Autore Topic: leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]  (Letto 6088 volte)  Share 

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Artem Dzyuba

  • *
  • Registrazione: Ott 2009
  • Post: 28839
  • Località: Napoli
  • Sesso: Maschio
  • DEVI VINCERE!
allora ti pongo a priori una domanda, non è retorica, davvero ignoro la risposta, la ragione e la coscienza sono la stessa cosa? Se non lo sono in cosa differiscono?
Io-superio-es oppure coscienza-autocoscienza-ragione  :look:?Freud o Hegel ?
Adda venì Baffone!

AyeyeBrazov

Io-superio-es oppure coscienza-autocoscienza-ragione  :look:?Freud o Hegel ?
beh su Freud so farmi un'idea molto più dettagliata, di Hegel ricordo la crisi della coscienza e l'infelicità  ma non i nessi con la ragione, non andiamo troppo nel tecnico altrimenti sfarfallo.

Offline Artem Dzyuba

  • *
  • Registrazione: Ott 2009
  • Post: 28839
  • Località: Napoli
  • Sesso: Maschio
  • DEVI VINCERE!
beh su Freud so farmi un'idea molto più dettagliata, di Hegel ricordo la crisi della coscienza e l'infelicità  ma non i nessi con la ragione, non andiamo troppo nel tecnico altrimenti sfarfallo.
Non fa niente,tanto sto con Freud  :truz:
Adda venì Baffone!

Offline mk89

  • *
  • Registrazione: Nov 2009
  • Post: 13489
Allora siamo d'accordo  :love:

sì, ma l'animale nella sua irrazionalità  non limita la libertà  di nessuno. Mangia, uccide per mangiare, proprio come noi razionali, fa figli, li cresce, crea società  e gerarchie proprio come l'uomo, certo, non così burocratiche, e nella loro totale irrazionalità , ci tengo a ripeterlo, costruiscono società  perfette. Noi invece dobbiamo fare. Dobbiamo risolvere i problemi, come dicevo prima. Per noi un'esistenza senza problemi non è un'esistenza. Bisogna trovare la soluzione ai problemi. E se non ce ne sono bisogna crearseli.

allora ti pongo a priori una domanda, non è retorica, davvero ignoro la risposta, la ragione e la coscienza sono la stessa cosa? Se non lo sono in cosa differiscono?
Innanzitutto bisogna prima capire di cosa si parla. Ognuno dà  una risposta e guarda caso ognuno c'ha ragione. Per me non sono la stessa cosa: vedo la coscienza più come una cosa legata ai valori, come affetto, amore, bontà , che non mi sembrano poi così legati alla ragione, che intendo come pura libertà .
Esempio banale: il giudice giudica secondo ragione, senza se e senza ma: il tizio qui ha rubato una busta della spesa, prigione. La coscienza viene fuori quando il giudice, come uomo, è venuto a sapere che il tizio ha rubato perchè ha 4 figli e non ha lavoro.
I giudici dunque non hanno una coscienza? Esatto. L'uomo che lavora come giudice sicuramente sì, ma il suo lavoro non gli permette di averne.
Almeno questa è la mia piccolissima e scontata opinione che ho.
Poi ci sono filosofi appunto che scrivono di libri interi al riguardo.
Si abbufferà di psicofarmaci e anfetamine. Comunque visto lo stato mentale attuale, ha tutto per diventare amministratore di questo forum  :look:

AyeyeBrazov

Cioè se dovessi dare per forza una risposta direi schematizzando il più possibile che la coscienza riguarda esperienza soggettiva di eventi o di sensazioni, qualcosa che riguarda l'individuo in esclusiva relazione con se stesso. La ragione invece è la facoltà  di "produrre" pensieri, di comprendere la logica, ma francamente mi rendo conto che a causa della mia ignoranza in materia darei quasi la stessa definizione di per "intelligenza"  :wall:

Offline Artem Dzyuba

  • *
  • Registrazione: Ott 2009
  • Post: 28839
  • Località: Napoli
  • Sesso: Maschio
  • DEVI VINCERE!
« Da un essere umano, che cosa ci si può attendere? Lo si colmi di tutti i beni del mondo, lo si sprofondi fino alla radice dei capelli nella felicità , e anche oltre, fin sopra la testa, sì che alla superficie della felicità  non salga che qualche bollicina, come sul pelo dell'acqua - gli si diano la tranquillità  e di che vivere, al segno che non gli rimanga proprio nient'altro da fare se non dormire, divorare pasticcini e pensare alla sopravvivenza dell'umanità ; ebbene, in questo stesso istante, proprio lo stesso essere umano che avete reso felice, da quel bel tipo che è, e unicamente per ingratitudine, e per insultare, vi giocherà  un brutto tiro. Egli metterà  in gioco persino i pasticcini, e si augurerà  la più nociva assurdità , la più dispendiosa sciocchezza, soltanto per aggiungere a questa positiva razionalità  un proprio funesto e capriccioso elemento. Egli vorrà  conservare le sue stravaganti idee, la sua banale stupidità ... » Fedor Dostoevskij! Senza problemi non riusciremmo a vivere,perchè saremmo travolti dalla vita,una vita priva di certezze e fini.
Adda venì Baffone!

bender89

Pensate all'antica Grecia e alla pedofilia,in fondo l'essere pedofilo è un'espressione sincera della propria personalità ,quindi i greci non la condannavano,mentre adesso la pedofilia è un reato.In base a ciò vi chiedo se reprimere i nostri desideri più reconditi e perversi non sia qualcosa di ben più  morboso che accontentarli.

Citavi proprio Hobbes prima, no? La cessione del diritto originale e la stipula del patto sociale sono repressioni da accettarsi per poter vivere in comunità .
E, secondo me, le perversioni, proprio per definizione, sono meno innate di quello che comunemente si pensa. L'attrazione per il proibito (facevi un esempio interessante sulla sessualità ) nasce in gran parte della repressione stessa, dalla sfida alla regola scritta o non.
Per portarla sul dionisiaco devi partire dall'assunzione (fortissima) che l'uomo non sia un animale sociale, e non posso venirti incontro per ragioni terra terra, a partire dalla necessità  di campare e condividere risorse economiche. L'unica cosa che ci distingue dagli animali è proprio questa, sottrarre le regole del branco alla legge del più forte. Il che comporta poi ovvie limitazioni a una serie immensa di istinti barbari, condivisibili o meno (il caso del pietrofilo o dell'omicida ad esempio).
 

Offline djcarmine

  • *
  • Registrazione: Nov 2009
  • Post: 39235
  • DIABLO VIVE

Vedi bender89, sta facenn o scem, però legge. Vorrebbe parlare, ma non lo fa, perchè due sono i motivi: o si scoccia o sente i nostri discorsi come triti e ritriti, e non sa che dire perchè è una cosa alla quale crede che non ci sia soluzione.

c'è una terza ipotesi che secondo me è una lampante dimostrazione pratica della favola, e cioè che fiorenzo, come lo scorpione, non può evitare di spammare perchè è nella sua natura....lo è anche nella mia, solo che quel pederasta represso della nanda mi ha scancellato il post  :nanda:

vorrei dire qualcosa di piu profondo e sensato ma mi sa che la discussione è troppo elevata per la mia cultura, mi limito a leggere con interesse  :look:
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

bender89

c'è una terza ipotesi che secondo me è una lampante dimostrazione pratica della favola, e cioè che fiorenzo, come lo scorpione, non può evitare di spammare perchè è nella sua natura....lo è anche nella mia, solo che quel pederasta represso della nanda mi ha scancellato il post  :nanda:

Cuoto. :smoke:

AyeyeBrazov

sì, ma l'animale nella sua irrazionalità  non limita la libertà  di nessuno.
Questo non è vero, un cane non permette ad un altro cane di riposare sotto un albero che lui crede sia esclusivamente suo, è fin troppo facile divergere nella libertà  altrui, così non fosse sarebbe più facile per noi rispettarla, invece noi pur riconoscendola talvolta siamo costretti ad ignorarla e calpestarla, forse perchè semplicemente il mio cerchio interseca il tuo volente o nolente.


Innanzitutto bisogna prima capire di cosa si parla. Ognuno dà  una risposta e guarda caso ognuno c'ha ragione. Per me non sono la stessa cosa: vedo la coscienza più come una cosa legata ai valori, come affetto, amore, bontà , che non mi sembrano poi così legati alla ragione, che intendo come pura libertà .
Esempio banale: il giudice giudica secondo ragione, senza se e senza ma: il tizio qui ha rubato una busta della spesa, prigione. La coscienza viene fuori quando il giudice, come uomo, è venuto a sapere che il tizio ha rubato perchè ha 4 figli e non ha lavoro.
I giudici dunque non hanno una coscienza? Esatto. L'uomo che lavora come giudice sicuramente sì, ma il suo lavoro non gli permette di averne.
Almeno questa è la mia piccolissima e scontata opinione che ho.
Poi ci sono filosofi appunto che scrivono di libri interi al riguardo.
più o meno abbiamo un'idea simile quindi, cioè abbiamo detto con parole distinte quasi la stessa cosa.

Offline Artem Dzyuba

  • *
  • Registrazione: Ott 2009
  • Post: 28839
  • Località: Napoli
  • Sesso: Maschio
  • DEVI VINCERE!
Citavi proprio Hobbes prima, no? La cessione del diritto originale e la stipula del patto sociale sono repressioni da accettarsi per poter vivere in comunità .
E, secondo me, le perversioni, proprio per definizione, sono meno innate di quello che comunemente si pensa. L'attrazione per il proibito (facevi un esempio interessante sulla sessualità ) nasce in gran parte della repressione stessa, dalla sfida alla regola scritta o non.
Per portarla sul dionisiaco devi partire dall'assunzione (fortissima) che l'uomo non sia un animale sociale, e non posso venirti incontro per ragioni terra terra, a partire dalla necessità  di campare e condividere risorse economiche. L'unica cosa che ci distingue dagli animali è proprio questa, sottrarre le regole del branco alla legge del più forte. Il che comporta poi ovvie limitazioni a una serie immensa di istinti barbari, condivisibili o meno (il caso del pietrofilo o dell'omicida ad esempio).
Fiorè,ma la  socialità  che intendi tu corrisponde comunque ad una necessità  egoistica,quindi non puoi parlarmi di socialità . Per me il concetto di socialità  va oltre,la socialità  è quel quid che dovrebbe permetterci la conoscenza dell'amore o dell'amicizia,valori nobilissimi e puri dal punto di vista ideologico,ma completamente assenti nella vita reale.
Adda venì Baffone!

Offline mk89

  • *
  • Registrazione: Nov 2009
  • Post: 13489
« Da un essere umano, che cosa ci si può attendere? Lo si colmi di tutti i beni del mondo, lo si sprofondi fino alla radice dei capelli nella felicità , e anche oltre, fin sopra la testa, sì che alla superficie della felicità  non salga che qualche bollicina, come sul pelo dell'acqua - gli si diano la tranquillità  e di che vivere, al segno che non gli rimanga proprio nient'altro da fare se non dormire, divorare pasticcini e pensare alla sopravvivenza dell'umanità ; ebbene, in questo stesso istante, proprio lo stesso essere umano che avete reso felice, da quel bel tipo che è, e unicamente per ingratitudine, e per insultare, vi giocherà  un brutto tiro. Egli metterà  in gioco persino i pasticcini, e si augurerà  la più nociva assurdità , la più dispendiosa sciocchezza, soltanto per aggiungere a questa positiva razionalità  un proprio funesto e capriccioso elemento. Egli vorrà  conservare le sue stravaganti idee, la sua banale stupidità ... » Fedor Dostoevskij! Senza problemi non riusciremmo a vivere,perchè saremmo travolti dalla vita,una vita priva di certezze e fini.

Già ...
L'animale apparentemente perde tempo: mangia, beve, fa figli, li cresce e muore. L'uomo invece no, deve dare un senso alla propria vita creando problemi e risolvendoli.
Vivere di soli valori non ha senso per l'uomo. Bisogna trovare la felicità  in altro.
Per poi vedere svanire le cose e le persone più care e capire che tutto ciò che si è fatto è stato perdere tempo, invece di vivere la vita.
L'animale nella sua irrazionalità  e nella sua illogicità , toglie la libertà  ad altri per sopravvivere, non per appagare un desiderio sessuale (come la pedofilia), perchè vuole sopravvivere perchè probabilmente apprezza la vita più di quanto non facciamo noi.
Anzi, la apprezza probabilmente allo stesso modo con cui la apprezziamo noi in momenti difficili, quando siamo con la bava alla bocca. In quello stesso momento in cui ci diciamo che non ripeteremo più la sciocchezza di non vivere la vita. Attimo che ovviamente viene scordato dopo 30 secondi.
Ecco, l'animale forse uccide perchè si trova perennemente in quello stato, in cui desidera vivere la vita felicemente.

Questo non è vero, un cane non permette ad un altro cane di riposare sotto un albero che lui crede sia esclusivamente suo, è fin troppo facile divergere nella libertà  altrui, così non fosse sarebbe più facile per noi rispettarla, invece noi pur riconoscendola talvolta siamo costretti ad ignorarla e calpestarla, forse perchè semplicemente il mio cerchio interseca il tuo volente o nolente.
guarda, secondo me è una questione gerarchica. Il cane marca il territorio, è il suo istinto di sopravvivenza che gli dice di farlo. E probabilmente perchè ne ha un motivo. Poi sappiamo tutti come funziona l'evoluzione e la selezione naturale...

Comunque vado a dormire che sto stanchissimo  :asd:
Si abbufferà di psicofarmaci e anfetamine. Comunque visto lo stato mentale attuale, ha tutto per diventare amministratore di questo forum  :look:

AyeyeBrazov

Fiorè,ma la  socialità  che intendi tu corrisponde comunque ad una necessità  egoistica,quindi non puoi parlarmi di socialità . Per me il concetto di socialità  va oltre,la socialità  è quel quid che dovrebbe permetterci la conoscenza dell'amore o dell'amicizia,valori nobilissimi e puri dal punto di vista ideologico,ma completamente assenti nella vita reale.
non completamente assenti, assenti in parte. Io per esempio riconosco nell'amicizia una divinità  alla quale offire sacrifici e donare illimitata fede. Il motivo per cui una persona diventi mia amica non lo conosco, potrei dire per condivisione di interessi, per empatia, per ammirazione, per chimica, davvero lo ingoro ma certamente potrei indicare un gruppo di persone con le quali potrei senza dubbio fare società  coi valori nobilissimi a puri dal punto di vista ideologico di cui parli ma le persone che incidono sulla nostra vita non ce le possiamo scegliere e quindi mi trovo costretto a condividere quanto hai scritto.

AyeyeBrazov

Già ...
L'animale apparentemente perde tempo: mangia, beve, fa figli, li cresce e muore. L'uomo invece no, deve dare un senso alla propria vita creando problemi e risolvendoli.
Vivere di soli valori non ha senso per l'uomo. Bisogna trovare la felicità  in altro.
Per poi vedere svanire le cose e le persone più care e capire che tutto ciò che si è fatto è stato perdere tempo, invece di vivere la vita.
L'animale nella sua irrazionalità  e nella sua illogicità , toglie la libertà  ad altri per sopravvivere, non per appagare un desiderio sessuale (come la pedofilia), perchè vuole sopravvivere perchè probabilmente apprezza la vita più di quanto non facciamo noi.
Anzi, la apprezza probabilmente allo stesso modo con cui la apprezziamo noi in momenti difficili, quando siamo con la bava alla bocca. In quello stesso momento in cui ci diciamo che non ripeteremo più la sciocchezza di non vivere la vita. Attimo che ovviamente viene scordato dopo 30 secondi.
Ecco, l'animale forse uccide perchè si trova perennemente in quello stato, in cui desidera vivere la vita felicemente.
guarda, secondo me è una questione gerarchica. Il cane marca il territorio, è il suo istinto di sopravvivenza che gli dice di farlo. E probabilmente perchè ne ha un motivo. Poi sappiamo tutti come funziona l'evoluzione e la selezione naturale...

Comunque vado a dormire che sto stanchissimo  :asd:
buonanotte Marco XXVII  :asd: :asd: :asd:

bender89

Fiorè,ma la  socialità  che intendi tu corrisponde comunque ad una necessità  egoistica,quindi non puoi parlarmi di socialità . Per me il concetto di socialità  va oltre,la socialità  è quel quid che dovrebbe permetterci la conoscenza dell'amore o dell'amicizia,valori nobilissimi e puri dal punto di vista ideologico,ma completamente assenti nella vita reale.

La socialità  è una soluzione di comodo, io non ho mai parlato di valori condivisi. Nasce dalla condivisione di istinti individualistici di "uomini lupo", non può essere altro.
Pensa alla stipula di un contratto assicurativo. Pure quello ha un'utilità  sociale, quella di coprire una comunità  di contraenti di ogni livello o grado di rischio, ma nasce dalla volontà  comune di salvarsi il culo in caso di evento avverso.
Io non ci riesco più a ragionare in termini di amicizia e filatropia, vedo solo utilità  collettiva come somma di utilità  individuale. La condivisione diventa endemica dove l'uomo è evoluto. Ci sono posti del mondo dove gli uomini vivono ancora come le bestie.
L'unica differenza è culturale. Ci sono secoli di studi dietro. Ma magari l'uomo fosse innatamente sovraelevato sul piano delle relazioni e degli affetti. Tutti i progressi, anche in questo campo, vengono da restrizioni sociali (rapporti stabili e duraturi, amore di coppia comunemente inteso ecc.). Animali autoaddomesticati siamo, il che un male non è. Che sfaccimm, appoggiamo a tutti gli animali le palle in testa, atteggiamoci nu poco. :look:
Oiccann, mo viene il creazionista che si spara le pose col disegno divino e ci smonta. :look:

Offline djcarmine

  • *
  • Registrazione: Nov 2009
  • Post: 39235
  • DIABLO VIVE
la socialità  è quel quid che dovrebbe permetterci la conoscenza dell'amore o dell'amicizia,valori nobilissimi e puri dal punto di vista ideologico,ma completamente assenti nella vita reale.

qui però stai generalizzando.....si può dire che l'uomo diventa un animale sociale quando capisce che vivere in una comunità  può portare vantaggi personali, puoi dire che però è proprio la ricerca del vantaggio personale che porta l'uomo a rompere i vincoli e le regole della comunità  pretenendone i frutti e scavalcando le responabilità .......ma se la vera natura dell'uomo fosse quella di un semplice animale che vive per arraffare il piu possibile tutti dovremmo essere inclini a delinquere, a ridurre i rapporti interpersonali a un mero scambio di interessi, cercando di dare il minimo e ricevere il massimo..........ma questo non accade sempre, l'uomo è capace di provare amore e togliersi il cibo dalla sua bocca per il solo gusto di donarlo al prossimo, è questa scintilla straordinaria che c'è in ognuno di noi che ci permette di sopravvivere ancora come globalità , storti o morti
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

AyeyeBrazov

continuo domani con le mie frasi senza senso  :look:
Buonanotte  :letto:

Offline Artem Dzyuba

  • *
  • Registrazione: Ott 2009
  • Post: 28839
  • Località: Napoli
  • Sesso: Maschio
  • DEVI VINCERE!
L'unica cosa che ci accomuna e rende possibile la collaborazione umana e l'empatia è la morte,l'ineffabile dramma che il genere umano è costretto a combattere vanamente.La morte ci preclude la felicità ,perchè siamo pura individualità  nessun individuo può concepire un mondo senza la propria presenza,quindi tutto ciò ci rende schizzofrenici verso il tempo e tormentati verso la vita.Quando capiremo veramente che il concetto d'esistenza è pura irrazionalità  e che dovremmo farci dondolare dal Caos,sarà  sempre troppo tardi.
Adda venì Baffone!

Offline mk89

  • *
  • Registrazione: Nov 2009
  • Post: 13489
non completamente assenti, assenti in parte. Io per esempio riconosco nell'amicizia una divinità  alla quale offire sacrifici e donare illimitata fede. Il motivo per cui una persona diventi mia amica non lo conosco, potrei dire per condivisione di interessi, per empatia, per ammirazione, per chimica, davvero lo ingoro ma certamente potrei indicare un gruppo di persone con le quali potrei senza dubbio fare società  coi valori nobilissimi a puri dal punto di vista ideologico di cui parli ma le persone che incidono sulla nostra vita non ce le possiamo scegliere e quindi mi trovo costretto a condividere quanto hai scritto.

abbiamo proprio la stessa idea di amicizia :)
Si abbufferà di psicofarmaci e anfetamine. Comunque visto lo stato mentale attuale, ha tutto per diventare amministratore di questo forum  :look:

Offline signor groucho

  • *
  • Registrazione: Gen 2010
  • Post: 15267
Non so a che punto si siano sviluppati i discorsi, ma mi sfotto di rileggere tutto.

Io la vedo così. Non funziona per tutti in questo modo, solo per i coglioni, come me. Significa che se sei tartaruga e fai del bene, arrifondi, ma se per ripicca vuoi fare del male, e sei scorpione, arrifondi uguale.
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look: