Giggino Suker è addiventato proprio una persona spregevole.
Premetto che Bukowski non fa impazzire nemmeno me, però da qui a dire che è la merda della merda ne passa.
Io credo che per il vecchio Charles, come successo con Kerouac, Burroughs ed altri, si parli prima di tutto di innovazione. Prima di lui, in quegli anni, tra le robe popolari che la gente scriveva c'era tanta, ma tanta roba politically correct, lui facendo da anti-divo (un po' come il tuo amatissimo Sarri, Giggì) ed è così che ha sfondato ogni pertugio divenendo la leggenda che tutti oggi conosciamo.
Poi c'è da dire che si è sputtanato assai, un po' come si è sputtanato Ralph Laurent come marchio, da quando è finito nelle frase di feisbuk con cani e puorci che menano le sue frasi a cazzo da pertutto.
Fatto sta che per me Bukowski rappresenta un tassello fondamentale nella storia della letteratura che senza lui non sarebbe stata la letteratura che oggi conosciamo.
Un esempio moderno che potrebbe ripercorrere un percorso simile è Philip Roth. Ho letto Il Teatro di Sabbath, ci ho messo un po' a finirlo, ma alla fine ne sono rimasto estasiato. Uno di quei libri che poi rimangono 'cu tte, insieme ai personaggi e alle situazioni che rappresentano qualche cosa di nuovo nell'intendere la letteratura. Un qualcosa che purtroppo, o per fortuna, non ripercorrerà le gesta di Bukowski per via del linguaggio utilizzato. Troppo avanti per la mia generazione, forse pure per la prossima.