Autore Topic: Rottura Berlusconi - Fini (lo scontro finale :look:)  (Letto 6184 volte)  Share 

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Offline Vino a Tavola

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Re:Rottura Berlusconi - Fini (lo scontro finale :look:)
« Risposta #80 il: 03 Maggio, 2010, 15:44:56 pm »
già  ora molti degli astensionisti di destra voterebbero di nuovo pdl se fini ne fosse il leader. se in questi 3 anni riuscirà  a muoversi bene (dal proprio punto di vista, ovvio) questi consensi aumenteranno.


la risollevazione del paese è tutto un altro paio di maniche, questo volevo dire. e se ci teniamo un minimo, nessuno di noi può sottrarsi

Offline mk89

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Re:Rottura Berlusconi - Fini (lo scontro finale :look:)
« Risposta #81 il: 03 Maggio, 2010, 15:52:11 pm »
quello che ho detto io, praticamente.
e cosa ci troveremmo? fini al posto di berlusconi.
ce ne frega?
relativamente, tanto s'è capito che valore dà  anche lui alla politica: non provare a togliermi il posto, che sennò posso far cadere anche berlusconi (visto come il più potente dei leader, per dire..).
certo, berlusconi oggi è uno dei peggiori mali dell'italia, però io neanche mi fiderei tanto di uno che si dice da sempre amante dell'italia, dell'italia UNITA, e poi si schiera con la lega. per poi incazzarsi quando si accorge che la propria poltrona sta rischiando di saltare. (negli anni a venire, beninteso)

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Offline Vino a Tavola

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Re:Rottura Berlusconi - Fini (lo scontro finale :look:)
« Risposta #82 il: 03 Maggio, 2010, 16:17:12 pm »
quello che ho detto io, praticamente.
e cosa ci troveremmo? fini al posto di berlusconi.
ce ne frega?
relativamente, tanto s'è capito che valore dà  anche lui alla politica: non provare a togliermi il posto, che sennò posso far cadere anche berlusconi (visto come il più potente dei leader, per dire..).
certo, berlusconi oggi è uno dei peggiori mali dell'italia, però io neanche mi fiderei tanto di uno che si dice da sempre amante dell'italia, dell'italia UNITA, e poi si schiera con la lega. per poi incazzarsi quando si accorge che la propria poltrona sta rischiando di saltare. (negli anni a venire, beninteso)

comunque il fatto che entro pochi anni fini diventi il leader di una destra le cui linee guida si fondano sulle idee da lui espresse negli ultimi anni da presidente della camera, è auspicabile al di là  di tutto.

abbiamo avuto per 40 anni una DC coservatrice e filo-USA al governo... era tuttavia una classe politica con cultura democratica nata in seno alla costituzione repubblicana.
ciò ha permesso, nel corso di quei 40 anni, di ottenere grandi conquiste e vittorie sui temi del lavoro e dei diritti civili, pur stando 'noi' all'opposizione.

Insomma io non deriderei tanto quelli che dal 'nostro' lato fanno il tifo per fini. certo questo non deve far dimenticare i suoi trascorsi, dal fatto di aver appoggiato B per 15 anni, al suo ruolo oscuro a genova 2001, alla legge sulle droghe. Il punto è che ogni analisi deve avere un oggetto ben chiaro, senza confondere diversi piani e non farsi deviare da pregiudizi, per quanto fondati siano.

In ultimo, il problema più serio in questo momento per l'economia e lo sviluppo del paese sono le cupole presenti in tutto il territorio nazionale formate da imprenditoria mafiosa e amministratori locali. Non basta evocare fini per affrontare questi problemi , ed è necessario che tutti noi, 20-35enni che stiamo formando una massa critica senza precedenti (nei modi) nella storia di questo paese, ci attiviamo formando comitati civici, stando vicini alle persone, inseguendo modelli e valori nuovi e vincenti come quelli già  perseguiti dai vendola, dai 5stelle, dai demagistris.
Che una destra diversa si sostituisca allo schifoso carrozzone attuale è un bene; che le persone informate e preparate muovano il culo per costruire una nuova sinistra è indispensabile.

Offline mk89

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Re:Rottura Berlusconi - Fini (lo scontro finale :look:)
« Risposta #83 il: 03 Maggio, 2010, 16:42:09 pm »
ah l'hai detto già  10 giorni fa :P
concordo comunque con te :)
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Offline Forza_Napoli

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Re:Rottura Berlusconi - Fini (lo scontro finale :look:)
« Risposta #84 il: 04 Luglio, 2010, 21:01:45 pm »
ROMA (4 luglio) - Acque agitate nel Pdl dopo le uscite di Gianfranco Fini seguite all'annuncio di Berlusconi («lunedì prenderò in mano la situazione per evitare i raffreddori che potrebbero provocare le correnti e per governare il partito verso la manovra e la legge sulle intercettazioni»). Il tutto mentre il Pd e l'Idv chiedono che la palla passi al Quirinale. Irritata la reazione di Berlusconi alle parole del presidente della Camera, che continua a non lesinare critiche sul tema intercettazioni e incassa la promessa del Pd di votare gli emendamenti dei finiani. Con il presidente della Camera si schiera, naturalmente Farefuturo.

Fini: sono nella legalità . «Ci provino pure a cacciarmi, in questa vicenda io sono piantato nella Costituzione, nella legalità , nelle linee fondanti del nostro partito e nel sentimento dei nostri elettori», ha detto Fini a persone a lui vicine. Sul ddl intercettazioni, ad esempio, Fini ha spiegato nei giorni scorsi che il voler «forzare la mano» e far passare la legge prima dell’estate «pur sapendo che dovrà  tornare al Senato, sembra solo un puntiglio» contro di lui, nonostante il capo dello Stato sia stato «chiarissimo» sui punti critici del disegno di legge. «Se la legge passasse così com’è - avverte - tutti i nostri elettori sensibili all’argomento capirebbero che c’è un problema di legalità Â».

Elezioni anticipate sono un pericolo. «In una crisi di governo si sa come si entra, ma non come si esce», ma in caso di elezioni anticipate, commenta Fini, «sono sicuro che Gianni Letta ha spiegato e Berlusconi che, in caso di rottura del Pdl, noi non faremmo una An in sedicesimo, nascerebbe qualcosa di nuovo, c’è tanta gente alla finestra che aspetta. Siamo sicuri che gli converrebbe la nascita di un terzo polo come in Gran Bretagna?».

Berlusconi: Fini si commenta da solo. Lui si sente già  fuori dal partito, ma non sa dove andare né con chi. Io vado avanti e sono pronto anche alla conta interna. Questo in sostanza il pensiero del premier, che non nasconde una pesante irritazione per le parole di Fini riportate da Repubblica. Nessun commento ufficiale, ma con i suoi interlocutori Berlusconi non risparmia le critiche: farà  la fine di Rutelli, avrebbe detto il Cavaliere riferendosi a Fini. Il presidente del Consiglio su un punto è d'accordo con il co-fondatore del Pdl e cioè che nei prossimi giorni se ne vedranno delle belle. E nel fine settimana ha gettato le basi per la sua strategia.

Il banco di prova della tenuta del Pdl sarà  il voto di giovedì sulla sfiducia a Brancher proposta da Pd e Idv. Berlusconi è pronto ad andare alla conta. Vediamo cosa accadrà  in Aula - avrebbe dettoa più di qualche dirigente del Pdl - io sono convinto di avere i numeri per andare avanti e portare a termine gli obiettivi fissati l'agenda del governo. In caso contrario, avrebbe ricordato il Cavaliere, la parola passerà  al Capo dello Stato. Sarà  Napolitano a decidere se ridare la parola agli elettori o dar vita ad un governo non voluto dagli italiani.

Farefuturo: sempre più delusi. «Il berlusconiano deluso è un tipo umano e politico che sta crescendo di giorno in giorno. C’è chi lo dice apertamente, chi, magari, alzando insensibilmente gli occhi a causa di un’insofferenza che non riesce più a nascondere, e chi, evitando di mettersi sulla barricata della polemica, rimane in silenzio, senza più parole per una difesa sempre più d’ufficio, sempre fredda, sempre più falsa. Senza più argomenti. Perché il berlusconiano deluso, in fondo, siamo un po’ tutti noi. E questa sensazione non riesce più a rimanere dentro, bloccata dalla forza dell’appartenenza, dall’obbligo dello schieramento. Perché, a un certo punto, la delusione esce fuori con una forza che può diventare rivoluzionaria». Lo scrive su Ffwebmagazine il direttore Filippo Rossi.

Pasquali: Farefuturo sbaglia, popolo di Berlusconi sempre più in forma. «Spiacenti per Farefuturo, ma il popolo di Berlusconi è più vivo che mai, come lo è la Berlusconi generation, migliaia di giovani che hanno sentito il richiamo per la politica proprio grazie alle innovazioni che il premier ha saputo introdurre nello scenario italiano - afferma Francesco Pasquali, coordinatore nazionale dei giovani del Pdl (Giovane Italia) - Una delusione, però, c’è ed è verso tutti coloro che non producono idee ma solo pistolotti autoreferenziali, che lavorano all’interno per sfaldare il Pdl, con quotidiani distinguo, prese di distanza e controcanti».

Enrico Letta: Berlusconi passi la palla al Colle. «Se questo esecutivo non è in grado di governare la palla passi al Colle perché l’Italia in questo momento di crisi economica ha bisogno di essere governata». Il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, in una intervista a Sky Tg24, ritiene che la situazione nel centrodestra si stia aggravando al punto da richiedere una soluzione politica diversa. «Nella maggioranza - sostiene Letta - stanno esplodendo tutte le contraddizioni: dal federalismo, alle intercettazioni, alla difficoltà  a gestire la manovra economica con ”refusi” sulle pensioni, scontro con gli enti locali e polemiche sulle tredicesime». Secondo Letta «questa maggioranza è fatta per vincere ma non per governare. Noi siamo rispettosi del mandato elettorale ma siamo anche rispettosi della Costituzione e se il governo non è in grado di andare avanti toccherà  al capo dello Stato indicare sicuramente le soluzioni giuste».

Voto su Brancher lo costringerà  a dimettersi. «Il voto di giovedì mattina alla Camera sul ministro Brancher darà  sorprese. Tra assenze e casi coscienza noi ci aspettiamo che quel voto lo costringa alle dimissioni. Brancher ha usato la nomina a ministro per sfuggire ai processi», prevede Letta parlando della mozione di sfiducia presentata insieme all’Idv per chiedere le dimissioni del titolare del ministero per l’Attuazione del federalismo. Ieri da Milano era stato Bersani a invocare «soluzioni politiche diverse». Il Pd aumenta così il pressing convinto che le fibrillazioni in atto nella maggioranza siano destinate solo ad aggravarsi.

La linea del Pd non è lontana da quella dell'Udc che con Pier Ferdinando Casini, dalle colonne della Repubblica, torna a chiedere un governo di «larghe intese» e a respingere («non mi faro usare») i pressanti inviti del Pdl a rientrare nello schieramento del centrodestra .

L'Idv polemizza con il Pd e l'Udc. Di Pietro e De Magistris se la prendono con Casini che nei giorni scorsi non ha risparmiato attacchi a Di Pietro e che è tornato a chiedere un governo di larghe intese che «coinvolga la maggioranza e le forze più responsabili dell' opposizione. L' alternativa a Berlusconi si costruisce con nuove elezioni» dice il leader dell' Idv che avverte «non faremo da stampella a chicchessia. La prospettiva di inciuci trasversali che trova espressione nella formula delle larghe intese è un tradimento dei cittadini e un ritorno al paleolitico della politica».

Tante le reazioni nel Pdl anche da parte dei finiani che criticano l'uscita di Letta. «Sbaglia, non c'è bisogno di alcuna verifica con il Quirinale» dice Italo Bocchino che sottolinea come il Quirinale non sia chiamato a dirimere questioni interne ai partiti. E poi la «maggioranza c'è». Il portavoce del Pdl Daniele Capezzone invita Letta a «mettersi il cuore in pace» sostenendo che «evocare ribaltoni e coinvolgere il Capo dello Stato sono due gravi autogol». Tesi sostenuta anche dal vicepresidente del Pdl alla Camera Osvaldo Napoli che stigmatizza il «voler tirare per la giacca Napolitano confidando in un suo aiuto», mentre il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi parla di «scenari fantascientifici».

Intercettazioni, Storace: Fini ha vuoti di memoria. I dubbi di Gianfranco Fini sul ddl intercettazioni contrastano con la sua rabbia nel 2006 quando fu coinvolto in un'inchiesta il suo portavoce Salvo Sottile. A sottolinearlo il leader della Destra Francesco Storace, a Bologna per un incontro con i vertici locali del partito: «Ricordo la sua rabbia quando fu incriminato e poi prosciolto il suo capo ufficio stampa», ha spiegato Storace. «Fini - ha proseguito - gridò al complotto contro An accusando i Pm di intercettarci tutti, mentre ora si scopre sostenitore del contrario: anche questo dimostra che il re è nudo: sarà  un altro dei suoi vuoti di memoria». Quanto al disegno di legge al centro delle polemiche in questi giorni Storace ha rilevato: «Sarei per alcune modifiche, ma è fondamentale il rispetto della riservatezza».

Letta: intercettazioni non interessano a italiani. «Penso che ogni italiano, nella sua vita quotidiana, trovi incredibile che il tema siano le intercettazioni». Così il vicesegretario del Pd Enrico Letta. «Ma io dico banalmente chi se ne frega delle intercettazioni per la vita quotidiana di ogni italiano che ha il problema del treno pendolare che non c'è, la paura dei licenziamenti e i problemi sociali e economici che tutti conosciamo».


"Se cade il governo mi rado i peli del culo" (cit)
Comunque, generalizzare è sempre sbagliato (Samo questa era una semi citazione che apprezzerai), ma indicativamente io mi sono trovato molto peggio in Toscana che a Milano, a livello di razzismo.