Daniil Charms.
Scrittore russo surrealista di inizio Novecento. Finirà malamente, ma dopo aver scritto cose assurdamente sublimi (soprattutto, brevi storielle).
Due esempi:
È difficile parlare di Puškin a chi di lui non sappia niente. Puškin è un grande poeta. Napoleone è meno grande di Puškin. E Bismark in confronto a Puškin non è nessuno. E Alessandro I e II e III in confronto a Puškin sono nullità. E tutti sono nullità in confronto a Puškin, solo in confronto a Gogol' è Puškin a essere una nullità.
Perciò, invece di scrivere di Puškin, per voi scriverò piuttosto di Gogol'. Per quanto, Gogol' è talmente grande che su di lui non si può scrivere nulla, perciò scriverò comunque di Puškin.
Però, dopo Gogol', in un certo senso è un peccato scrivere di Puškin. Ma di Gogol' non si può scrivere. Così non scriverò un bel niente su nessuno, è meglio.
C'era un uomo con i capelli rossi, che non aveva né occhi né orecchie. Non aveva neppure i capelli, per cui dicevano che aveva i capelli rossi tanto per dire. Non poteva parlare, perché non aveva la bocca. Non aveva neanche il naso. Non aveva addirittura né braccia né gambe. Non aveva neanche la pancia, non aveva la schiena, non aveva la spina dorsale, non aveva le interiora. Non aveva niente! Per cui non si capisce di chi si stia parlando. Meglio allora non parlarne più.