Ecco una storia.
Un amico mio ha un club di tennis ad Agnano con un po' di terra e una sera organizzammo una festa. In quel periodo stavo schiattando per una zoccola dell'Università che faceva la scema con me ma si faceva tutte le infinite pippe mentali che si fanno le femmine fidanzate che si incapano per un altro, quindi stavo veramente uno schifo: sperando di annegare i miei dolori nell'alcol ho cominciato a bere come una scignia di mare. A stomaco vuoto.
Ricordo di aver bevuto praticamente di tutto: birra, superalcolici ed un vino schifoso, da 3€ all'ettolitro all'enoteca, caldo, che faceva veramente cagare. Inutile dire che mi sono ubriacato quasi subito e ho cominciato ad agire di conseguenza: ricordo che ad un certo punto io e il boccione di vino schifoso eravamo diventati amici, lo avevo sempre con me e bevevo nonostante mi facesse cagare. Ad un certo punto abbiamo cucinato degli spaghetti (troppo cotti perchè anche il cuoco era ubriaco) e ricordo distintamente di essermene messi una forchettata in un bicchiere di carta con il vino dentro; dopo aver trangugiato questi spaghetti, ricordo di aver mangiato un Cornetto Algida preventivamente intinto nel vino schifoso...e in tutto questo continuavo a trincare di tutto.
Ho cominciato a parlare in inglese, blaterando stronzate di come Gaia distruggerà l'Umanità , sentendomi sempre più uno schifo finchè...non ho cominciato a piangere. Una sbornia triste è una delle cose più brutte che ci siano, piangevo come un disgraziato, appoggiato ad un muretto, finchè non ho cominciato a vomitare e allora le lacrime si sono confuse al vomito. Che poesia.
In tutto questo alla festa c'era un ragazzo particolarmente robusto che si divertiva molto a chiavare paccaroni micidiali a tutti quelli ubriachi. Un mio compagno misericordioso ebbe pietà di me e, desiderando salvarmi, mi caricò a forza in macchina e mi accompagnò da mia zia a Mergellina. Ziema dormiva, quindi per fortuna non assistette allo spettacolo penoso del mio ritorno a casa. Mi trascinai miserevolmente nel cesso per continuare a vomitare; mentre cacciavo l'anima dalla bocca ho avuto un momento di lucidità , un istante di percezione in cui realizzai di essere completamente nudo, disteso per terra con la testa nel cesso a vomitare come una scignia. Ho avuto tanto schifo di me stesso che mi ripromisi di non bere mai più. Ora come ora una birra ogni tanto me la faccio, ma il vino mi fa schifo e la mia resistenza all'alcol è calata terribilmente.
Che notte di schifo.