Autore Topic: Diego Armando Maradona  (Letto 255525 volte)  Share 

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Offline Sam Ent

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Siete troppo banali. Per non dire gente e sfaccimm.

Offline calvin

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #141 il: 21 Ottobre, 2010, 13:04:45 pm »
Di buon auspicio per la serata  :banana:


fare sesso con le proprie opinioni rende più ciechi che farsi le seghe!

Offline bart

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #142 il: 29 Ottobre, 2010, 22:01:09 pm »
Augurissimi di cuore, Diego
 
Prima di Lui, grandi campioni, grandissimi campioni, alcuni fuoriclasse del calcio: Puskas, Di Stefano, Cruijff, Rivera, Zoff, Schiaffino, Sivori, Boniperti, Rossi, Pelè, Zamora, Garrincha, Best, Mazzola, Suarez, Meazza, Gento, Riva, Beckenbauer, tanti altri..

Il 30 ottobre del 1960, in Argentina, nacque Lui, Diego Armando Maradona. Nacque l'uomo che meglio di ogni altro ha saputo significare, impersonificare, rappresentare il gioco del Calcio. Diego Armando Maradona è stato ed è ancora il Calcio. Certamente non amato da tutti, ma da tutti tenuto in grandissima considerazione.

Nessuno prima di lui aveva mostrato al mondo le magìe che Dieguito ha saputo esprimere, inventarsi. In partita o durante gli allenamenti, classe, stile, furbizia, tocco divino del pallone. Amava quanto faceva, era il primo a divertirsi. Era bravissimo con il sinistro, era ancora più bravo a capire in anticipo le intenzioni degli avversari. Nessuno dopo di lui ha saputo imitarlo o eguagliarlo.

Ancora si cerca un erede, si pensa che possa essere Messi.

A Napoli, prima di Lui, tutti eravamo pazzi di Omar Sivori che con Altafini e Canè formò un magico tridente, ma il calcio di Sivori era giocato a ritmi meno forsennati, decisamente diversi rispetto a quelli con i quali si misurò Maradona. In Spagna nel Barcellona, in Italia nel Napoli si giocava a cento all'ora, una velocità  lievitata negli anni. Bisognava fare tutto in una frazione di secondo.

Insomma, era un calcio diverso rispetto a quello giocato da Sivori, da Pelè.. E poi, il brasiliano vinse in Brasile e in occasione di mondiali, ovvero di manifestazioni intercontinentali che duravano circa un mese. Maradona ha dimostrato di meritare la maglia di numero 1 in quanto vinse in campionati lunghi e snervanti, vinse in un calcio più esasperato, più "cattivo", con maggiore stress, ma soprattutto vinse in Italia, a Napoli con la maglia del Napoli.

Ovvero, dove si era fatto calcio per sessanta anni senza vincere niente o quasi niente. E non solo per colpe societarie e per limiti tecnico-tattici. Maradona si misurò non solo contro gli avversari che si ritrovava sui rettangoli verdi (spesso con marcature spietate, alla Gentile, spesso con tre o più avversari riservati a Lui), ma anche contro quelli meno.. visibili, ma più insidiosi.

Lui, grazie anche ai compagni che lavoravano per sublimare le sue fantastiche doti, si esaltò ed esaltò tutti. Era temuto e rispettato dagli avversari. Ricordo che quando noi si andava in trasferta, la prima domanda che ricevevamo da altri giornalisti era: "Gioca Maradona?".

Lui, imprendibile in campo, era un campione di solidarietà  e di umiltà , fuori. Non faceva la prima donna nello spogliatoio, non era inarrivabile per noi cronisti che trascorrevamo i giorni accanto a Lui a Soccavo. Sette anni, tantissimi ricordi quasi tutti bellissimi: il suo arrivo nel 1984 nel ritiro a Castel del Piano, il suo primo gol con la maglia del Napoli, i giorni degli scudetti, della conquista della coppa Uefa a Stoccarda, una mia intervista con lui per il mensile "Ciak" (parlammo a lungo del suo rapporto con il mondo del cinema), i suoi interventi in televisione accanto a Pesaola, la preoccupazione di noi giornalisti quando non si avevano notizie certe sui movimenti di Dieguito.

Lui, che subiva centinaia e centinaia di falli in ogni incontro, mai o quasi mai reagì. Solo un gesto di esasperazione nei confronti di Criscimanni, al San Paolo in un Napoli-Udinese.

Lui spesso ha dovuto combattere anche contro se stesso. Nonostante il grandissimo affetto dei suoi familiari, non è stato facile per lui uscire dal tunnel in cui si era infilato. Anche l'ultimo dribbling, però, quello contro la droga, gli è riuscito.

Oggi, a 50 anni, Diego Maradona resta il re del calcio. Più di Pelè, di Zico, di Platini, più di tutti. Quando negli ultimi anni ho sentito parlare di Fenomeno, riferito a Ronaldo, spesso ho sorriso, ho pensato a come la coerenza, i ricordi, la saggezza e il senso della misura siano doni di cui non tutti possono vantarsi.

Oggi, per i suoi primi 50 anni, sento di dirgli solo AUGURISSIMI DI CUORE, DIEGO e grazie per quanto hai saputo regalarci da figlio di Napoli, da scugnizzo nato in Argentina. Nessuno di noi ti dimenticherà . Mai.

V.Raio.

Offline noel

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #143 il: 29 Ottobre, 2010, 22:13:34 pm »
Auguri Nostro Signore.
Ti amerò sempre.

Offline bart

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #144 il: 29 Ottobre, 2010, 22:22:29 pm »
Maradona: mezzo secolo nel pallone
Le 50 frasi più celebri del Pibe de Oro

Diego Armando Maradona, per molti considerato il "Dio del calcio" compie 50 anni. Una carriera eccezionale, impreziosita da trionfi incredibili e costernata da profonde crisi. Raccontiamo il mito del Pibe de Oro, con le sue 50 frasi più celebri: dagli esordi all'arrivo al Napoli, dai successi con l'Argentina ai problemi con la droga, fino agli ultimi mesi dell'allenatore. Ecco a voi il più grande calciatore di tutti i tempi.

LE 50 FRASI CHE RACCONTANO I 50 ANNI DI UN MITO

Giugno 1978 - BUENOS AIRES - "Ho due sogni: il primo è giocare un Mondiale, il secondo è vincerlo". Maradona, 18 anni, gioca nell'Argentinos Juniors e nella sua prima intervista annuncia i suoi obiettivi.

6 giugno 1984 - BARCELLONA - "Mi stanno uccidendo, non possono più tenermi in questa incertezza. Il Barcellona deve decidere prima possibile se tenermi ancora oppure no. Ormai mi sembra quasi tutto fatto, tra l'altro l'offerta del Napoli non può che essere considerata ottima". Maradona esterna al mondo la sua voglia di Napoli.

5 luglio 1984 - NAPOLI - "Voglio diventare l'idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires". Maradona alla presentazione ufficiale allo stadio San Paolo davanti a 70000 spettatori.

24 novembre 1984 - MILANO - "E' un equivoco, sono innocente. Non sono mai stato espulso per una cosa del genere, non so cosa dire, provo una tristezza immensa, per me il pallone è tutto". Diego Maradona convince la Disciplinare a revocare la squalifica per l'espulsione subita con l'Ascoli, primo cartellino rosso ricevuto in Italia.

26 febbraio 1985 - NAPOLI - "El puvlico de Napoli me buole vene". Diego Maradona, dopo la tripletta alla Lazio (il Napoli vinse 4-0), ancora con un marcatissimo accento argentino.

09 novembre 1985 - ROMA - "Sì, ho litigato col Papa. Ci ho litigato perché sono stato in Vaticano, e ho visto i tetti d'oro, e dopo ho sentito il Papa dire che la Chiesa si preoccupava dei bambini poveri. Allora venditi il tetto amigo, fai qualcosa!". Diego Maradona dopo aver assistito in Vaticano alla Messa di Giovanni Paolo.

22 giugno 1986 - CITTA' DEL MESSICO - "In campo non ci si batte con le armi, bensì col pallone. E comunque no, non so parlare in inglese, ma anche se lo conoscessi non lo parlerei". Maradona surriscalda il clima prima della sfida Mondiale all'Inghilterra.

24 giugno 1986 - CITTA' DEL MESSICO - "Il primo gol? Un poco con la cabeza de Maradona y un otro poco con la mano de Dios. Il secondo gol una meraviglia? Per favore, la sola meraviglia che conosco è Raquel Welch". Diego Armando Maradona dopo l'incredibile doppietta all'Inghilterra (gol di mano e gol più bello della storia del calcio) ai quarti di finale del Mondiale messicano.

1° agosto 1986 - ROMA - "Dio è giusto, quindi il Napoli non verrà  penalizzato. Del processo per il calcio scommesse non voglio neanche sentir parlare, adesso devo solo concentrarmi sul prossimo campionato. Possiamo lottare per lo scudetto, ma i tifosi non devono illudersi. Non dobbiamo montarci la testa, ma essere consapevoli dei nostri limiti, proprio come l' Argentina in Messico". Maradona 'profetizza' lo scudetto 1987.

30 luglio 1987 - L' AVANA - "D' ora in avanti ricorderò sempre i bei momenti trascorsi qui da voi e non dimenticherò che devo ritornare per ripagarvi di tutto ciò. Mi piacerebbe diventare 'il padrino' del calcio cubano". Diego Maradona, dopo aver fatto visita a Fidel Castro.

1° maggio 1988 - NAPOLI - "Non voglio vedere bandiere rossonere a casa mia". El Pibe prima della gara decisiva contro il Milan al San Paolo (finirà  3-2 per i rossoneri).

10 ottobre 1988 - NAPOLI - "Togliete quel punto interrogativo, quel pallone l' ho toccato con la mano. Stavolta sarà  stata la mano di San Gennaro, piuttosto che quella di Dio". Diego Maradona domenica a tarda sera ai giornalisti che in tipografia stavano chiudendo la pagina con la cronaca della partita Napoli-Atalanta: 1-0, gol al 90' di Giacchetta con un episodio dubbio riguardante il 'Pibe'.

15 febbraio 1989 - NAPOLI - "Abito in via Scipione Capece, i giornalisti vengano a casa mia, non si nascondano dietro una penna. Per Dalma, per Claudia, le mie donne io lascerei il calcio, non per le chiacchere dei giornalisti sulla mia vita privata. Se ne parla ancora qualche ricchione gli faccio un...". Minaccia di Maradona, accompagnata da un gesto eloquente, in un noto ristorante napoletano ai giornalisti.

17 maggio 1989 - NAPOLI - "Il più bello dei miei trofei? L'ultimo perché è il più recente". Maradona entrando al San Paolo con la Coppa Uefa appena conquistata.

31 agosto 1989 - BUENOS AIRES - "Con il Napoli è davvero finita. Io continuo ad andare d'accordo con Moggi, ma non con il presidente Ferlaino: quindi non torno. Moggi è una persona eccezionale, Ferlaino no". Il 'Pibe' lancia segnali d'addio.

10 settembre 1989 - NAPOLI - "Son tornato per la città  e per i tifosi". Diego rimette piede in Italia dopo un'estate di tira e molla.

9 dicembre 1989 - ROMA - "Tutto è truccato per favorire l'Italia e danneggiare l'Argentina". Maradona senza più peli sulla lingua giudica il sorteggio dei Mondiali italiani. Verrà  poi pesantemente multato per la dichiarazione.

8 marzo 1990 - NAPOLI - "Bigon ha detto di aver bisogno di undici persone che corressero. Allora gli ho fatto presente che non poteva contare su di me, io non ho mai corso in vita mia". Maradona prima di Lecce-Napoli spiega la sua esclusione.

24 giugno 1990 - TORINO - "Era domenica mattina, mi accorsi che ero rimasto senza dopobarba. Uscii dall' albergo, camminai un po' per la strada, incontrai gente. Con mia grande sorpresa non stava capitando nulla: nessuno mi fermava, nessuno mi chiedeva l' autografo, tutti mi lasciavano in pace. Entrai dal tabaccaio e anche lì niente: Buongiorno, grazie, arrivederci. Massimo distacco, massimo rispetto. A Napoli e in Italia non mi era mai successo di essere considerato un uomo qualunque". Diego, poco prima di una partita Mondiale della sua Argentina, racconta un'episodio accadutogli a Torino.

3 luglio 1990 - NAPOLI - "I napoletani sanno per chi tifare". Maradona incita il San Paolo a tifare la sua Argentina, prima della semifinale mondiale Italia-Argentina.

4 dicembre 1990 - MADRID - "La fine è molto vicina, ormai ho deciso, voglio ritirarmi. Gioco al pallone da quindici anni e voglio una vita più tranquilla. Sono stanco di lottare, solo, contro tutti, i giornalisti, i dirigenti. Voglio tornare a godermi l'Argentina". Diego non ha più la forza di continuare l'avventura italiana.

15 agosto 1991 - BUENOS AIRES - "So di aver fatto del male prima di tutto a me stesso e quindi alla mia famiglia, alle mie figlie. Credo che in futuro imparerò a volermi più bene, a pensare di più alla mia persona. Non mi vergogno però. Non ho fatto male a nessuno, salvo a me stesso e ai miei cari. Mi dispiace, sento una profonda malinconia, soltanto questo. (...) Non voglio più essere costretto a giocare anche quando non sono in grado, a farmi infiltrare di cortisone perché devo essere in campo per forza per gli abbonamenti, per gli incassi, perché bisogna vincere a qualunque costo per lo scudetto o per la salvezza, perché in ogni partita ci si gioca la vita. A me gli psicologi stanno cercando di levarmi il vizio della cocaina, non quello di vivere". Il lungo sfogo di Maradona dopo la notizia della sua positività  alla cocaina.

16 luglio 1992 - NAPOLI - "Se il Napoli non mi lascia libero sarò un cadavere calcistico". Maradona chiude definitivamente l'avventura in Italia.

12 dicembre 1992 - SIVIGLIA - "Voglio giocare anche se ho il menisco in pezzi. Chi è sempre prudente non arriva mai primo. Io intendo giocare e vincere. E' una follia? Farò il pazzo per tutta la vita". Sempre il solito Maradona.

10 febbraio 1994 - BUENOS AIRES - "Ho sparato, è vero, pagherò per il mio sbaglio". Diego Maradona ha appena ammesso di essere responsabile del ferimento di almeno uno dei sei giornalisti che vennero colpiti dai pallini sparati con un fucile ad aria compressa dall'interno della sua villa di campagna.

13 marzo 1994 - NAPOLI - "Pugliese delira, è uno dei tanti personaggi che si sono costruiti una piccola popolarità  sulle mie spalle". Maradona risponde al pentito Pugliese, che dichiarò di fronte ai magistrati che il Napoli perse lo scudetto 1987-88 per ordine della camorra.

2 luglio 1994 - BOSTON - "Mi hanno ucciso quando volevo rientrare per dimostrare alle mie due figlie che posso lottare con dei ventenni. Nel paese della democrazia non mi hanno lasciato parlare, e non mi hanno permesso di dire ciò che sento. Con la mia uscita dal mondiale è uscito anche un intero paese e sono usciti anche quelli che mi vogliono bene". Diego esprime tutto il suo disappunto dopo l?esito del controllo antidoping e la conseguente squalifica comminata dalla Fifa.

4 settembre 1994 - BUENOS AIRES - "Avevo detto che la Fifa mi aveva tagliato le gambe. Adesso dico che mi ha finito di tagliare il corpo, mi ha ucciso". Diego Maradona ha rotto il silenzio seguito alla sospensione di 15 mesi inflittagli dalla Fifa per il caso di doping ai mondiali, attaccando duramente il governo dello sport mondiale.

5 gennaio 1995 - PARIGI - "Non giocherò più. Non voglio più dare la possibilità  a gente come Havelange e Blatter di ferirmi, di farmi del male". Diego parla dei due presidenti Fifa dopo la consegna del Pallone d'Oro a George Weah.

2 febbraio 1995 - BUENOS AIRES - "I nostri arbitri sarebbero bravissimi in stadi senza pubblico. Ma appena vedono 50.000 spettatori e la tv vogliono trasformarsi nelle star dello spettacolo". Diego Maradona ha intimato alle associazioni sindacali argentine dei calciatori e dei tecnici di adoperarsi immediatamente per frenare quelli che lui ritiene essere interventi esibizionistici degli arbitri

10 gennaio 1996 - BUENOS AIRES - "Sono risultato positivo per cocaina di proposito, l'ho fatto perché volevo andar via da Napoli". E' l'ultima (per ora) rivelazione di Diego Maradona, che ricorda il caso di doping dopo la partita con il Bari del marzo '91 che gli costò due anni di squalifica.

08 ottobre 1996 - PARIGI - "Ci devono ascoltare e rispettare, siamo noi i protagonisti del calcio. In questo mondo dove contano solo i soldi, gli affari e le aziende, bisogna ripensare all' uomo e metterlo al centro di tutto. Non permettiamo il contrario. Ora brindiamo. Vi abbraccio". Diego, tra la droga e la nuova versione da 'sindacalista' Anti-Fifa.

03 settembre 1997 - BUENOS AIRES - "Sono in molti a volermi dare una pistola perché mi uccida. Smettetela". Diego dichiara di aver smesso di lottare ad una tv argentina.

17 giugno 1998 - BUENOS AIRES - "Voglio stare come la gente qualsiasi. Non voglio accoglienze di alcun genere, né dipendere da nessuno. E non voglio rendere conto a nessuno, meno che meno a quel corrotto di Blatter: a uno che guadagna 50 milioni al mese e adesso fa anche il presidente. Ma non fatemi ridere: l'altro giorno l'ho sentito parlare e sembrava l'attore di una telenovela per bambini". Diego, ancora una volta contro Blatter alla vigilia dei Mondiali di Francia '98.

19 gennaio 2000 - L'AVANA - "Sono venuto a curarmi il cuore, ho fiducia nella medicina cubana. Fidel mi ha dato l'ossigeno per tirare avanti. E' lui che ha il cuore più grande di tutti". Diego scende, traballante, dalla scaletta dell'aereo. E' giunto all'Avana, obeso, per farsi prestare cure.

23 novembre 2000 - BUENOS AIRES - "E' il mio sogno. Poi non rompo più". Diego vuole salutare il calcio giocato con un match tra Argentina e Brasile.

24 gennaio 2001 - ROMA - "Io ho fatto una scelta: cattiva, ma l'ho fatta. Nessuno mi ha puntato la pistola alla testa. Però, io non sventolo la bandiera della droga: viva la droga! No. La droga è la cosa peggiore che c'è al mondo". Diego rilascia un'intervista-confessione alla tv italiana.

29 giugno 2002 - YOKOHAMA - "Figurarsi se i giapponesi non dovevano darmi il visto d'ingresso: non ho mica ucciso qualcuno! Non potevano far passare proprio me da criminale, dopo avere permesso agli americani di giocare la Coppa, loro che hanno tirato la bomba atomica su Hiroshima". Diego ospite alla finale per il terzo posto, ai Mondiali nippo-coreani.

27 maggio 2005 - MILANO - "Nemmeno il Brasile che vinse la Coppa del mondo nel 1970 avrebbe rimontato da 0-3". Firmato: Diego Maradona, dopo la rocambolesca finale di Champions League tra Milan e Liverpool.

28 dicembre 2005 - BUENOS AIRES - "Ho quarantacinque anni e non penso di giocare nuovamente. Non ho il coraggio di mancare di rispetto alla palla". Così ha risposto Diego Maradona all'offerta di tornare a giocare in un club di serie C argentino.

1° febbraio 2008 - LONDRA - "Se potessi tornare indietro, cancellerei quel gesto. Ma non chiedetemi di cancellare la vittoria finale dell'Argentina: meritatissima". 22 anni dopo la 'mano de Dios', Diego Maradona chiede scusa agli inglesi per il gol segnato di mano all'Inghilterra durante i Mondiali dell'86.

31 ottobre 2008 - BUENOS AIRES - "Giocheremo contro la Scozia e lavoreremo bene per quell'appuntamento. Andrò in un paese dove mi adorano: mi amano perché ho segnato un famoso gol all'Inghilterra e tra inglesi e scozzesi non corre molto buon sangue". Le prime dichiarazioni da neo allenatore della nazionale argentina.

6 marzo 2009 - BUENOS AIRES - "Ho dovuto reinventarmi una vita, tornare a lottare, alzarmi tutte le mattine. Adesso ogni tanto mi capita di alzarmi alle quattro del mattino e mi metto a fare la formazione delle squadre. Sono entusiasta di potere allenare la nazionale dell'Argentina". Diego apre il suo cuore, ospite in tv nella sua Argentina.

27 marzo 2009 - BUENOS AIRES - "Parla lui che ha perso la verginità  con un uomo". Diego risponde a Pelé, che lo aveva accusato di non essere un buon esempio per i giovani.

14 ottobre 2009 - MONTEVIDEO - "Para los que no creyeron, con el perdòn de las damas, que la chupen, y que la sigan chupando". Parola abbastanza inequivocabili, dopo la vittoria contro l'Uruguay che ha permesso all'Argentina di qualificarsi al Mondiale in Sudafrica.

03 marzo 2010 - MONACO - "Non faccio mai conferenze stampa con accanto a me giocatori. Sono abituato a stare da solo sul palco". Diego non accetta di 'condividere' la sala stampa con Mueller della Germania.

23 marzo 2010 - BUENOS AIRES - "Vedere giocare Messi è meglio che fare sesso". Diego sul suo erede del Barcellona.

24 giugno 2010 - PALERMO - "Javier Pastore è un maleducato del calcio, un pazzo che gioca un calcio straordinario". Maradona dopo aver fatto esordire Pastore in Argentina-Grecia.

2 luglio 2010 - CITTA' DEL CAPO - "Ha espulso senza motivo un giocatore portoghese e ha concesso un gol a Villa in fuorigioco: il guardalinee forse era Andrea Bocelli". Maradona si riferisce all?arbitro Baldassi, accusato di aver favorito la Spagna contro il Portogallo negli ottavi di finale dei Mondiali sudafricani.

24 settembre 2010 - BUENOS AIRES - "Muoio dalla voglia di tornare a guidare la nazionale argentina. Aspetto una chiamata, sono disperato, darei un braccio per allenare ancora la Seleccion. L'Argentina di oggi è la mia squadra, la sento mia, muoio dalla voglia di tornare. Penso che le possibilità  ci siano ancora. Dopo i Mondiali ero a lutto perché era morto un grande sogno. Volevo vincere la coppa, ma siamo caduti dopo aver costruito una squadra spettacolare che doveva arrivare in finale per giocarsela con la Spagna". Maradona, che non aveva più rilasciato dichiarazioni dopo l'eliminazione dal Mondiale in Sudafrica, lancia ancora frecce d?amore alla 'sua' nazionale argentina. Presagio di un ritorno?

CHRISTIAN PRADELLI ed ENRICO TURCATO

Offline Puck

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #145 il: 30 Ottobre, 2010, 00:22:12 am »
auguri  :alla: :alla: :alla: :alla:


Il procuratore argentino, nonché grande amico di Diego Armando Maradona, José Alberti è intervenuto a Radio Goal, su KissKiss Napoli, parlando del Pibe de Oro e visto che il 30 ottobre è il suo compleanno ha tenuto a ribadire alcuni concetti. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli.net: "Diego era un uomo fantastico, solidale e generoso. E' stato spesso protagonista di azioni di cuore, amava fare del bene e rendere felici gli altri. Spesso era presente in ospedali o orfanotrofi dove portava regali e dove a volte gli piaceva mischiarsi con i bambini per dare qualche calcio ad un pallone insieme a loro. Tutto questo non è stato mai pubblicizzato per espresso volere di Diego che ha sempre detto a tutti di non parlare di questo suo lato sui giornali, non voleva pubblicità , ma aveva il desiderio di fare felici le persone". Poi Alberti parla di un aneddoto di cui non si è mai parlato così a fondo e cioè dell'eventuale passaggio al Milan e della dichiarazione d'amore verso Napoli: "Sono un testimone di quella volta in cui Diego e Guillermo Coppola furono invitati da Berlusconi e Galliani per discutere del passaggio in rossonero di Maradona. Anche se non ero nella stanza con loro, io accompagnai i due a Milano e della questione so tutto. Era all'inizio degli anni '90 e a Maradona, i dirigenti del Milan, gli offrirono un contratto faraonico: 10 miliardi di euro netti a stagione più altri contratti di sponsorizzazione, più alcune comparse sulle televisioni di Berlusconi che gli avrebbero dato un introito inimmaginabile. Diego, probabilmente stordito da una simile proposta, si ritirò qualche ora per pensare. Dopo circa 4 ore rifiutò deciso l'offerta del Milan, affermando che lui non poteva lasciare Napoli così, che se fosse andato via da Napoli non avrebbe giocato in un'altra squadra italiana, per i napoletani sarebbe stato un tradimento troppo forte e lui amava Napoli e la sua gente

buccazza

Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #146 il: 30 Ottobre, 2010, 02:01:12 am »
 :bacino:

Marado Marado Diego il ns unico mito

Offline Minollo

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #147 il: 30 Ottobre, 2010, 09:12:28 am »
auguri Diego
i migliori nascono ad ottobre...  :bacino:

Offline rafel

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #148 il: 30 Ottobre, 2010, 09:24:28 am »
Auguri Diego.1000 di questi giorni.


 "No sabe de lo que habla". Maradona: "¿Neymar mejor que Messi? Pelé se equivocó de pastilla.  "Pelé dijo que él era Beethoven. ¡Qué aburrido!. Debe haberse equivocado de nuevo de pastilla. Jamás en una cancha se habrá escuchado a Beethoven. Si él es Beethoven, yo soy el Ron Wood, el Keith Richards y el Bono del fútbol. Todos juntos, porque yo era la pasión del fútbol".  "ALLA NOSTRA ELIMINAZIONE HAI ESULTATO, MENTRE TU DALL'INTERO MONDO DEL CAL

Offline NAPOLI UNICA FEDE GIRL

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #149 il: 30 Ottobre, 2010, 10:05:45 am »
augurii Diego, anche se non ti ho mai visto giocare dal vivo sarai sempre il mio D10S  :sad: ti auguro tutto il bene del mondo  :bacino:

Diego Armando Maradona - La mano de Dios



Offline Dimonios

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #150 il: 30 Ottobre, 2010, 10:09:03 am »
Auguri D10S non trovo altre parole  :sad: :sad: :sad:
Ah,poi ultimamente ho visto le foto di un ciattone biondo ,che si definiva metallaro,di cui non ricordo il nome,ma anche lui non scherzava in quanto a bruttezza :look:

buccazza

Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #151 il: 30 Ottobre, 2010, 11:03:18 am »
se ad una festa a casa del Presidente della Repubblica, mentre indosso uno smoking bianco, mi lanciassero un pallone infangato, lo stopperei di petto (Diego Armando Maradona, dio del calcio)

Offline Forza_Napoli

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #152 il: 30 Ottobre, 2010, 11:20:51 am »
Auguri D10S. Ho visto lo speciale dedicatoti e m'aggia mis a chiangr  :pianto:
Comunque, generalizzare è sempre sbagliato (Samo questa era una semi citazione che apprezzerai), ma indicativamente io mi sono trovato molto peggio in Toscana che a Milano, a livello di razzismo.

Offline regista

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #153 il: 30 Ottobre, 2010, 11:27:21 am »
A Diego mi corazon y sentimiento
Sappiamo tutti chi e' il porco!
please, no more Vittorio Raio!

Offline sipenze

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #154 il: 30 Ottobre, 2010, 11:28:12 am »
te quiero Diego !
auguri scugnizzo...
dirigenti, allenatori, giocatori, tutto passa; inalterato rimarra solo il mio amore per questa maglia !

Offline isab1987

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #155 il: 30 Ottobre, 2010, 11:53:49 am »
io mi so rivista sto video,
Diego Armando Maradona - La mano de Dios

e me so fatta nata chiagnuta :pianto:

auguri diego
:dignità:

Offline peppe9

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #156 il: 30 Ottobre, 2010, 12:28:30 pm »
Tanti auguri mia unica fonte di vita.
Ti amo D10S

Ciaò guagliò sei sempre l'unica fonte del nostro riscatto sociale  :pianto:


Offline Gius

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #157 il: 30 Ottobre, 2010, 12:55:20 pm »
Buon compleanno immenso Diego  :bacino:   :bacino:  :love:


"La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci sempre dopo una caduta"  (Confucio)

Offline bart

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Re:Diego Armando Maradona
« Risposta #158 il: 30 Ottobre, 2010, 13:10:20 pm »
il tuo mito vivrà  per sempre. Feliz dà­a, Diego

Maradona-Piazzolla dos genios

Offline bart

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