La notizia è di una settimana fa, comunque ho papà che è operaio all'avio di Pomigliano e qualcosa sà , visto che è iscritto alla FIom, le richieste della Fiat sono inaccettabili per produrre a Pomigliano i lavoratori dovranno rinunciare ai diritti che hanno conquistato con anni di lotte, il fatto è che ormai nessuno se ne feoote più un cazzo e se si fa il referendum l'accordo verrà fatto.
Su Pomigliano d'Arco la Fiom si spacca. La maggioranza conferma il doppio no – al referendum che si terrà martedì prossimo e all'accordo separato – mentre per la minoranza "filo Epifani" che fa riferimento a Fausto Durante i lavoratori devono potersi esprimere e la loro decisione dovrà essere vincolante per tutti, per il sindacato come per l'azienda.
Le profonde divergenze interne sono emerse ieri pomeriggio all'assemblea pubblica degli iscritti convocata a Pomigliano dalla Fiom che ha riservato fischi all'intervento di un esponente della segreteria della Cgil regionale, Federico Libertino: «La Fiat si sta assumendo una grave responsabilità – ha detto – ma adesso siamo di fronte a un referendum con il quale i lavoratori hanno la libertà di decidere da soli». In mattinata la Cgil Campania e la Cgil di Napoli hanno invitato i lavoratori Fiat a partecipare al referendum e a votare sì all'accordo siglato da Fim-Cisl, Uilm, Fismic e Ugl «per mantenere aperto un dialogo unitario, far sì che l'investimento si realizzi, continuare a lavorare, nei tempi che ci dividono dall'avvio dell'impianto, per correggere gli aspetti che consideriamo negativi, a partire dai diritti».
Un concetto in linea con quanto sostenuto dal leader della Cgil, Guglielmo Epifani, che ieri si è intrattenuto per una decina di minuti di colloquio con la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, a margine dell'assemblea di Confcommercio, soffermandosi anche sulla vicenda di Pomigliano. Epifani è favorevole al referendum: Â«àˆ importante che siano coinvolti e partecipino. Ad occhio e croce credo che andranno a votare e credo che diranno sì». Per la Cgil, ha aggiunto Epifani, è «un sì all'occupazione, sì al lavoro, sì all'investimento».
Una posizione ben diversa da quella della Fiom, che ieri all'assemblea di Pomigliano ha approvato un documento che bolla come «inaccettabili e illegittimi l'accordo separato e il referendum perché contrastano con leggi e Costituzione», ma allo stesso tempo «consiglia ai lavoratori di partecipare al voto per evitare rappresaglie individuali». Per il segretario della Fiom, Maurizio Landini «siamo di fronte a un ricatto, ai lavoratori viene chiesto: vuoi lavorare o chiudo la fabbrica? Il lavoratore deve scegliere tra vivere o morire. àˆ chiaro che sceglierà di vivere». Per Landini «non si può sottoscrivere alcun accordo che leda i diritti indisponibili dei lavoratori».