel corso della settimana. Però che succedesse tutto cosè rapidamente, beh, non ci speravo".
Scelga il gol più bello...
"Quello più importante, con la Steaua, è valso la qualificazione, è arrivato al 93' e in condizioni strane, perchè ero tutto storto e son riuscito a colpire la palla e a metterla in porta. Però bello anche quello con il Lecce, voluto, di potenza, ci ha regalato un bel Natale".
Consenta: tecnicamente Utrecht non ha paragoni
"Posso essere d'accordo, ma lì avevo la libertà di movimento, sono riuscito a coordinarmi, a colpire come volevo. Anche se qualcuno ha detto che volevo crossare... volevo segnare".
Restiamo sullo scudetto: la pronuncerete almeno una volta, quella parola?
"No, no. Il nostro obiettivo è quello di continuare a formare un bel gruppo. Siamo secondi e vogliamo lottare. Poi si vedrà. Conosciamo la realtà. Ci manca ancora qualcosa per essere alla pari delle grandi, però siamo in condizione per competere su obiettivi importanti".
Proviamo diversamente: se le dicono, firmi oggi per il terzo posto...
"Non lo faccio. A me piace sognare a occhi aperti, è bellissimo farlo e voglio poter continuare a farlo. Sono felice di ciò che sto provando".
Come si fa a resistere lassù?
"Lavorando come facciamo, con los tesso impegno e la stessa volontà. Su questo non ho dubbi, perchè siamo ragazzi sani, siamo una bella famiglia. Capita anche a noi di avere dei contrasti, ma sappiamo regolarci. Io spero che duri questa favola".
Con Mazzarri c'è stato subito feeling...
"Ha saputo prendere il meglio di me, spingermi a osare e lanciami sempre in zona-gol. E' stata una scintilal immediata. So che si può fare ancora meglio e gli allenamenti a questo servono. Io quando non segno o quando perdo una partita, ci penso e ci ripenso, mi studio, cerco di cancellare i difetti".
Il suo impatto con Napoli, a Boras, avvenne in un clima di contestazione a causa della cessione di Quagliarella
"Non mi sono soffermato troppo sull'episodio, perchè la vicenda riguardava un mio collega e la società. Quando sono venuto qui io non ho mai pensato di entrare in competizione con Fabio; il mio ruolo è un altro, giocare, lottare, fare gli interessi di chi mi ha voluto".
Ed ora dopo otto mesi come si trova?
"Io qui vivo benissimo. Non avverto disagi, anche perchè faccio vita riservata, esco poco, preferisco stare a casa, con mia moglie, in famiglia. Ma la gente mi vuole bene e me lo dimostra in ogni modo: allo stadio, per strada, a Lucrino, dove sono circondato da persone che mi testimoniano sempre la loro considerazione".
Si immagina lontano da Napoli?
"Non mi sforzo a prevedere quel che sarà della mia vita. Vado avanti alla giornata e mi affido a Dio per il futuro. Ma Napoli mi sta regalando gioia umana, non solo calcistica".
Tra pochi giorni ci sarà la Roma
"Un'avversaria fortissima, ricca di campioni, sta facendo bene e vorrà riscattare la sconfitta di domenica".
Se potesse togliere un giocatore alla formazione di Ranieri, chi gli toglierebbe?
"Uno solo? Ne ha tanti bravi, ma se devo scegliere uno dico Vucinic che a me piace tanto".
Milan, Inter o Roma, chi teme di più?
"Il Milan è al comando meritatamente ed ha grandissimi calciatori. L'Inter, però, è la squadra più forte, ha calciatori che hanno vinto tutto e ne ha aggiunti altri".
"Nell'Inter c'è il suo calciatore preferito?
"Eto'o è quello che ammiro più di ogni altro. Non molla mai, non si tira indietro, corre e segna, fa reparto e dà una mano. Ha tecnica e velocità, può sbloccare la partita in qualsiasi momento".
Il calciatore che ammira di più all'estero?
"Forlan. E' stato grandissimo. Calcia con entrambi i piedi ed ha rappresentato alla grande l'Uruguay in Europa".
Vi capita spesso di non avere tifosi al seguito, sarà un caso ma ultimamente in trasferta fate un pò di fatica...
"Probabilmente questo è un piccolo limite sul quale dobbiamo intervenire. Ma anche lontano dal San Paolo abbiamo vinto tanto. La crescita passa attraverso questi piccoli particolari".
Il difensore che le ha creto più problemi?
"In Italia non ne conosco di scarsi. Qui tatticamente c'è evoluzione, difficile che sbaglino una diagonale"
Domanda inevitabile su Maradona...
"Prima di entrare qua mi hanno fermato per farmi autografare la sua maglietta. Lui è il numero uno e, giustamente, sarà sempre il più grande. Io non sento di poter essere il suo erede, mi basta essere Edi e regalare soddisfazioni a questa gente".
Dice Mazzarri: ho il tridente del futuro
"Se lo dice lui... Speriamo che sia così, sarebbe bellissimo"
Tra un mese e mezzo la sua vita cambierà
"Diventerò papà e sarà un'emozione unica che già sto assaporando. Arriverà un maschietto e si chiamerà Bautista, per rispetto alal fede mie e di Maria Soledad. Sogno una famiglia con tanti bambini".
E se quando arriverà Bautista il Napoli fosse primo?
"Ammetto che sarebbe fantastico, una gran bella dedica per lui. Noi siamo qui a lottare. Se dovessimo riuscirci, sarebbe favoloso".
Ha già deciso dove nascerà?
"A Napoli, ovviamente". 